HAMILTON CAMPIONE DEL MONDO. VINCE AD ABU DHABI

 

 

 

Lewis Hamilton è campione del mondo di Formula 1, dopo undici trionfi indimenticabili. Questo è il suo secondo titolo iridato. Niko Rosberg, invece, viene tradito dalla sua Freccia D’argento.

 

Undici vittorie stagionali, solo Michael Schumacher e Sebastian Vettel hanno ottenuto un simile risultato. Il pilota inglese compie la sua impresa a bordo di un auto assolutamente inarrivabile, la fantastica Mercedes W05 Hybrid. Hamilton è maturato molto nelle ultime stagioni, e da giovane talentuoso e irruento si è trasformato in un campione. Lewis dichiara, spesso, che la sua fede e spiritualità, acquisita negli anni, lo hanno reso più lucido e determinato. Se è lui a dirlo non resta che credergli. Ma ecco come è andata quest’ultima, decisiva, gara…

Nulla  si da per scontato prima che la bandiera a scacchi non sia sventolata. Hamilton, qui al circuito di Yes Marina di Abu Dhabi, sa perfettamente di dover ottenere almeno la seconda posizione, nel caso in cui il compagno di squadra, Rosberg, mantenga la testa della gara. Il semaforo scatta e la vettura di Lewis brucia in accelerazione quella di Niko, portandosi in vantaggio alla prima curva. La Mercedes di Rosberg slitta troppo in partenza e non rischia di perdere solo la prima posizione (conquistata in qualifica) ma anche di essere preso dalle Williams.

Purtroppo il confronto tra i due contendenti al titolo mondiale dura poco. Infatti, la Mercedes di Niko Rosberg sventola bandiera bianca a metà gara. Come già è successo in passato, la vettura tedesca soffre di sporadici difetti elettronici che compromettono il funzionamento del motore. Per sfortuna, problema si è ripresentato proprio ora, nella gara decisiva. A questo punto Rosberg inizia un umiliante calvario, che lo porta a perdere gradualmente posizioni fino ad essere doppiato da Hamilton. Tuttavia, quando i tecnici gli consigliano di ritirarsi, prima che venga doppiato dal compagno di squadra, lui risponde: “No, non voglio perdere ai box!”. Con grande dignità, il pilota monegasco finisce la sua gara fino alla fatidica bandiera a scacchi.

Altro pilota a farsi onore in pista è Felipe Massa, con la splendida Williams. La vettura, per l’occasione, non sfoggia la solita livrea Martini, poiché nei paesi arabi non è permesso pubblicizzare alcolici. Colori a parte, Felipe fa una gara impeccabile, e approfitta saggiamente della disfatta di Rosberg per ottenere il secondo gradino del podio. Considerati i brutti risultati accumulati nelle ultime stagioni in Ferrari, Massa sembra rinato, e mentre tutti lo davano per spacciato, lui si è dimostrato costante e determinato. Un plauso va al giovane compagno di squadra, Valtteri Bottas, che fa divertire il pubblico con la sua guida “ballerina”, ricca di traversi e derapate. Il finlandese ha ottenuto risultati inaspettati in questa stagione.

Niente applausi e niente onore per il team Ferrari. I piloti “in rosso” partono bene, con Fernando Alonso che si porta in quinta posizione nel primo giro (partendo dalla nona posizione) e Kimi Raikkonen che lo segue fedelmente. Però, al sesto giro la Ferrari attua una delle solite strategie discutibili. Alonso rientra già al sesto giro, perdendo molte posizioni, ma sperando di recuperare in fretta grazie alle gomme fresche. Tuttavia, la strategia non funziona, come al solito. Alla fine della gara Alonso e Raikkonen arrivano, rispettivamente, in nona e decima posizione, le stesse da cui erano partiti. Già circolano voci di corridoio riguardo l’addio di Mattiacci alla Ferrari, in favore di un nuovo manager.

Dopo la gara, Lewis Hamilton festeggia con burnout e sgommate, per poi impugnare la bandiera inglese mentre finisce il giro d’onore con la sua Mercedes, in stile MotoGp. Anche Jenson Button si esibisce con la sua McLaren, ma non per il risultato ottenuto in gara. Piuttosto per salutare il pubblico, visto che l’anno prossimo non prenderà parte al campionato.

@Riproduzione Riservata                                                                                       Flavio Uccello

risultati gara

 

 

 

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