I BAMBINI DELLA SHOAH, I BAMBINI CHE LEGGONO LA SHOAH!

LA PRESENTAZIONE DE “L’ARMADIO” DI ANTONIETTA URCIUOLI A CURA DELLA SCRITTRICE GAETANA AUFIERO* E I LINK PER LA LETTURA

Tante le storie, terribili, difficili da ascoltare ed accettare come quella del piccolo Sergio De Simone, un bambino napoletano di sette anni, catturato a Fiume su denuncia anonima, condotto ad Amburgo con altri 19 bambini per essere sottoposto ad esperimenti medici, impiccato dopo sevizie atroci all’arrivo delle truppe americane. Più fortunate di lui le cuginette, le sorelle Bucci, destinate anch’esse ad esperimenti medici, miracolosamente sopravvissute per poter raccontare ai giovani di un nuovo millennio la loro storia. Racconti giunti fortunosamente a noi  rivelando, tra i tanti drammi, anche   quello di chi, sopravvissuto,  ha dimenticato non solo  la lingua materna, ma anche il volto stesso dei suoi genitori come è accaduto alle due sorelline. Testimonianze di bambini per i quali l’Olocausto è stato ”il latte nero” che hanno succhiato al mattino, a mezzogiorno, a sera”.

Ed è proprio dalla storia di uno di questi bambini, frutto della fantasia Antonietta Urciuoli, che prende le mosse il suo racconto l’Armadio, avvicinandoci al tema Persecuzione con estrema cautela e dolcezza, facendone una sorta di fiaba. Una fiaba che si apre, come in un graphic novel, con l’immagine di una nave che approda in un porto del Nord America con il suo carico doloroso di migranti. Seguono le immagini di due vecchi, una nonna disperata, incapace di staccarsi da sua nipote, un nonno deciso a lasciare anche le persone più care perché ha intuito che non  vi è alternativa. (Un preciso richiamo al fenomeno migratorio che vide  negli anni  ’38-’39  interi gruppi di ebrei italiani approdare legalmente all’estero per allontanarsi da un paese nel quale la loro situazione cominciava ad essere pericolosa).

 Dalla nave che li porta via dal loro mondo lo sguardo della narratrice si sposta  in una città italiana sulla casa  di una bambina, una dimora desolatamente vuota senza nonni, senza lavoro, senza gioia. Tra  le sue mura  un padre distrutto dall’inattività imposta dalle leggi razziali e dai rimorsi per non aver voluto capire ciò che suo padre gli diceva. Accanto a lui  in ombra la moglie che si ostina a ripetere ”è  tutta colpa di Hitler”, unica spiegazione per i bambini che non devono sapere altro, mentre cuce, nasconde, prepara vie di fuga.

Una scrittura tra il vero ed il verosimile nella quale è presente una pagina amara della storia d’Italia resa con pennellate decise e veloci. Questa storia i nostri piccoli la  studieranno da grandi (ce lo auguriamo) e scopriranno che agli  anni della persecuzione degli ebrei (1938-1943), privati di tutto, dal  diritto alla scuola a quello del lavoro, seguirono anni feroci (1943-1945) con rastrellamenti, deportazioni, sterminio.  Rastrellamenti e deportazioni adombrate nella terza immagine che si impone da protagonista nel racconto, quella di un armadio. Un armadio nel quale la piccola Heidy dovrà nascondersi, “quando verranno a prenderci”, come le ripete la madre per giorni. Ed eccola la notte in cui ciò che la madre teme  si avvera! Ecco la casa violata, i genitori portati via, l’armadio soffocante, il battito  del cuore  impazzito, la fuga e di nuovo una nave in partenza per un happy and che non poteva che essere amaro.  Questo in sintesi ciò che narra  l’Armadio, uno dei tanti racconti che Antonietta Urciuoli ha creato per i piccoli alunni della scuola primaria in cui opera da anni, per invitarli a riflettere, a ricercare, scoprire cosa nascondono i tanti armadi nei quali  sono conservati i documenti che provano colpe e responsabilità  di tanti protagonisti del cosiddetto Secolo Breve. Un secolo che non si è affatto concluso, ma che continua  a riversare i suoi veleni anche in questo nuovo Millennio nel quale i nostri bambini si trovano a vivere, sommersi da una babele di linguaggi e messaggi, nella quale naufragano e si sterilizzano anche  i ricordi. E’ invece indispensabile ricordare, ci ammonisce l’autrice.  Ricordiamo dunque che  in Italia era pubblicata la rivista “La Difesa della Razza” mirata ad educare all’odio, che studiosi e docenti universitari   firmavano e divulgavano “il Manifesto del Razzismo Italiano”, che in  Italia fu creato con il censimento del 22 agosto 1938 un ampio e minuzioso schedario con i dati di tutti gli ebrei presenti in Italia. Schedario che consentì, dopo l’8 settembre del ’43, di effettuare rapidamente la deportazione degli ebrei nei campi di sterminio. Ricordiamo che colpevole non fu solo Hitler, ma tanti altri, anche cittadini comuni, molti indifferenti, distratti, alcuni avidi e rapaci, pronti a segnalare per denaro la presenza di ebrei sfuggiti ai rastrellamenti. (5.000 lire era il compenso per la cattura di un ebreo adulto, dalle due alle tremila lire per una donna o un bambino).

