Back to Movember

Un baffo per un mese, un baffo per la Vita. Non si tratta della moda del momento, se da qualche giorno vi sembra di vedere in giro più baffi del solito la motivazione è ben più profonda e nasce da lontano… Nel 2003 un gruppo di amici australiani decisero di riportare in voga la moda del baffo e di utilizzarla come simbolo per uno scopo benefico. Nacque così la Movember Foundation (Movember = Moustaches + November). Dal 2003 ad oggi si contano oltre 5 milioni di Mo bros e Mo Sistas che si sono mobilitati per aiutare la ricerca contro il tumore alla prostata (il secondo cancro più diffuso tra gli uomini) e ai testicoli (raddoppiato negli ultimi 50 anni) contro la Salute mentale precaria (globalmente, ogni minuto muore un uomo per suicidio) e contro l’inattività fisica (il quarto rischio per importanza della mortalità globale).

Una delle attività è quella di rasarsi completamente all’inizio di Novembre e poi farsi crescere i baffi per i restanti 30 giorni con l’obiettivo di raccogliere fondi per diffondere la consapevolezza a favore della salute al maschile.

Abbiamo conosciuto uno dei team che si fronteggiano nella sfida di solidarietà.

Si tratta di un gruppo di ragazzi della provincia di Avellino, i Movembrini.

Lo scorso anno, con il nome di Fratelli col Baffo, hanno chiuso al sesto posto della classifica mondiale composta da circa 40 Paesi, unici italiani nella top 10, raccogliendo più di 3000 $.

Ma chi sono i Movembrini?

Per seguire la loro avventura è possibile visistare la pagina Facebook del team  https://www.facebook.com/backtothemovember, dove nel corso di questo mese potrete seguire l’evoluzione dei loro baffi e le loro esilaranti gag, soprattutto a fine mese quando i look saranno ben definiti.

Ma l’obiettivo fondamentale sono le donazioni sul MoSpace dei Movembrini che si trova nella pagina ufficiale della Movember Foundation e dove troverete le foto e le motivazioni di ciascun componente del team.

Basterà cliccare su

http://bit.ly/Movembrini

e successivamente sul tasto in alto a destra “DONATE”.

 

Luigia Meriano

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