Boston:le bombe erano pentole a pressione

16/04/2013 – Dopo l’attentato di ieri a Boston si cerca di ricostruirne la dinamica e di capire chi siano i responsabili. 

Il governatore del Massachussets Deval Patrick  in una conferenza stampa ha chiarito che le bombe erano soltanto due. Gli ordigni erano costituiti da pentole a pressionepiene di schegge metalliche, chiodi e cuscinetti a sfera, collegate a detonatori. Le pentole erano in buste di nylon nera o zaini e sono state trovate anche tracce di circuiti elettronici che farebbero pensare all’uso di timer. Gli esperti di esplosivi del FBI stanno cercando, dall’analisi del materiale ritrovato sul luogo delle esplosioni, di rintracciare una “firma” sugli ordigni, cioè dei tratti distintivi nell’assemblaggio delle bombe, che appaiono rudimentali ma di massima potenza, che possa aiutare ad individuare una pista di indagini.

Intanto il Pentagono ha usato per la prima volta la parola “terrore”, che fino a ieri neanche Barack Obama aveva osato pronunciare. I Talebani,intanto, prendono le distanze. Le esplosioni hanno provocato tre morti, tra cui un bimbo di otto anni, e quasi duecento feriti. A molti di loro i medici hanno dovuto amputare una gamba. Martin Richard, il bimbo rimasto ucciso, si trovava in prima fila per vedere il padre William tagliare il traguardo della maratona. Con lui si trovava la sorellina di sei anni che ha perso una gamba nell’esplosione mentre la madre Denise è rimasta ferita alla testa e lotta in ospedale tra la vita e la morte.

 

Luigia Meriano

 

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