IL CONSERVATORIO CIMAROSA DI AVELLINO TESTIMONIA A VIENNA IL SOSTEGNO ALLA CULTURA ITALIANA NEL MONDO

La musica può diventare ponte tra secoli di storia e luoghi contribuendo  alla diffusione della cultura italiana nel mondo. Questo è ciò che accadrà il 27 settembre a Vienna, dove un trio di maestri, docenti del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, andrà a portare la testimonianza di un sostegno che la musica non nega mai alla cultura.

 

L’Istituto Italiano di cultura, che ha sede nelle principali città dei cinque continenti, ha difficoltà ad investire per portare avanti il suo mandato, che consiste nel divenire luogo d’incontro ideale e di dialogo per gli intellettuali, artisti e altri rappresentanti del mondo della cultura, visto che l’Istituto non è solo una vetrina per l’Italia, ma promotore di iniziative di cooperazione, in particolare volte alla promozione interculturale sulla base dei principi di democrazia, di dialogo e di solidarietà internazionale. Questo è il motivo per cui ha chiesto ai conservatori italiani di sostenere la sua attività. Così come altri conservatori, anche quello di Avellino, terzo in Italia per utenza, dopo quelli di Bari e di Milano e lo ha fatto riallacciando quel filo che univa Napoli a Vienna nei secoli XVIII e XIX.

Vienna e Napoli: contaminazioni musicali tra ‘700 e ‘800, questo il titolo dell’incontro presso la sede dell’Istituto il 27 settembre 2013 a partire dalle ore 19,00 e del concerto, che verrà eseguito dai maestri Roberto Maggio (flauto), Stefano Magliaro (chitarra) e Rosario Totaro (tenore).

La serata si articolerà intorno al rapporto culturale che nei secoli è perdurato tra le due città e in programma ci sono opere di illustri compositori, ma anche composizioni contemporanee di docenti e allievi del Conservatorio di Avellino: quindi il trio presenterà brani di Mauro Giuliani, Domenico Cimarosa, Giacomo G. Ferrari, Claudio Perugini, Barbara Magnoni e Maria Scala. 

Il professor Paolo Giovanni Maione relazionerà sui rapporti musicali che, durante la dominazione austroungarica prima e borbonica dopo, il regno di Napoli ebbe con Vienna. “Gli intensi rapporti epistolari tra Maria Teresa di Borbone, trasferitasi a Vienna dopo il matrimonio con l’Arciduca Francesco d’Austria, e la corte di Napoli – ci spiega il professor Maione – giocarono un ruolo importante nella comunicazione delle novità musicali e alcune pagine del Flauto magico di Mozart furono addirittura eseguite in contemporanea a Napoli e a Vienna nel 1791, annullando lo spazio e i tempi di attesa propri della trasmissione in altri campi”.

                                                                                                                     Eleonora Davide

14-09-2013

 

 

 

 

 

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.