GROSSO INCIDENTE E CONWAY VINCE IL GP DI LONG BEACH

La quarantesima edizione del Gran Premio di Long Beach ha avuto un esito del tutto inaspettato, come spesso accade in Indycar. La vittoria è di Mike Conway della Ed Carpenter Racing.

 

Il sole della California ha illuminato una gara pazza, piena di caution e colpi di scena. Inoltre, per la prima volta, le vetture partono da ferme come in Formula 1, come prevede il nuovo regolamento per le gare cittadine.

Sembra un weekend perfetto per Ryan Hunter-Reay del team Andretti, che ottiene la pole in qualifica e conduce una gara magistrale fino al 57°, prima del grosso incidente … ma ci arriveremo dopo.

La partenza è emozionante, e vede come protagonista Hunter-Reay, mentre Simon Pagenaud della Schmidt Peterson Motorsports con uno scatto fulmineo si porta dalla sesta alla terza posizione. Il circuito è molto impegnativo, pieno di bamping (sconnessioni dell’asfalto), e sbagliare significa finire contro un muro, come è accaduto a molti nel corso della gara. Anche Montoya si distingue con una bella performance, riscattando la pessima prova della scorsa gara. Termina la corsa in quarta posizione. (il colombiano vinse a Long Beach nel 1999)

Al 25° giro c’è la prima caution. Sebastien Bourdais della KVSH Racing finisce lungo in una curva, durante un duello con James Hinchcliffe (Team Andretti), e impatta contro un muro di gomme. Tuttavia, la vettura è salva e continua la corsa. Pochi minuti dopo la ripartenza, Pagenaud viene involontariamente spinto contro un muro da Will Power (Team Penske) e termina la sua gara, ma l’incidente non provoca la caution. Ci pensa Bourdais a far scattare la caution per la seconda volta, sbattendo contro lo stesso muro di gomme della stessa curva di prima. Ma anche stavolta la vettura non subisce danni gravi.

Si riparte al 45° giro. Hunter-Reay mantiene saldamente la prima posizione, incalzato da Hinchcliffe e da Josef  Newgarden (Sarah Fisher Hartman Racing). Si distingue in questo momento il rookie Carlos Munoz (Team Andretti), che termina la gara sul terzo gradino del podio.

Siamo arrivati, dunque, al fatidico 57° giro. Newgarden esca dai box in seguito al rifornimento, ed entra in pista davanti al leader della corsa, Hunter-Reay. Ma il pilota del team Andretti non sa aspettare, vuole subito togliersi di mezzo Newgarden. A questo punto Ryan decide di attaccare all’interno di una curva rischiosissima. Ma i suoi calcoli sono errati, tocca la vettura di Josef che finisce contro il muro in uscita dalla curva. Hunter-Reay cerca di franare, ma non ci riesce in tempo, e viene tamponato violentemente dalla vettura successiva. Ormai si è creato un vero ingorgo, e le monoposto che arrivano si schiantano su quelle già incidentate. Per fortuna nessuno si fa male. Vengono coinvolti nel maxi tamponamento: Hunter-Reay, Pagenaud, Howksworth, Sato,  Hinchcliffe, Newgarden e Kanaan. Insomma, sette piloti fuori gara per un semplice errore di valutazione. Ma queste sono le corse!

Ora le carte in tavola si rimescolano, e troviamo, nella ripartenza, Dixon (Target Chip Ganassi), Wilson (Dale Coyne Racing) e Will Power nelle prime tre posizioni. La fortuna di Wilson dura poco. Il pilota della Dale Coyne tenta il sorpasso sull’esperto Scott Dixon, che in tutta risposta lo accompagna contro il muro. Il contatto non viene considerato irregolare dai commissari di gara, ma la gara per Wilson è finita.

Neanche Dixon canta vittoria, infatti, non avendo fatto rifornimento prima del grosso incidente, è a corto di etanolo, rientra ai box e perde moltissime posizioni. A questo punto è rimasto Conway lì davanti, seguito a ruota da Power. Justin gestisce bene gli ultimi giri, senza errori, e ottiene la sua terza vittoria in carriera.

Flavio Uccello

Risultati ufficiali del Gp di Long Beach

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