CASO BORDIGHERA. MUSICISTA DI STRADA MULTATO
Quanti talenti si celano dietro ai suonatori di strada che incontriamo agli angoli delle nostre città, nelle metropolitane e in tutti i luoghi pubblici. Qualche moneta e tiriamo dritti, qualche volta neanche quella; ma quanto studio c’è dietro l’arte della musica. Quanti anni di lavoro su quel violino e a quale costo? E chi non diventa concertista affermato? Altre volte a nascondersi dietro l’aspetto dimesso del mendicante sono musicisti di successo che si mettono in gioco, come il caso del genio del violino Joshua Bell nel 2007 a Washington e altre volte per una trovata pubblicitaria per promuovere un album. In ogni modo, siamo abituati ad essere accompagnati dalla buona musica anche se ridotta a mezzo per sopravvivere agli angoli delle strade e ci siamo assuefatti ad essere immersi nel suono senza neanche più farci caso.
A proposito, riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Assodeejay, l’associazione nazionale deejay artisti ed esecutori che, nello schierarsi al fianco degli artisti di strada, rende pubblica la vicenda di Marco Fusi, multato dalla polizia municipale di Bordighera, sulla riviera ligure, perché colto a suonare il clarinetto in un tunnel della stazione ferroviaria senza essere iscritto al pubblico registro istituito da un decreto del 1931. «Marco Fusi, musicista di fama internazionale, è stato multato per aver suonato il clarinetto nel tunnel della stazione ferroviaria di Bordighera, comune della riviera ligure. Oltre 2 mila euro di multa perché, a detta della polizia municipale, avrebbe violato un articolo di un Regio decreto del 1931 che prevede l’iscrizione al pubblico registro degli artisti di strada per suonare all’aperto. Un decreto che non è nemmeno più in vigore. Secondo Assodeejay si tratta di una sanzione assurda. “Sono allibito. Siamo un Paese dove alcune persone ritengono che indossare una divisa consenta di poter fare qualsiasi. Fortuna che non hanno arrestato direttamente il criminale che osava suonare il clarinetto in un tunnel di una stazione ferroviaria! Magari condannandolo all’ergastolo – commenta ironicamente il presidente nazionale di Assodeejay Mario Di Gioia – . Ma intanto, mentre tutti dicono la propria, chi prende concretamente le difese di questo nostro amico artista? Per quanto ci riguarda, diamo tutta la nostra solidarietà a Marco Fusi e la nostra disponibilità ad assisterlo nel suo percorso per la sua difesa e nella difesa dell’arte e della cultura musicale che in Italia nessuno ha il coraggio di difendere se non a parole».
In seguito a quanto avvenuto, il presidente della Confesercenti cittadina, Valentino Rossi, polemico nei confronti della rigidità delle istituzioni in materia, ha rassegnato le dimissioni, per evitare che le manifestazioni musicali organizzate dall’associazione possano creargli problemi penali o economici, vista la natura no profit dell’associazione.
Eleonora Davide
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