Lungo i sentieri del grano di Carmine Leo: un racconto d’Italia e di dignità

Lungo i sentieri del grano di Carmine Leo per Delta3 edizioni è, a tutti gli effetti, un mix. Di generi, si, ma anche di storie. Di emozioni e situazioni di un tempo che abbiamo superato e che forse non ci ha lasciato la giusta memoria.

L’AMBIENTAZIONE – Siamo nell’Italia che si affaccia sul dopoguerra, ricca di speranze e povera di pane, ancora stretta nella morsa del borsanerismo: per mangiare un pezzo di pane, all’epoca, ti rivolgevi ai contrabbandieri o affrontavi un viaggio di andata e ritorno verso un posto in cui comperare il grano. Nel caso del romanzo di Carmine Leo, il punto di partenza è Sant’Angelo a Scala, comune della verde irpinia, quello di approdo – almeno per la compera del grano – è la Puglia. Nel mezzo, le difficoltà di un viaggio impervio e le impervie di un 1943 che non rimane alla storia come un anno esattamente tranquillo.

IL SENSO FIGURATO DEL PAESE – Il piccolo comune di Sant’Angelo è emblema di un’Italia che non ha ancora trovato la forza di rialzarsi, ma che conosce la forza della solidarietà tra gli uomini. Si tratta di episodi che l’autore ha raccolto, perlopiù, facendo riferimento a racconti orali, che si tramandano di bocca in bocca finendo col diventare di dominio pubblico.

L’AUTORE – Carmine Leo è giornalista pubblicista ma anche uomo fortemente impegnato nell’ambito scolastico: insegnante di scuola Primaria, insegnante di arti marziali, fondatore di ANOC (Ass. Operatori della Comunicazione), impegnato nella divulgazione scolastica.

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