  A questa realtà del passato l’autrice  avvicina i piccoli alunni della sua scuola, portandoli piano per mano, sfiorando l’orrore, suscitando domande. Un  lavoro prezioso il suo, un dono fatto anche agli alunni  del futuro, ai quali continuerà a narrare le sue storie anche quando non sarà più una docente in servizio, ma soltanto un’appassionata custode della memoria della scuola dei suoi piccoli allievi.

 

*Gaetana Aufiero

GAETANA AUFIERO

E’ nata il 7 gennaio 1946 ad Avellino, dove ha a lungo insegnato materie letterarie negli istituti superiori, è da sempre impegnata in attività culturali e di ricerca.

 Ha collaborato per anni con la rivista “L’Irpinia Illustrata”, edita da Elio Sellino, nel settore Storia e Storie, che raccoglie molti dei suoi articoli di ricerca sulla Storia Irpina. Attualmente collabora con “Il Quotidiano del Sud” con interventi periodici nella pagina culturale. Tra le tante attività della sua vita la ricerca è quella alla quale si dedica con maggiore passione, anche se con un andamento per così dire carsico. Affronta infatti i temi di ricerca di storia minore, lasciandoli poi sedimentare e riprendendoli dopo mesi, obbedendo quasi ad un bisogno interiore di conoscenza e divulgazione, nel quale crede fermamente. L’educazione scolastica nel ventennio, diari di guerra, pagine di storia dimenticate nei depositi delle biblioteche, storie di donne: sono questi i temi ai quali dedica gran parte del suo tempo. Su questi temi organizza mostre, convegni e pubblicazioni, rivolte soprattutto al mondo della scuola, al quale continua ad offrire il suo contributo quale esperta sul tema Memoria.

“La Memoria rimossa”, “Donne: Percorsi di Vita”, “L’Ottocento Invisibile, figure di donne ed interni”, “Voci di donne: due ciliegie ed una nespola” sono alcuni dei lavori di ricerca storica pubblicati da Delta 3 Editore.

In questo suo percorso creativo ed educativo si inserisce anche l’attività di autrice teatrale. Numerosi i suoi testi inediti, più volte però portati in scena ad Avellino ed in provincia. Ad uno di essi, “Nina”, è stato assegnato il premio Barbieri nel festival irpino del teatro, IV edizione 2005. Il 18 novembre 2009, nell’ambito del Borgo dei Filosofi, gli alunni del Liceo Colletta di Avellino, hanno portato in scena il suo unico testo teatrale edito “Racconta Shahrazad Racconta” Delta tre editore..

Inediti sono invece moltissimi suoi testi poetici. Con uno di essi si è classificata al primo posto nel premio nazionale biennale di poesia Città di Solofra 2005-06. Con una raccolta di liriche nel 2008 ha vinto la VI Edizione nella manifestazione nazionale culturale “le Notti Ritrovate”. Nel 2009 con Variazioni e Silenzi ha si è classificata al terzo posto nel premio nazionale l’Inedito di Lacedonia. Solo nel 2013 è stata pubblicata la sua unica raccolta di poesie dal titolo “Cunti di-versi” con l’editrice Giovanna Scuderi.

Del 2010, sono il premio di poesia Angeriano per la poesia “Siena, ‘spedale di S.Maria Novella” ed un premio assegnatole dall’Associazione Il Muro Magico di Bagni di Lucca per un racconto legato alla tematica del viaggio cui è seguito un primo premio nel 2015 col racconto “UN trolley da sballo.”.A  Velletri  nel concorso “Dalle mimose alle scarpette rosse”si è classificata  quarta con il racconto “Femina d’omo non si può tenere”.

Vincitrice del premio nazionale L’Inedito, VIII edizione città di Lacedonia, nella sezione narrativa con la raccolta “Incontri”, pubblicata nel 2005 dopo “Capricci d’Estate”, il suo primo lavoro edito nel settore narrativa da Scuderi Editrice, nel 2010 ha pubblicato, con Delta 3, la raccolta di racconti “Cielo grigio su ed altri racconti”, presentata a Roma alla libreria Rinascita il 21 maggio 2011. Nel 2012 ha ottenuto il terzo premio nella Sezione Romanzo con l’opera “Era per tutti la straniera” (Premio nazionale l’Inedito sulle tracce del De Sanctis -11^ edizione ), che con altri due racconti costituisce l’ultima sua pubblicazione del novembre 2015  a cura di Giovanna Scuderi dal titolo “TRIS DI BRIVIDI E MISTERI”.

Vi proponiamo di seguito la lettura del volume che abbiamo già pubblicato l’anno scorso in quattro parti. Da notare che le immagini che accompagnavano il volume e a cui fa riferimento Gaetana Aufiero, erano opera dei bambini dell’istituto in cui operava la scrittrice, realizzati all’interno di un progetto curriculare, ma non le abbiamo inserite nella storia, lasciando spazio alla lettura.

GIORNATA DELLA MEMORIA/1. CON L’ARMADIO DI ANTONIETTA URCIUOLI INIZIAMO IL PERCORSO DELLA MEMORIA

GIORNATA DELLA MEMORIA/2. CON L’ARMADIO DI ANTONIETTA URCIUOLI CONTINUIAMO IL PERCORSO DELLA MEMORIA

GIORNATA DELLA MEMORIA/3. CON L’ARMADIO DI ANTONIETTA URCIUOLI CONTINUIAMO IL PERCORSO DELLA MEMORIA

GIORNATA DELLA MEMORIA/4. CON L’ARMADIO DI ANTONIETTA URCIUOLI TERMINIAMO IL PERCORSO DELLA MEMORIA

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