A COLLOQUIO CON PIERO MASTROBERARDINO
A colloquio con Piero Mastroberardino
Ci racconti i suoi studi e il suo percorso di formazione.
Nonostante una inclinazione per gli studi artistici, la tradizione familiare ha pesato nelle mie scelte indirizzandomi verso studi economici. Mi sono dunque dedicato al management conseguendo la laurea nel 1990 e di lì ho percorso con buona celerità tutte le tappe della carriera di ricerca universitaria, giungendo al ruolo di professore associato a 32 anni e di ordinario a 37. Dal 1992 ad oggi ho pubblicato oltre cento lavori scientifici tra articoli, contributi e opere monografiche.
Quale il suo ruolo all’interno dell’azienda Mastroberardino
Mi occupo delle decisioni strategiche di vertice del gruppo aziendale familiare dalla metà degli anni Novanta, avendo iniziato ad impegnarmi in questa esperienza imprenditoriale nel 1990, parallelamente ai primi passi della carriera di ricerca.
Ha pubblicato il romanzo “Umano errare”. Come nasce questo testo e cosa racconta.
Il racconto non è solo narrativa. Vi s’intrecciano vicende personali di caratteri diversi, che servono come guida nel percorso di descrizione delle modalità con cui ciascuno di noi si sforza di cogliere e anticipare le mosse altrui, spesso misinterpretandole, illudendosi di riuscire a prevederle, e posizionando le proprie prossime mosse in base a falsi presupposti.
Su questo canovaccio la narrazione s’avvita in uno con un filone a sfondo saggistico, che approfondisce l’antinomia tra visioni del mondo apparentemente inconciliabili, un finalismo di matrice deterministica da un lato, l’abbandono di se stessi alla deriva delle proprie emozioni più intime dall’altro. Ci si può così dedicare a seguire i personaggi nel loro girovagare tra questi due mondi ideali e lasciarsi trasportare dalle riflessioni su se stessi.
E’ anche autore di opere pittoriche e disegni, quando ha inizio questa passione.
È una passione che risale all’infanzia. Ci sono stati periodi in cui l’ho coltivata con maggiore assiduità, altri in modo più sporadico. Non sono mancati momenti di temporaneo black out. Ma posso dire che, seppure a volte un po’ in altalena, mi accompagna da sempre.
Spesso ha tenuto sue personali di pittura associata alla poesia, perchè questo connubio e quale il suo obiettivo.
Certe raffigurazioni sono sorte accompagnate da composizioni in versi. Ho sentito l’esigenza di rappresentare queste cose nel loro insieme, poiché diversamente avrei avuto l’impressione di operare una sorta di mutilazione. Così ho pensato di associare alle esposizioni i momenti di recitazione e da qui l’happening ha preso una piega differente, di bella suggestione. Ho ritenuto allora di approfondire questo percorso espressivo.
Quali i suoi prossimi impegni professionali.
Ho di recente concluso un nuovo romanzo. Sto avendo contatti per individuare la idonea collocazione editoriale. Parallelamente ho in programmazione alcuni eventi espositivi, con qualche ipotesi progettuale all’estero. Poi ovviamente la prosecuzione delle attività di ricerca e un nutrito programma di viaggi in giro per il mondo per portare il messaggio del vino irpino di pregio, missione che ha caratterizzato la vita professionale degli esponenti della mia famiglia da generazioni.
Grazie per la gentile intervista e buon lavoro.
Giovanni Moschella
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