R.A.P. REQUIEM A PULCINELLA A SALERNO

Domenica 11 febbraio alle 19.00 al Teatro Nuovo di Salerno andrà in scena R.A.P. Requiem a Pulcinella. Lo spettacolo, i cui testi sono di Damiano Rossi, è stato ideato dal regista Davide Iodice.

Sul palco Damiano Rossi, Ivan Alfio Sgroi (turntablist, b-boy), Tommaso Renzuto Iodice (coro, figure); gli oggetti di scena sono stati realizzati da Damiano Rossi, Rossella Flagiello, mentre luci e suono sono curati da Antonio Minichini. Hanno collaborato al progetto: Tommaso Caruso, Mattia Di Mauro, Tonia Persico, Eleonora Ricciardi.

L’appuntamento rientra nel cartellone della rassegna Atelier/spazioperformativo, in cui si incontrano teatro e danza, ideata da Loredana Mutalipassi, affiancata da qualche anno da Antonio Grimaldi, direttore artistico dell’aspetto teatrale.

Grimaldi, fondatore del laboratorio teatrale Tracce che, sempre a Salerno, educa giovani e meno giovani all’espressività propria dell’arte scenica, è entusiasta del percorso che Atelier è capace di suggerire: «Atelier utilizza le due modalità espressive, quella del teatro e quella della danza,  espandendo lo spazio performativo e consentendo di proporre così al pubblico lavori particolari».

«Damiano è uno dei tanti rappers campani, dei tantissimi, parlatori, straparlatori, che dalle innumerevoli crew piantate in città o (come nel suo caso) nei paesi dell’entroterra, continuano a lanciare il proprio grido ritmico, elaborando disagi, inquietudini, desiderio. La particolarità di Damiano è quella di ‘essere sceso dalla crew’, per così dire, e di aver scelto il teatro, portando con sé tutti i suoi ‘chiodi’, le sue ferite, la sua rabbia, i suoi ‘bits’, ma anche una maschera antica. Da questa abbiamo tratto la forza combustiva per questo lavoro. Accompagnato dallo scratching di Ivan Alfio Sgroi e dalle incursioni di Tommaso Renzuto Iodice, altro ‘allievo’ della Scuola Elementare del Teatro, questo giovane ‘griot’ contemporaneo, intona qui il suo requiem ostinato e vitalissimo per una terra che non finisce di morire e forse per tutta una generazione».

Questa la descrizione che dello spettacolo dà Davide Iodice, fondatore della “Scuola Elementare del Teatro/Conservatorio Popolare per le arti della scena”, che si avvale della direzione organizzativa di Hilenia De Falco, della direzione tecnica di Antonio Minichini e del coordinamento di Michele Vitolini. Il progetto è promosso e finanziato da FORGAT Onlus  e accolto e sostenuto da L’Asilo Comunità dei lavoratori dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo.

Avviata nell’ottobre 2013, la Scuola Elementare del Teatro / Conservatorio Popolare per le Arti della Scena è un luogo di ricerca e formazione permanente, un laboratorio produttivo, una rete di cooperazione. La platea privilegiata è quella segnata dal disagio economico e sociale, così come dalla disabilità fisica e intellettiva. La frequenza gratuita è sostenuta con borse di studio annuali.

È, inoltre, articolata in cicli di ricerca e creazione paralleli e contigui, nei quali progressivamente gli allievi sono chiamati a partecipare al processo pedagogico divenendo a loro volta formatori.

Il primo ciclo è dedicato a percorsi individuali e ha come obbiettivo l’emersione di necessità e temi espressivi personali. Ciascun allievo è accompagnato in un percorso di autoralità che riveli qualità della vocazione e orientamento delle abilità personali.

Il secondo ciclo si articola come una vera e propria officina produttiva aperta a gruppi formatisi all’interno della Scuola o già attivi professionalmente. La pratica laboratoriale adottata per questi ensemble tende ad accompagnare il processo creativo sia sul piano drammaturgico e compositivo che su quello produttivo vero e proprio. Questa metodica ha come risultato ulteriore una vera e propria ricognizione delle realtà creative del territorio favorendo lo scambio, la collaborazione, la relazione in rete.

Il terzo ciclo è strutturato con principi e metodi propri a un laboratorio di produzione. Affidato ciascun anno a un regista diverso, mette in campo e attua tutti i presupposti teorici della scuola: centralità dell’attore|persona, scrittura scenica, ricerca antropologica e sociologica, rapporto con le comunità, espressione del disagio sociale.

Da quest’anno è attivato un quarto ciclo di lavoro mirato alla produzione di ‘azioni pubbliche’ in diversi contesti sociali.

Nel corso del 2016 la Scuola è stata scelta dal network nazionale NdN per mettere in scena il testo vincitore del relativo concorso di drammaturgia.

Inoltre partecipa al progetto internazionale IETM Educate for tomorrow per la progettazione di una Accademia del Mediterraneo.

È in atto una collaborazione con il consolato venezuelano per attivare uno scambio diretto con El Sistema di Josè Abreu che è tra i modelli di riferimento della Scuola.

R.A.P. REQUIEM A PULCINELLA

Domenica 11 febbraio ore 19.00

info e prenotazioni:

Teatro Nuovo: 089 220886

Artestudio: 089 230899 – 347 4016291

Teatro Grimaldello: 331 8029416

pagina fb Atelier

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.

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