LA SOLIDARIETA’ PROTAGONISTA CON DOROTEA VIRTUOSO

In occasione della chiusura della personale di Dorotea Virtuoso, sabato 27 febbraio ore 18,00 si svolgerà l’evento  SolidalMente insieme… con il sostegno dell’Associazione Missione Sorriso Onlus “Clown Terapia”, di cui è responsabile la dottoressa Bruna Di Nitto, clown il dottor Rori, psicologa Iolanda Fimianisi, presso “Theatron location di Interni” in Corso Europa 29 ad Avellino.

 

Serata di arte, poesia e solidarietà con Antonio Basso, Rosa Battista, Adelina Caliano, Sonia De Francesco, Paola De Lorenzo, Carmine Gaita, Antonia Catena, Giovanni Croce, Alfonso Palladino, Marco Parisi, Diego Manto, Paolo Matarazzo, Giovanni Moschella, Gaetana Aufiero, Marciano Casale, Clara Raffaele, Maria Ronca, Dorotea Virtuoso, Giovanna Scuderi, Marciano Casale, Paola Mannetta. Gli intermezzi musicali a cura di Sonia De Francesco e Gennaro Curato.

L’evento sarà moderato dalla poetessa e sociologa Maria Ronca, autrice di diversi testi sul ruolo delle donne nelle società, evidenziando temi delicati come la violenza.

All’Associazione Missione Sorriso sarà devoluto parte del ricavato delle vendite dei lavori della graphic artist Dorotea Virtuoso.

Dorotea Virtuoso, artista napoletana che da ventidue anni vive ad Avellino espone  i suoi coloratissimi lavori  prevalentemente immagini femminili colorate e gioiose. Donne imbronciate, felici o tristi, donne lavoratrici e mamme, donne sognatrici o combattenti; un intero universo, insomma, che si esprime e si racconta nelle tele di Dorotea.

«Sono semplicemente una donna con il desiderio di esplorare la propria creatività – spiega la Virtuoso – Le mie “Donne” sono “Dee” ed in ognuna di esse c’è un po’ di me, con la vivacità e la malinconia. Nel mio lavoro di clown dottore cerco di mettere tutta me stessa per far sorridere i piccoli pazienti e, con i tanti colori che metto nei miei quadri, voglio allo stesso modo stupire e colpire chi guarda con un fuoco pirotecnico di cromie che non escludono, però, tutti gli aspetti della vita, anche quelli più duri e le mie Dee raccontano anche questo, il dolore e la paura, ma anche la speranza di sottrarsi ai propri aguzzini e recuperare la voglia di vivere”.

Giovanni Moschella 

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