Casa Mehari e i beni confiscati al crimine. L’incontro a Quarto (NA)

Sabato 21 ottobre a Quarto, si è tenuto, presso la sala eventi ‘Giancarlo Siani’, all’interno della villa confiscata al clan Polverino, Casa Mehari, un corso formativo a cura di Ciro Biondi, presidente di Dialogos servizi per la comunicazione, per l’Ordine dei Giornalisti della Campania.

Ha aperto l’evento il sindaco di Quarto Antonio Sabino raccontando di quanto sia complicato per un ente con pochi finanziamenti, sciolto nel passato per più volte per infiltrazioni camorristiche, gestire più di settanta beni confiscati al crimine. Una legge complessa quella che regola l’iter burocratico che porta ad assegnare il bene alla comunità in grado di dare nuova vita a questi luoghi. Al 20 maggio del 2021 risale l’inaugurazione di casa Mehari assegnata alla capofila La Bottega dei Semplici Pensieri, un’associazione di Volontariato senza fini di lucro costituita da familiari di persone down e/o con lieve deficit intellettivo che punta all’individuazione delle capacità personali dei ragazzi per formarli professionalmente e inserirli nel mondo del lavoro. A gestire il bene anche la cooperativa la Quercia Rossa, l’associazione culturale Artemide, e l’associazione Dialogos che gestisce anche radio Mehari all’interno della struttura, e nella persona di Ciro Biondi, ha organizzato questo evento formativo. E proprio una esaustiva ed efficace comunicazione può rendere vivi questi luoghi, una volta avvenuta l’assegnazione.
La responsabilità giornalistica è anche quella di raccontare una realtà complessa come quella di Quarto nella sua interezza, invertire la narrazione conosciuta come una terra di camorra, ma che vanta ad oggi più di 70 beni confiscati, e raccontare di una comunità attiva e partecipe a un processo di rigenerazione. Moderatore dell’incontro il giornalista Claudio Ciotola e
tra i relatori, oltre al sindaco Sabino, Nello Mazzone, dirigente dell’ente, giornalista e responsabile per i beni confiscati del Comune di Quarto. Presente con un video, perché impossibilitato a venire, Don Antonio Coluccia dell’Opera Don Giustino, prete attivo nelle difficili periferie, tanto da essere scortato h24.

Nello Mazzone ha raccontato le difficoltà di un lavoro delicato come quello della gestione di così tanti beni di cui si è responsabili per la loro manutenzione, e del lungo iter burocratico che porta a un’assegnazione. La materia giuridica inerente ai beni confiscati è tortuosa e complessa tanto che l’università di Cassino vi ha dedicato un master. Simbolico è il solo custodire le chiavi di accesso di così tanti immobili, la difficoltà sta nel doverne curare la manutenzione di questi beni, spesso vandalizzati prima di essere consegnati e il tutto senza fondi diretti all’ente da parte dello Stato. Quando poi si concede l’immobile, non è semplice per chi ottiene un bene mantenerlo senza aiuti, comunicare le attività propositive per raccogliere fondi per mantenere vivo il luogo, diventa dovere del giornalista sostenere chi cerca di invertire una narrazione spesso raccontata solo al peggio. Caivano è oggi sotto i riflettori, ma di Caivano ce ne sono tante e l’attenzione a questi luoghi va tenuta sempre alta anche quando la comunità sana tenta di riappropriarsi di quel territorio con azioni culturali, sociali di integrazione. La concessione di casa Mehari, ha una durata di almeno 10 anni proprio per dar modo a chi se ne fa carico di poter rientrare nelle spese attivandosi e autofinanziarsi con eventi, partecipazioni a bandi, la gestione di un bar; presto, grazie ad una donazione ricevuta, la Bottega acquisterà una cucina professionale per attività di ristorazione.

Casa Mehari non è l’unica realtà del genere nel territorio, tanti beni sottratti a malavitosi prendono nuova vita tra cui Albergo diverso, consegnato nel 2017, Case Arcobaleno per l’autismo, Casa per donne detenute con figli, diversi immobili dati in affitto a famiglie bisognose tra cui una famiglia afghana in fuga dalla guerra. Come sottolinea Ciro Biondi, a volte ci sono alchimie e sinergie che si allineano in una perfetta e proficua costellazione personificata da uomini giusti, preposti ad agire per un bene comune e tutto può essere possibile, realizzabile,  e va solo raccontato e divulgato perché se ne dia luce e propagazione.

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About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.