L’ONCOLOGIA PEDIATRICA CHIRURGICA

                

Competenza e dedizione al servizio della 

Oncologia Pediatrica Chirurgica, incontro con il Dott. Giovanni Tedesco

Un breve viaggio con dei cari amici mi conduce a Napoli, città storica meravigliosa che fa rabbrividire per la sua bellezza e le sue contraddizioni.

Vado a Napoli a conoscere un amico. Anche se un amico, per essere definito tale, devi conoscerlo già; ma io questo “amico” non l’ho ancora mai incontrato, proprio mai visto; eppure so cose di lui molto importanti.

Il tutto nasce da un precedente articolo (Grazie Dott. Nino) che i lettori di WWWITALIA ricorderanno sicuramente, in cui si dava notizia di un suo intervento chirurgico effettuato su di un bambino oncologico: uno di quegli interventi tanto difficili da poter definire quasi impossibile; quasi, infatti è avvenuto ed è ben riuscito. Ma il fatto è anche questo: che non è l’unico!

I lettori adesso avranno capito che sto andando a “curiosare” nella vita, nell’operato del Dott. Giovanni Tedesco, Primario dell’Unità di Oncologia Pediatrica Chirurgica dell’Ospedale Pausilipon di Napoli.

In una splendida mattinata estiva Posillipo si mostra davvero nel massimo del suo splendore e prima ancora Via Cilea, Via Manzoni.

Incontro il  Dott. Nino…

che  mi stringe la mano e, guardandolo negli occhi, è subito empatia. Sono emozionata e imbarazzata: non dovrei perché chi mi sta di fronte mi tratta come una vecchia amica ma io, che so di essere al cospetto di un “grande” ho la sensazione di essere meno di un moscerino.

Iniziano le domande e ciò che lui mi racconta è che, prima di tutto, lui e i suoi colleghi vivono per salvare i bambini ammalati e si sentono gratificati quando riescono in tale scopo, mentre si sentono malissimo quando, purtroppo, le cose vanno male. Si sentono gratificati anche quando ricevono le  testimonianze dei  genitori dei bambini deceduti che hanno apprezzato le “persone” oltre alle abilità tecniche. Recentemente hanno ricevuto, lui e i suoi colleghi, una lettera che merita grande attenzione perché  scritta da un papà e da una mamma a cui prematuramente è mancata la loro amata figlia di undici anni. Nella lettera si parla di dolore, di disperazione  ma si ringrazia il Dott. Nino e i suoi colleghi di tutto ciò che hanno fatto, degli operatori che hanno sostenuto i familiari e la piccola ammalata durante il calvario della malattia strappandole a volte un sorriso nonostante le sofferenze.

Un grande aiuto, infatti, è fornito anche dalle associazioni di volontariato: l’Open (Oncologia Pediatrica Neuroblastoma), l’Associazione Carmine Gallo e altre.

Il loro aiuto è di fondamentale importanza e ciò si desume immediatamente dal fatto che i fondatori delle due associazioni sono persone che hanno perso i loro figli. Una volta, un ragazzo che, nonostante l’amore e le cure, era quasi alla fine, espresse il desiderio di vedere Napoli dall’alto e l’Associazione Internazionale  Make a wish  gli “procurò” un Jet messo a disposizione  da un benefattore e gli fece fare il giro di tutta la città con gran capacità dei due piloti che riuscirono a pilotare un jet  “pian pianino” senza precipitare!

Non si vedeva nei suoi occhi tanta gioia da molto tempo.

A tale proposito, poiché un’associazione opera anche all’estero il Dott. Nino mi promette di parlarmi in un prossimo incontro del suo operato in Perù.

Tutti cercano di far sentire quel calore familiare necessario ai bambini ammalati per riprendersi, per cercare di reagire alla terribile malattia. I genitori si fanno coraggio, provano a nascondere la loro disperazione e chi lavora insieme ai medici ha il compito di supportarli e cerca di farlo nella maniera più dignitosa possibile.

L’etica professionale è, sottolinea il Dott. Nino, importantissima perché i bambini e i loro genitori devono essere trattati con il massimo rispetto in quanto le patologie sono davvero gravi ma, nello tempo, ci sono le regole, le procedure, i protocolli da seguire e non è semplice farli andare sempre sullo stesso binario.

Di fronte a una patologia grave e importante, da risolvere con un necessario tempismo, è facile che il nervosismo e la preoccupazione prendano il sopravvento e si rendono necessari ancora di più il  rispetto e la considerazione, da parte dei medici,  verso gli ammalati e le loro famiglie.

La carriera di Giovanni Tedesco è iniziata quando aveva venticinque anni e a quei tempi la mortalità infantile perioperatoria per patologie tumorali  si aggirava intorno al 70- 75 % , oggi è del 15-20 %. Molto “gioca” ancora il destino, ma gli interventi in oncologia, come anche le terapie, hanno fanno dei grandissimi passi in avanti.

Tanto si deve alla ricerca, ma molto si deve a medici come il Dott. Nino per il quale dote necessaria  di un buon medico è il rispetto per la dignità dell’ammalato, per la sua sofferenza e la determinazione di fare sempre del bene.

Dall’altra parte, quella dei genitori, deve esserci la convinzione e la fiducia nel medico.

A lui è capitato spesso di dover mettere questi ultimi di fronte alla scelta di fidarsi con convinzione o di cambiare medico ma dal “luccichio” nei suoi occhi capisco che la maggior parte dei genitori che decidono di affidargli i propri figli lo fanno con convinzione e, anche in quei casi in cui perdono i figli, non hanno rimpianti perché in cuor loro sanno di aver avuto il meglio.

 Maria Paola Battista


 

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