GIORGIO NAPOLITANO DI NUOVO PRESIDENTE

20-04-2013 Dopo lunga e disastrosa gestazione, il Parlamento, insieme ai grandi elettori esterni, ha partorito il nuovo presidente della Repubblica. È Giorgio Napolitano, …

con 739 voti. Certamente non un volto nuovo per il Paese che chiede una svolta, ma sicuramente la persona che meglio ha incarnato – in particolare in questi ultimi due anni – il senso dello Stato e delle Istituzioni, dando un’immagine dell’Italia all’estero che onori ancora la nostra Storia. Seppure giunto alla meritata fine del suo mandato settennale, il presidente Napolitano ha dovuto chinare la testa di fronte alle necessità, sobbarcandosi delle responsabilità che un momento così delicato comporta e di cui sperava in qualche modo di essersi liberato definitivamente. L’Italia ora è nelle sue mani, dove anche il Partito Democratico è allo sbando, dopo gli schiaffi a Bersani e alla lealtà registrati nella quarta votazione, e le altre forze politiche non sembrano capirci molto di più, a cominciare dal movimento rompi-tutto di Grillo. In molti restano disorientati da una situazione incresciosa e tutta la democrazia sembra da riscrivere ormai.

Unico concorrente in lizza, oltre Napolitano, all’ultima votazione era Stefano Rodotà, sostenuto dal Movimento 5 stelle e da Sel, che ha raccolto 217 voti. 8 voti sono andati a De Caprio, 11 schede sono risultate nulle e 10 erano bianche.

Ora ci si chiederà perché un Napolitano-bis dovrebbe cambiare le cose, se non sono cambiate finora.

Bene, da oggi il presidente è l’unico a poter decidere del prossimo governo e si suppone che, come aveva consigliato di fare, lavorerà perché i suggerimenti dei saggi siano realizzati da un governo di larghe intese – a dispetto di chi di larghe intese non voleva sentire neanche parlare – che lavori ad affrontare l’emergenza e a creare le condizioni per andare quanto prima nuovamente alle elezioni che, si spera, portino ordine nel nostro Paese.