MODENA ACCOGLIE IL GIUDICE DI MATTEO

 

 

 

 

Il Comune di Modena conferisce la cittadinanza onoraria al giudice antimafia Antonino Di Matteo

“Oggi il giudice Antonino Di Matteo, uno dei più forti simboli della lotta contro le criminalità organizzate e per la legalità, diventa ‘uno di noi’. Non solo la comunità e la città di Modena, ma tutta la provincia, si stringono simbolicamente attorno a lui”.

 

Con queste parole il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha salutato il giudice antimafia Antonino Di Matteo nella seduta del Consiglio comunale del 2 marzo, ringraziandolo per aver accettato la cittadinanza onoraria di Modena anche a nome degli altri Comuni che avrebbero voluto conferirgli lo stesso riconoscimento. Alla seduta hanno partecipato il prefetto Di Bari, il questore Capocasa, il procuratore aggiunto Musti, il senatore Vaccari (componente della commissione Antimafia), l’assessore regionale alle Politiche per la legalità Mezzetti, Enza Rando della presidenza di Libera, autorità civili e militari, sindaci e assessori dei Comuni di Castelfranco, San Cesario, Soliera, Bastiglia, Riolunato, Fiorano, Formigine, Bomporto, Nonantola, Prignano, Maranello, Ravarino e molte persone che hanno affollato le sale messe a disposizione in Municipio.

Il sindaco ha ricordato la conferma, giunta dall’indagine Aemilia, sulla fondatezza dell’allarme da tempo lanciato dalle istituzioni democratiche circa le infiltrazioni della criminalità organizzata sul territorio modenese. Gian Carlo Muzzarelli ha sottolineato l’impegno a far fronte comune – istituzioni, associazioni, imprese e cittadini – per assicurare legalità e trasparenza attraverso impegni concreti e diffondendo la cultura e l’educazione per la legalità.

Ad aprire la seduta è stata la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti che, dopo aver letto un brano della toccante lettera scritta da Di Matteo al giudice Paolo Borsellino e letta il 19 luglio 2011 in via D’Amelio, sul luogo della strage in cui il giudice ha perso la vita, ha insistito: “Oggi per noi il conferimento della cittadinanza onoraria significa dire, ad alta voce, che siamo quegli italiani che non si vogliono rassegnare, che vogliono stare accanto alle donne e agli uomini servitori dello Stato che fanno pienamente il loro dovere e hanno il coraggio di combattere le mafie. E diciamo a tutti i mafiosi che il giudice Di Matteo è un nostro cittadino che accudiremo e al quale consegniamo le chiavi della città e che non sarà mai ospite ma pienamente cittadino modenese”.

La presidente si è quindi unita al sindaco nel ringraziare don Luigi Ciotti, presidente di Libera e presente alla seduta, “per tutto quello che fa, per averci insegnato di cosa ha paura la mafia”, e la Procura Distrettuale Antimafia di Bologna per le importanti indagini condotte sul nostro territorio, sottolineando però che “le istituzioni devono agire con l’etica della responsabilità perché devono essere credibili e hanno l’altrettanto importante compito di darsi strumenti di trasparenza che dimostrino che lo Stato è più potente delle mafie”.

a cura dell’Ufficio Stampa del Comune di Modena

 

 

 

 

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