I “DECENNALI DEL NOVECENTO” PER LA RASSEGNA LETTERARIA DI SIENA

LA BIBLIOTECA DEGLI INTRONATI PRESENTA GLI INCONTRI DEL MESE DI APRILE 

«Prosegue l’attività di presentazione di libri e di incontri con autori alla Biblioteca comunale degli Intronati: tre appuntamenti sono dedicati alla serie sui Decennali del Novecento.  – riferisce il Roberto Barzanti, presidente Cda Biblioteca comunale degli Intronati – 

Si tratta di anniversari davvero cruciali: La guerra civile di Spagna (1936), il voto alle donne (1946) e i lavori della Costituente (1946). Il 1946 meritava una duplice evocazione. L’attribuzione del diritto di voto alle donne segnò una svolta decisiva nelle vicende politico-istituzionali dell’Italia. Il Comune ha avuto la bella idea di celebrare l’avvenimento anche attraverso la parte allegorica del drappellone del Palio d’agosto. La conferenza di Patrizia Gabrielli (lunedì 11, ore 17), ordinaria di Storia contemporanea e Storia di Genere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, sarà una prima introduzione al tema».

Da segnalare all’interno della manifestazione il piccolo convegno dedicato a Odile Redon (mercoledì 27, ore 17), una studiosa indimenticabile che ci ha offerto ricerche fondamentali sul nostro territorio, sulla coscienza che se ne aveva e sulle risorse materiali che lo arricchivano. Sofia Boesch Gajano ha condotto a termine l’ultima fatica intrapresa da Odile purtroppo scomparsa il 26 febbraio 2007: una raccolta di saggi sul beato Ambrogio Sansedoni, figura molto legata alla storia civile e religiosa della città.

Impreziosiscono il denso calendario due appuntamenti leopardiani condotti da Antonio Prete: uno sul libro di Gaspare Polizzi (giovedì 28, ore 17) che sintetizza la visione della natura propria del pensatore e poeta di Recanati, l’altro sul volume di Lucio Felici (venerdì 29, ore 17) incentrato su L’italianità di Leopardi. È il terzo volume di un leopardista tra i più autorevoli, a lungo coordinatore del Comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi Leopardiani. Leopardi vedeva l’unità italiana composta dalla varia e plurale “unità delle culture”. Un disegno che anticipava per certi aspetti le idee di Carlo Cattaneo e non ha certo perduto di attualità.

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