BARBIE, LA PRIMA IT GIRL DELLA STORIA, IN MOSTRA AL MUDEC

Al secolo Barbara Millicent Roberts, classe 1959, Barbie nasce come modella dal genio di Ruth Handler ed è la prima vera it girl della storia. Col suo motto “I can be” ha generato l’entusiasmo ed il seguito giusto per diventare un’icona globale di eleganza e lifestyle. Al Mudec, il Museo delle Culture di Milano, c’è tempo fino al 13 marzo per visitare Barbie. The Icon, la mostra che ne celebra l’incredibile vita, curata da Massimo Capella in collaborazione con Mattel, prodotta e promossa da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Comune di Milano.

 

La mostra è articolata in 5 sezioni e una sala introduttiva, Who Is Barbie?, già accoglie i visitatori con 7 esemplari rappresentativi delle decadi dal 1959 ad  oggi,  oltre  alle  curiosità,  ai  numeri  e  al  “making  of”.

I “clusters” sono ispirati agli aspetti centrali della vita di Barbie: la moda, prima di tutto. Ha indossato quasi un miliardo di look e, nel corso dei decenni, è stata vestita dai più grandi stilisti: da  Valentino a  Ferrè,  da  Versace  a  Dior,  da  Gucci  a  Calvin  Klein,  da  Vivienne Westwood   a   Prada,   Givency.

Nella vita di una donna non possono mancare il lavoro e gli affetti. Ed ecco 2 spazi dedicati alla carriera (medico volontario durante la Guerra Fredda, astronauta, ambasciatrice Unicef ed all’incirca altre 15 professioni svolte), alla famiglia (un fratello e alcune sorelle), un fidanzato, gli amici e gli animali.

La  quarta  sezione raccoglie le bambole con i costumi tradizionali dei diversi paesi del mondo, quasi a sottolineare la ricerca di un legame  tra  le  diverse  culture, in nome di una varietà multietnica come valore imprescindibile del nostro tempo. Infine, nell’ultima area, Barbie si trasforma in regina e diva, confrontandosi con le celebrities di altri tempi ed indossando i panni ad esempio di Cleopatra, Madame Pompadour, Jackie Kennedy e Grace Kelly.

Ecco la testimonianza di Tiziana, fan e visitatrice della mostra: Entrando nel magico mondo di barbie sono tornata bambina. C’erano tutte: barbie totally hair blonde, earrying magic, barbie loves benetton, tutte rigorosamente vestite con i colori fluo tipici degli anni ’90 ed il frisè. Alla mostra erano presenti le vere fans dalle ventenni alle sciure milanesi. Pochi i ragazzi..ma come biasimarli? Per la prima volta la protagonista è la donna, la sua bellezza e la capacità di questa bambola di saper essere al passo coi tempi.

Lungo il percorso espositivo campeggia una frase di Diane von Furstenberg: Barbie rappresenta una donna sicura di sé e indipendente, con una straordinaria capacità di divertirsi pur rimanendo glamour.“Richiamando alla mente la mia lunghissima infanzia, capisco ora che di lei amavo l’indipendenza, la voglia di divertirsi con le amiche, di fare viaggi e shopping, di stare al mare e fare sport. Ken, in effetti, entrava nelle mie storie solo per pochi minuti. Perchè la mia barbie aveva una vita completa e non rinunciava al suo lavoro, ai suoi hobbies ed ai suoi affetti. Bella la vita di barbie!”

Definirla un giocattolo, pertanto, è riduttivo. Dal suo debutto alla fiera del giocattolo di New York, Barbie è stata perfetta interprete della contemporaneità, facendosi portavoce e reinterpretando le tendenze estetiche e culturali del momento. A pieno titolo ci sentiamo di eleggerla simbolo della modernità femminile, una donna libera che si autodetermina e che dimostra una camaleontica capacità di adeguarsi alle evoluzioni del suo tempo.

Per maggiori informazioni su orari e costi della mostra: 

tel. 02 54917 e su www.ticket.it/MUDEC; www.MUDEC.it

@Riproduzione riservata                                     Gemma Alifano

 

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