AL SETUP! ART FAIR DI BOLOGNA I VINCITORI DI INCREDIBOL 2015

Tre vincitori di Incredibol!, il bando per il settore culturale e creativo del Comune di Bologna, saranno presenti alla terza edizione di SetUp Art Fair, la fiera indipendente dedicata all’arte contemporanea, che si svolge dal 23 al 25 gennaio all’Autostazione di Bologna.

Ad abitare lo stand n. 1 di SetUp! sarà il collettivo artistico under 35 formato da Panem et Circenses, Wonderingstars e Antonello Ghezzi. Dello stand di Incredibol sarà inoltre ospite La MIP – Modateca Igor Pallante, una biblioteca pubblica dedicata alla creatività, innovativa e unica nel suo gene  re.

Antonello Ghezzi porta l’opera “Sono appena tornato da New York”, del 2013. Per gli artisti, New York è dappertutto, potendola cercare, volendola trovare, perché è uno stato d’animo. Ed è come essere appena tornati da lì, anche dopo anni, anche senza esserci mai stati. Il lavoro di Antonello Ghezzi consiste nel realizzare i propri sogni e soprattutto nel far sognare gli altri. I due considerano l’arte come un mezzo per far vivere meglio e far riflettere su temi come il sorriso, l’imprevedibilità, l’interazione tra persone tra loro sconosciute, il superamento dei confini e le barriere.

Wonderingstars presenta il progetto Aroundmorandi – natura morta con pane e limone, che si propone di esplorare e incentivare varie forme di creatività ispirate a Giorgio Morandi, partendo dalla convinzione che dall’eredità del passato possa nascere una potente spinta creativa per l’innovazione di oggi. Il progetto ha un canovaccio di riferimento che viene di volta in volta arricchito e adattato agli spazi e all’occasione in cui viene messo in scena. Di base, esso prevede l’allestimento di una lunga tavola apparecchiata con oggetti di design contemporaneo, ispirati al lavoro di Morandi. Attorno alla tavola ruota poi una kermesse a cui prendono parte chef di fama internazionale e ospiti culturali che reinterpretano le suggestioni e le ricette di casa Morandi. Materiali inediti, quali ricette delle sorelle Morandi, opere d’arte, oggetti d’uso comune della tavola, diventano il fil rouge dei valori che rappresentano l’eccellenza italiana all’estero: l’arte, il design e il cibo.

Panem et circenses presenta l’installazione Mæn-hiə: sei stampe fotografiche della la serie “Mæn-hiə, l’uomo è qui”, un’illuminazione al neon che la correda, e l’opera “Mæn-hiə, mangiatori di pane”, un cono di terracotta realizzato a mano utilizzato come contenitore dentro il quale cuocere un impasto di pane. Completa l’installazione un momento performativo durante il quale il pane viene offerto in maniera rituale al pubblico. Nell’epopea di Gilgamesh l’uomo si affranca dal suo stato “selvatico” solo quando apprende dell’esistenza del pane. Nell’Iliade e nell’Odissea l’espressione “mangiatori di pane” è sinonimo di “uomini”. A partire dalle nuove società agricole del neolitico si comincia ad elaborare l’idea di “uomo civile”, che costruisce artificialmente il proprio cibo, un cibo che non esiste in natura e che segna la differenza tra NATURA e
CULTURA. Allo stesso tempo molti miti fondatori vedono l’agricoltura come un gesto di violenza nei confronti della Madre Terra ed i riti di fertilità hanno una valenza spesso espiatoria di questa colpa. Il pane è simbolo di questi passaggi, così come lo è l’erezione di una lunga pietra. Il menhir modifica il paesaggio e lo rende luogo, costruisce un significato nello spazio e nel tempo circostanti, è frutto di un’esperienza e risultato di
una volontà di affermazione dell’uomo e del suo passaggio. Il pane è il menhir dell’alimentazione, ciò che la trasforma in cucina: l’uomo è qui, lo segnala con una pietra e fa il pane. Mæn-hiǝ!

 

 

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