A BARI, ATTIVE CONTRO LA VIOLENZA

“C’ERA UNA VOLTA”: LABORATORIO DI SCRITTURA E NARRAZIONE DEL SÉ PER DONNE VITTIME DI VIOLENZA

Raccontare per ricominciare. Ascoltare per sensibilizzare. È con queste finalità che nasce “C’era una volta”, il laboratorio attivato dal Centro antiviolenza del Comune di Bari – Assessorato al Welfare, La Luna nel Pozzo, che consentirà alle donne utenti del servizio di raccontare la propria esperienza con una fiaba. Al termine delle attività tutti i racconti saranno pubblicati in un audio-libro che sarà disponibile gratuitamente online sul sito web. 

“C’era una volta” è un’iniziativa avviata lo scorso mese di febbraio, che si concluderà a fine marzo. Sono due le fasi del progetto: la prima è dedicata alla scrittura, creativa e autobiografica, che si rifà agli schemi tipici della fiaba, la seconda alla lettura attraverso un breve corso teatrale, che darà alle partecipanti la possibilità di restituire in maniera efficace ciò che hanno scritto.

“Si tratta di un’esperienza  significativa – dichiara l’Assessora al Welfare Francesca Bottalico – che consente di avvicinarsi, con delicatezza e rispetto, al vissuto e alla sofferenza di queste donne, e  permettere alle donne vittime di violenza di reinventarsi, tra memoria e fantasia, riprendendo i propri vissuti e dandosi una seconda possibilità e un nuovo posto all’interno del mondo, una sorta di nuova vita. Questo è un percorso che non coinvolge solo le protagoniste ma anche chi ascolterà i loro racconti perché le favole, con il loro linguaggio universale, aiutano ad affrontare temi che interessano, a diverso titolo, tutta la comunità. E credo che la violenza sulle donne, più di ogni altro argomento, riguardi tutti noi, a partire dalle nuove generazioni”.

Attraverso questo progetto la Luna nel Pozzo, struttura comunale gestita in convenzione dalla cooperativa sociale CRISI, intende offrire un approccio di cura innovativo all’interno di un servizio di ascolto e cura gratuito e di pubblica utilità. Attivo dal 1 luglio 2010, persegue azioni di presa in carico delle vittime attraverso l’ascolto, l’orientamento, la consulenza legale e psicologica e l’eventuale inserimento in case protette.  

“Il Centro è un luogo di cura del sé – sottolinea la presidente di CRISI Anna Coppola De Vanna – rivolto a tutte quelle donne che subiscono violenze di qualsiasi genere. Con questa iniziativa abbiamo tracciato un nuovo spazio in cui ogni vittima può cominciare un percorso di rinascita”.

“Le favole – spiega l’attore e regista teatrale che ha ideato il laboratorio, Damiano Francesco Nirchio – sono lo specchio delle dinamiche e delle relazioni nella vita vera. Parlano di peripezie e difficoltà superabili grazie a quella magia che è trovare dentro di sé risorse inaspettate. Certo, non sempre c’è un lieto fine, ma è in questi casi che interviene la fantasia. C’era una volta ha lo scopo di stimolare la creatività come strumento di riprogettazione del sé. E il centro antiviolenza è uno spazio che pone proprio sulla fantasia le sue fondamenta, perché è il luogo dove non solo si ricuce quello che è stato lacerato, ma soprattutto si ripensa ciò che da quel momento in poi deve avvenire. Quindi l’immaginazione diviene strumento di lavoro senza il quale non si può immaginare un futuro diverso. Con l’attivazione del laboratorio – continua Nirchio – abbiamo soddisfatto un bisogno di riconoscimento del dolore che ciascuna donna, vittima di violenza, manifesta. Nessuno vive questa cosa se non io,ci hanno spesso detto durante questo mese di attività. Grazie a C’era una volta cerchiamo di contrastare proprio quel senso di isolamento”.

 

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