E’ IL GIORNO DEL CAMPIELLO

L’IMPORTANZA DELLA PAROLA NEL ROMANZO DI CARMEN PELLEGRINO

Stasera saranno resi noti i vincitori del Premio al teatro La Fenice di Venezia. Dei cinque in gara, vogliamo parlarvi del libro di Carmen Pellegrino “Cade la terra”, edizioni Giunti.

Un romanzo poetico quello della concorrente al Premio Campiello 2015, che fa della parola la chiave per restituire vita alla memoria. Ogni parola usata in “Cade la terra” è frutto della sintonia dell’autrice con ciò che la circonda: prima di tutto con la natura, poi con le persone, ma soprattutto con i luoghi, fatti di mura e trasudanti la storia di quelle persone. Le case prendono vita nella storia di Estella, cedendo all’instabilità di un versante franoso, che cammina trascinandole con se. La protagonista così si lega al destino di quelle storie e sposa il disfacimento di una intera società. Si fa giunzione tra il mondo dei vivi e quello dei morti, dialogando, loro malgrado, con le loro storie da dimenticare. Unico turbamento per lei, la possibilità di essere trattenuta e legata dall’amore per un uomo.

La sensibilità della giovane scrittrice, già nota come Abbandonologa per i suoi saggi sui luoghi abbandonati che le sono valsi la citazione nell’enciclopedia Treccani, è parte integrante della sua opera, ma ciò che la caratterizza è il modo in cui racconta il rapporto tra la vita e la morte, affrontando con grande delicatezza la grande paura dell’uomo. Lo fa con rispetto, prendendosi cura di ciò che l’incuria della memoria abbandona, come se fosse depositaria di una vecchia saggezza.

Eleonora Davide

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