Il Film Open Arms ci ricorda che la legge del mare è quella di costruire ponti, non muri.

Open Arms-La legge del mare, è il film del regista Marcel Barrena, uscito nelle sale il 3 Febbraio 2022 ed è vincitore del Premio del Pubblico alla Festa del Cinema di Roma. L’opera è tratta dalla storia vera di Òscar Camps, il fondatore di Open Arms.

Tutto ha inizio nell’autunno del 2015 quando due bagnini spagnoli restano sconvolti dalla fotografia di un bambino annegato nel Mediterraneo. Quel bambino senza vita sulla spiaggia di Bodrum in Turchia è Aylàn Kurdi e cambierà la vita di Òscar Camps, uno dei due bagnini. Camps, infatti, decide di partire per l’isola di Lesbo e portare aiuto ai migranti che cercano di raggiungere le sponde greche dalla Turchia. Camps e il suo collega, scoprono con enorme stupore che nessuno, su quelle coste, svolge attività di salvataggio e anche gli abitanti del luogo si mostrano indifferenti alla morte e alla sofferenza dei migranti.

Il film racconta le vicende di Òscar Camps, fondatore, di Open Arms e della dedizione con cui lui e i suoi colleghi hanno costruito un progetto per aiutare, assistere e portare soccorso ai migranti. Il film, attraverso un ritmo serrato, dialoghi rapidi ma profondi e le immagini in mare, diventa qualcosa di più che un semplice documentario, la pellicola riesce a proporsi come un progetto dall’immenso valore politico e di grande impatto visivo ed emotivo.

La paura e lo sfinimento fisico dei volontari passano dallo schermo allo spettatore sin dal primo istante, ponendolo di fronte alla cruda realtà di uno dei più grandi disastri umanitari della storia. Disastro che continua a ripetersi, in una sorta di eterno ritorno dell’ingiustizia e dell’indifferenza.

Il film è intenso, drammatico ma non per questo privo di speranza. Il regista, Marcel Barrena, riesce a produrre un film appassionato, autentico che offre il punto di vista delle organizzazioni non governative e dei migranti. Questa costruzione filmica riesce a mettere in comunicazione lo spettatore con una realtà molto spesso dimenticata e nascosta e lavora in maniera costruttiva sull’aspetto emotivo, spingendo lo spettatore ad una partecipazione attiva. L’aspetto più interessante della pellicola, risiede nella capacità di continuare a immaginare e costruire progetti di solidarietà nonostante l’immensità del dolore che passa attraverso gli occhi dello spettatore. Il film di Barrena ci regala la possibilità di guardare con occhi consapevoli verso il mare, il luogo presso cui bisogna imparare ancora a gettare ponti invece di costruire muri.

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About Marianna Spaccaforno

Laureata in Scienze Filosofiche presso L’Università di Napoli “Federico II”. Ha conseguito un Master in studi Politici e di Genere presso l’Università di Roma “Roma Tre”. La sua formazione e le ricerche svolte in ambito accademico, l’hanno portata a interessarsi a tematiche connesse alla tutela dei diritti umani e ambientali. E’ impegnata in diversi progetti che si occupano di tutelare le soggettività marginalizzate. Lettrice appassionata, si definisce creativa e curiosa.