Criminali a confronto

Spesso ci chiediamo per quali motivi un individuo diventi un criminale: molte sono le teorie proposte nel tempo, sia a matrice genetica, che organica e ambientale. Esistono differenze sostanziali fra le personalità dei criminali, in particolare degli assassini. La spinta ad ammazzare può avere origini differenti. In alcuni casi si tratta di persone divenute psicopatiche sia per fattori genetici che per vissuti pregressi riferentesi alla prima fase della loro vita. In particolare siamo di fronte a soggetti vissuti in contesti altamente disfunzionali che hanno subito abusi, che sono stati testimoni di stupri, di violenza di vario genere, esposti a situazioni aberranti. Da qui trae origine la loro personalità psicopatica. L’impulso a uccidere è per loro irrefrenabile. Solo una psicoterapia psicanalitica potrebbe aiutarli, ma spesso i traumi subiti sono talmente gravi e importanti che non riescono ad affrontare il viaggio a ritroso dentro se stessi in quanto troppo doloroso. In alcuni casi diventano pazienti psichiatrici costantemente sedati, in altri diventano assassini. Vi porto l’esempio di un individuo che nella sua confessione ha dichiarato di percepirsi così intelligente tanto da essere riuscito a trasformare il suo disturbo mentale in strategia per arricchirsi. Si è inserito in un gruppo organizzato di malavitosi diventando in breve tempo il capo indiscusso di un’ampia zona. Ha dato vita al traffico di sostanze stupefacenti, al traffico di organi, alla pedofilia, ammazzando tre o quattro persone al mese, in base alle esigenze: forze dell’ordine non corrotte che tentavano di riportare ordine, affiliati pentiti, testimoni scomodi. Il criminale ha raccontato di aver comprato molti questori e giudici oltre ad altre forze dell’ordine, in modo da proteggere i suoi traffici illeciti. Tanta gente è ricattabile a causa di vizi particolari, un esempio che ha fatto è la pedofilia, anche lui ha affermato di essere pedofilo. Si tratta di individui in posizioni di potere soprattutto a livello politico. Quindi si è assicurato la massima protezione ed ha agito indisturbato per tutta la vita.

Altro caso invece è quello di una donna che ammazza delle persone su ordinazione e a pagamento. In entrambi i casi siamo di fronte a dei narcisisti patologici, tuttavia in questo secondo esempio, è molto evidente il disinteresse assoluto per qualunque essere umano, compresi i suoi figli. Conduce una vita disordinata e dissoluta, anche se all’apparenza risulta essere una stimata madre di famiglia. Dalla sua narrazione si evince di come lei inizialmente sia entrata in una setta e qui sia stata costretta ad ammazzare dai capi, poi per lei è diventata un’abitudine. Ha dichiarato di sentirsi la migliore nel suo settore, il ruolo di killer confida di averlo accettato in pieno. La sua specialità sono le iniezioni letali, il suo amico medico compiacente pagato per il servizio, certifica che si è trattato di un infarto. La donna racconta anche di sgozzare sia adulti che bambini quali rituali di purificazione all’interno della setta che viene descritta come “religiosa”. Spesso avvelena anche delle persone lentamente per non essere scoperta. Si avvicina alla vittima con amicizia, la invita a casa sua a pranzo e lentamente le somministra sostanze nocive nelle pietanze. Questo secondo caso non rappresenta l’urgenza di uccidere come nel primo, qui vi è lucida follia, nel precedente invece sono i tratti psicotici che spingono ad ammazzare.

E come mai una madre di famiglia si è ridotta in questo modo ed è pure fiera di essere una criminale? Ha affermato di aver ucciso cento persone in vent’anni. La signora ha bisogno di sentirsi importante, al centro dell’attenzione, di compiere un gesto che solo lei ha coraggio di fare e ciò la distingue dalla massa, nella sua mente malata esulta, si sente brava, la migliore, questo ruolo le appartiene, è solo suo. Evidentemente ha introiettato modalità genitoriali comportamentali distorte in tenera età, ha subito svalutazioni, nessuno si è preso cura di lei. Il modello assunto rappresenta il suo vissuto e la fa muovere nel mondo con tracotanza e completa assenza di empatia. Nulla afferma di provare verso alcun essere vivente, dice di servirsene solo per i suoi scopi che possono essere esclusivamente di stampo politico o economico. All’esterno dimostra cordialità e gentilezza verso tutti, in particolare nei confronti dei più deboli e quindi molte persone si affidano a lei ignare di entrare in relazione con un’assassina.

Come si fa a togliere chi compie degli omicidi dalla società? Sono soggetti che godono di molte protezioni, dunque risulta complicato incastrarli perché c’è sempre chi fa sparire le prove. Nei casi sopra descritti, le prove sono state rinvenute e mantenute segrete.

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About CHIARA VERGANI

Chiara Vergani, insegnante, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore. Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2018); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2019); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (Ebook 2020); Le voci della verità (2020); Libere dall’inferno (2021); Professione docente in tempi di guerra (2022); Bipolari in bilico (2022); Io sono Darty (2023); Soft skills (2023).