UNA TRISTEZZA ABISSALE di Eleonora Davide
29-04-2013
L’aggressione armata che ieri ha fatto due vittime tra i militari dell’Arma, ferendo Francesco Negri e riducendo in fin di vita Giuseppe Giangrande, non è certamente un episodio da sottovalutare, soprattutto per le conseguenze che può avere…
I commenti della stampa, troppo presente e troppo inopportuna alcune volte, si concentrano ora sul caso umano rappresentato dall’uomo costretto al gesto estremo dalle contingenze e dalla crisi.
Qui è il caso, a mio parere, di fare delle considerazioni sull’opportunità di dare rilevanza sociale a quello che dovrebbe essere definito come un gesto efferato di uno squilibrato, sia disoccupato o meno. La psicologia delle popolazioni non riguarda i giornalisti, soprattutto coloro tra i colleghi che non si sono lasciati sfuggire l’intervista al figlio dodicenne di Luigi Preiti. Contravvenendo, peraltro, alle norme del codice di comportamento adottato dall’Ordine dei Giornalisti, oggi si è veramente rasentato l’assurdo con il bambino che si rivolgeva al padre dichiarandogli il suo affetto.
Quello che ora si deve temere, immagino, è l’effetto emulazione. Così se il disgraziato ha dichiarato di “voler colpire” un politico (o anche i carabinieri e, perché no, i passanti) e poi suicidarsi (poco credibile visto che poi non ci ha neanche provato) invece di passare concretamente e opportunamente (mi si scusi) alla seconda parte del piano, senza coinvolgere poveri lavoratori dello Stato, non vorrei che a qualcuno l’idea piacesse, se così si può dire.
Ma, poi, se i politici inizieranno a sentirsi minacciati, la smetteranno di andare in parlamento a piedi, con il bus, come qualcun iniziava anche a fare, a vantaggio dell’economia e della linea, avranno bisogno di scorte, di auto blu ecc. ecc. di nuovo.
La cosa grave, a prescindere da ciò che è capitato ai due poveri tutori dell’ordine, è che sta venendo meno il senso dello Stato e, questa volta a distruggere le Istituzioni costruite sull’idea di libertà e democrazia della nostra costituzione repubblicana, non sono i politici, che hanno già fatto di tutto in tal senso e con successo, ma i cittadini sguinzagliati in un’orda di violenza, prima verbale e poi materiale, da pseudo-politici che tuonano solo negatività e critiche contro un’Italia che ha bisogno dei cittadini. Poi, diciamolo, con gran gusto “ci azzuppano” anche i vecchi marpioni responsabili dello sfacelo e il danno è completo.
Un pensiero di fiducia va stasera al nuovo governo che nasce in una tristezza abissale, come ultima mossa di una partita persa da tutti. Speriamo che questa volta la partita la vincano i buoni!
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