GLENN COOPER A SOLOFRA INCONTRA I SUOI FAN

Ha nuovamente conquistato la platea con il suo sorriso magnetico e i suoi sagaci interventi pieni di spirito. Lo scrittore che in Italia ha venduto, con i suoi precedenti romanzi, più di 2 milioni di copie, è andato a incontrare di nuovo i suoi amici e i suoi lettori a Solofra (AV) in occasione del tour di presentazione del suo ultimo libro “Il Calice della Vita” . Glenn Cooper, archeologo, poi presidente e amministratore di una importante industria di biotecnologie, poi ancora sceneggiatore e produttore cinematografico, esordì con”La Biblioteca dei Morti”  nel  2009, continuando ad affascinare gli appassionati del thriller storico con altri grandi successi editoriali.

Oggi con  “Il Calice della Vita”, tornando con un argomento trattato per secoli da diversi autori che hanno dato vita a diverse leggende, propone una riflessione diversa. “Ogni autore deve avere cautela nel confrontarsi con un tema come questo. Io ho deciso di parlare del Sacro Graal utilizzando una chiave originale: quella del rapporto tra scienza e fede, che per me si riassume proprio nel Graal” ha spiegato Cooper. “Nel libro – ha aggiunto –  c’è su un piano la ricerca tangibile del Graal, sull’altro il Graal è, invece, una metafora”.

Questo libro è, comunque, una parentesi prima che l’autore si dedichi a una nuova trilogia, di cui non ci ha voluto svelare ancora niente. I fan sono, però, già in fibrillazione, dopo aver gustato questo altro entusiasmante romanzo.

L’incontro con Glenn Cooper si deve al forte legame che, come ha raccontato il presidente dell’A.S.BE.CU.SO, Alfonso Sammarco, unisce l’autore all’associazione solofrana che si occupa del recupero dei beni culturali della cittadina e ha come obiettivo la ristrutturazione del castello longobardo, con la creazione di un parco cittadino.

Glenn Cooper fu letteralmente rapito da questi giovani – ha raccontato la rappresentante dell’Editrice Nord, Barbara Sirianni –  e da allora non abbiamo avuto scelta nel programmare il tour italiano per la presentazione delle nuove opere di Cooper. A Solofra la tappa è d’obbligo, ma per noi è diventato un momento di relax da gustare con gli amici”. E Glenn Cooper non esclude neanche che quando andrà in pensione lo si possa incontrare per le vie del paese o mentre prende il caffè al bar Italia.

Alla presentazione del libro che, appena uscito nelle librerie italiane alla fine di ottobre, è entrato subito nella classifica dei top 10, dove è ancora presente, ha portato il suo intervento musicale  il violinista Renato Urciuoli, con la partitura n. 2 – 1004 di Bach. Poi è seguito un omaggio al romanzo con la lettura di alcuni stralci fatta dall’attore Enzo Marangelo, molto gradita dal pubblico. A invitare alla riflessione sul significato letterario del Graal è stato un altro ospite della serata, lo scrittore Alcide Pierantozzi che si è soffermato sugli spunti teosofici cui si fa sempre riferimento quando vengono trattati argomenti mitologici come quello legato alla ricerca de Graal. Secondo Pierantozzi, il rapporto tra scienza e mitologia è stretto e, nell’introduzione del volume, dedicata all’origine del Graal, Cooper coglie in pieno questo rapporto. Curioso il suo riferimento anche al “cronovisore”, la macchina del tempo, la cui costruzione sarebbe stata realizzata da Padre Pellegrino Ernetti e Agostino Gemelli, esortati alla costruzione dal Papa stesso, e che giacerebbe ancora nascosta al di sotto della Cattedrale di Sant’Ambrogio. Questa avrebbe, infatti, restituito un’immagine che ricorda il volto di Cristo. Ma il Graal, chiarisce lo scrittore, è anche il simbolo di una sapienza riservata a pochi, che può non essere necessario rivelare, perché non necessariamente utile né al benessere né alla salvezza dell’uomo.

 Eleonora Davide

 

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