A Roma si è conclusa la 33esima seduta dell’ICCROM

Lo scorso 7 novembre, a Roma, si è conclusa la 33esima seduta dell’Assemblea Generale del Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali. Le delegazioni nazionali dei 137 stati membri – così come le organizzazioni intergovernative – hanno partecipato all’evento, diviso in due giornate, alla sede centrale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) con lo scopo di valutare i progressi effettuati dall’Organizzazione, stabilire nuove priorità e individuare potenziali problemi futuri.

Durante l’Assemblea Generale è stato eletto un nuovo Consiglio e un nuovo Presidente dell’ICCROM, Benoît Dubosson; Kenza Dufourmantelle e Julia Antonia Vicioso Varelas sono state elette come Vicepresidentesse. Tra i nuovi eletti e rieletti membri del Consiglio vi sono Norah AlKhamis, Fadi Balaawi, Nanette De Jong, Kenza Dufourmantelle, Anthi Kaldeli, Ana Laborde Marqueze, Aline Magnien, Kazuhiko Nishi, Isabel Raposo De Magalhães, Moctar Sanfo, Lasha Shartava, Ji-young Shin, Alexandra Warr e Ola Wetterberg.

Sono stati affrontati argomenti importanti durante questa 33esima seduta, che è stata definita: “Un passo fondamentale” dal Dottor Webber Ndoro, Direttore Generale della ICCROM, il cui mandato di 6 anni si conclude quest’anno; è stato infatti nominato un nuovo Direttore Generale, approvato dagli Stati Membri, Aruna Francesca Maria Gujral, che inizierà a ricoprire la posizione a Gennaio 2024.

Il dibattito su migrazione ed eredità

Uno dei temi su cui si è dibattuto è “Migrazione ed Eredità”, la connessione è da trovare nel ruolo chiave che la migrazione ha avuto nella formazione dell’eredità culturale di molte comunità e gruppi. Riguardo ciò, Gegê Leme Joseph, un’architetta e urbanista, nonché Gestore del programma per l’Africa, il latino America e i Caraibi, è intervenuta spiegando come la migrazione contribuisca a cambiare il concetto di eredità e suggerisca percorsi verso una maggiore inclusività; sottolineando come approcci più inclusivi contribuiscano al benestare di diverse comunità e cambino i modi di comunicare il valore dell’eredità:

“Nel corso degli anni, le persone sono state in continuo movimento. Tuttavia, forze superiori – come il cambio climatico e i vari conflitti – stanno guidando il cambiamento su una scala e con un ritmo senza precedenti. Con l’intensificarsi delle migrazioni transnazionali, il futuro sarà caratterizzato da tensioni crescenti, o darà origine a un nuovo ambiente culturale all’interno del quale comunità progressivamente diverse vivono e cooperano?”

Il pensiero conclusivo di Gegê Leme Joseph è che la migrazione possa portare con sé una perdita, allentando i legami con le culture di nascita, ma allo stesso tempo un arricchimento culturale per chi arriva e chi accoglie: “Questi scambi danno origine a diverse nozioni di identità e storie di appartenenza che si estendono oltre i confini nazionali”.

Collaborazione con l’Italia e gli EAU, dopo due anni di traguardi

La conservazione dell’eredità culturale è un impegno importante che richiede la cooperazione globale. A questo scopo l’ICCROM e i suoi Stati Membri hanno avviato una collaborazione per promuovere gli sforzi di conservazione sostenibile. La collaborazione di lunga data tra l’ICCROM e l’Italia, così come con gli Emirati Arabi Uniti, è un eccellente esempio da presentare e proprio i traguardi più significativi degli ultimi anni sono stati argomento dell’Assemblea Generale.

L’Italia infatti, oltre ad essere il paese ospitante, è il partner ideale per l’ICCROM, con la sua vasta eredità culturale ed esperienza in conservazione e restauro; queste caratteristiche, unite alla portata internazionale e all’esperienza tecnica dell’ICCROM, creano una forza nel campo della conservazione del patrimonio culturale. L’ICCROM e l’Italia hanno lavorato insieme su diversi progetti, il più importante è il programma Youth.Heritage.Africa. Questo progetto, sostenuto dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, mira a responsabilizzare i nuovi leader del patrimonio attraverso innovazioni, per rendere il loro patrimonio una fonte di opportunità economiche e sociali.

Per quanto riguarda le relazioni tra ICCROM e Emirati Arabi Uniti, le loro relazioni sono formulate in base a tre accordi dall’inizio della cooperazione nel 2008. Varie sono le collaborazioni, tra cui il Forum arabo per i Beni Culturali, il premio ICCROM-Sharjah per le buone pratiche nella conservazione e gestione del patrimonio culturale della regione araba e molte altre.

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About Gabriela Grieco

Classe 1998, laureata alla magistrale in Interpretariato e Traduzione. Le sue lingue di competenza sono l’inglese e lo spagnolo. Appassionata di fotografia e recitazione, frequenta attualmente l’Accademia dello Spettacolo e del Musical di Baronissi. Amante della scrittura vuole impegnarsi nel diventare giornalista pubblicista.