Record negativo di nascite nel nostro Paese. Mai così poche dall’Unità d’Italia

Per analizzare il dato demografico del Paese partiremo da due date: il 1861 e il 2008.

Il 1861 è l’anno dell’Unità d’Italia, ed è quello da cui cominceremo ad analizzare la crescita demografica del Paese. Il costante incremento ha incontrato il suo boom negli anni ’60 del secolo scorso, quando l’Italia del boom si affacciava con imponenza nella scena dei mercati internazionali e le famiglie sentivano la fiducia, perlomeno quella necessaria a mettere al mondo tanti bambini.

Poi facciamo un salto, arriviamo al 2008 e la situazione si capovolge: la crisi più feroce della storia si abbatte in maniera silente – ma importante – sul nostro Paese e le famiglie perdono danaro, sogni e fiducia. Mettere al mondo un bambino diventa difficile, quando il futuro è incerto e il prezzo del pane sale di giorno in giorno, e la linea demografica comincia a guardare pericolosamente verso il basso.

Poi c’è una terza data, che segna una variante impazzita nella cronistoria del mondo: il 2020, la pandemia Covid e lo stop alle economie che perdura anche nell’anno successivo.

Proprio il 2021 è l’anno del record. Al contrario. Con meno di 400.000 bambini nati, il 2021 è l’anno con il minor numero di nascite nella storia d’Italia dall’anno della sua unità.

LE CAUSE – Tante. Economiche, innanzitutto: la pandemia ha determinato aumento in tutti i settori della vita, ma le ragione di carattere monetario potrebbero non essere le uniche a influire sul decremento delle nascite. La mancata fiducia da parte dei cittadini italiani, che perdurava sin dal momento della crisi del 2008– come dicevamo inizialmente – ha demotivato le coppie italiane, soprattutto quelle più giovani.

Fonte: ISTAT

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