A COLLOQUIO CON LILIANA PALERMO di Giovanni Moschella

Ci racconta il tuo percorso di formazione e i suoi studi.

Io sono laureata in lettere ma già poco prima dell’ultimo esame universitario ho iniziato per puro caso a fare teatro e così la mia vita ha subito intrapreso un percorso diverso da quello a cui era destinata.

 

Quando nasce l’interesse per  la recitazione.

L’interesse per la recitazione è nato in me fin da quando ero molto piccola. Ho una fotografia dell’asilo in cui, in piedi su una sedia, recitavo una poesia circondata da bambini, suore e autorità. La mia voce era forte e chiara! Da adolescente mi chiudevo spesso nella mia stanza per leggere a voce alta alcune opere di Pirandello interpretandone  tutte le parti. Essere attrice era  per me solo un sogno nel cassetto che credevo irraggiungibile, ero convinta che la mia professione sarebbe stata l’insegnamento e così, dopo il diploma, mi orientai per gli studi letterari. Fu solo un caso che mi condusse verso una compagnia che faceva teatro d’avanguardia, quindi raggiunsi frettolosamente la laurea e la mia vita cambiò decisamente direzione.

Spesso presenta il salotto Striano presso la libreria Loffredo di Napoli. Come nasce questo incontro e quale l’obiettivo.

Si, il “Salotto Striano” è un cenacolo culturale e ha luogo presso la libreria Loffredo ogni ultimo lunedì del mese. L’iniziativa scaturisce dalla pubblicazione dell’editore Loffredo dell’antologia “Poeti napoletani”, curata dal poeta Nazario Napoli Bruno. In seguito alla presentazione del libro, ci sono stati quattro appuntamenti mensili per parlare più diffusamente dei poeti che vi hanno aderito. Il buon successo dell’antologia, della quale sta per uscire il secondo volume, e l’ottima riuscita di questi momenti di incontro,  per presenze e consensi, ha spinto l’editore Loffredo a rendere periodico il Salotto, affidandomi la conduzione dello stesso con la collaborazione del poeta Nazario Napoli Bruno. In ogni incontro invitiamo ospiti di rilievo e ci avvaliamo di affermati oratori e noti cultori di cose napoletane, cercando di unire cultura e spettacolo.  L’obiettivo è quello di interessare il pubblico al recupero dell’immenso patrimonio della letteratura e della canzone napoletana, cercando di avvicinare anche i giovani alle tematiche relative.

E’ attrice di teatro e di sceneggiati, dove riesce ad esprimere al meglio la sua arte.

Ho avuto anche esperienze cinematografiche e la gioia di aver partecipato ad un film di Fellini: “E … la nave va”. La telecamera è un elemento freddo, estraneo che cattura ogni emozione e ferma per sempre uno sguardo piuttosto che un altro, ma si impara ad amarla. Il teatro offre il dialogo, l’intesa con il pubblico e permette ogni sera di dare una sfumatura diversa alla battuta, il personaggio cresce nel corso delle repliche, avverte l’umore del pubblico e lo trascina a sé. Sono due modi diversi di recitare ed io amo entrambi.

E’ stata ospite a Raiuno della trasmissione “Verdetto finale”, come è stata quest’esperienza.

Ho partecipato a cinque edizioni di “Verdetto finale” ed è stata per me un’esperienza davvero interessante. Lì è tutto basato sull’improvvisazione, ognuna delle parti conosce le sue ragioni e i suoi torti e deve difendersi portando dalla propria parte il pubblico e la giuria popolare, con l’aiuto di un avvocato. Non c’è molto tempo per riflettere, ci vuole presenza di spirito. Pur non essendo una storia personale  io credo che venga fuori un po’ del proprio modo di affrontare la vita.

Vogliamo ricordare suo marito Austin Forte, Tromba d’oro di Italia.

Parlare di mio marito Austin Forte è per me un modo per farlo rivivere, non voglio che venga dimenticato. Lui veniva chiamato “Tromba d’oro italiana” perché nel ’59 partecipò a Viareggio al concorso “Tromba d’oro” e lo vinse per quattro anni consecutivi e così questo titolo lo accompagnò per tutta la vita, ma era anche compositore e pittore. Nel ’61 vinse il festival di Napoli con la splendida canzone “Credere” cantata da Nunzio Gallo e da Milva e nello stesso anno Canzonissima con “Sedici anni” interpretata da Nunzio Gallo. Scrisse varie canzoni con Roberto Murolo tra cui “Ricordati di Napoli” da cui fu tratto l’omonimo film e vinse numerosi concorsi di pittura e poi tante e tante altre canzoni e riconoscimenti. Abbiamo anche scritto qualche canzone insieme ed è stato lui ad individuare in me delle capacità pittoriche, le ha incoraggiate ed è stato il mio grande maestro. Nel ’96 abbiamo effettuato la nostra prima Mostra insieme a Napoli, al Circolo Artistico Politecnico. Poi da una sua idea originale è nato un nostro album “Napoli versi e musica” in cui parole e suoni viaggiano paralleli e così, nelle suggestioni evocate dalla tromba, attraverso la mia voce, vengono riscoperti i testi della Canzone napoletana. Austin era una persona allegra, umana, stravagante, era geniale, autoironico, superstizioso, passionale … non era un uomo comune, la differenza di età non  era per noi un ostacolo ed è stata bella e vivace  la nostra vita insieme.

Quali sono i suoi interessi, oltre alla recitazione.

La recitazione è al primo posto nella mia vita, per il teatro ho fatto grandi sacrifici e sono ancora disposta a farne. Amo la pittura. Come dicevo Austin Forte è stato il mio maestro e da allora non mi sono più fermata, mi affascina il mare con cui entro in magica sintonia e lo dipingo a seconda dei miei stati d’animo. La critica mi ha più volte definita “La pittice del mare”. Mi piace anche scrivere: testi teatrali, racconti, poesie, canzoni … ho partecipato anch’io al primo volume di “Poeti napoletani” edito dalla Loffredo.  Mi rendo conto che l’Arte è la mia maniera di comunicare!

Grazie per la gentile intervista e buon lavoro.

Giovanni Moschella

 

 

 

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