IL CORAGGIO DI GUARDARE SEMPRE AVANTI: NOVECENTO DI ALESSANDRO BARICCO

Novecento è un monologo scritto dal noto autore Alessandro Baricco. Il testo fu composto per essere portato in teatro, ma riscosse tanto successo da essere poi  largamente diffuso in forma scritta e da ispirare ad uno dei più grandi registi italiani, Giuseppe Tornatore,  il meraviglioso film “La leggenda del pianista sull’oceano” , il cui protagonista venne interpretato da Tim Roth…

 

E’ una storia leggera ed allo stesso tempo profonda:  quella di un neonato, abbandonato sul transatlantico Virginian  e trovato dal macchinista Danny Boodman, il quale, affezionatosi immediatamente al piccolo, decide di adottarlo, dandogli il lunghissimo nome di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, ma poi chiamato da tutti solo con l’ultimo appellativo.

Novecento è speciale. Suona il pianoforte, ma la sua musica, a detta del narratore della storia e cioè il trombettista jazz Max Tooney imbarcatosi sulla nave per un ingaggio da musicista, è unica, la migliore mai suonata sulla terra, anche se lui, Novecento, la terra non l’ha mai vista, poiché da quando è nato ha sempre vissuto soltanto sulla “sua” nave.

E’ speciale, perché il suo dono musicale lo mette a disposizione di tutti senza ricavarne alcun profitto, anche quando gli viene proposto.

E’ speciale perché, nonostante ciò, lui la terraferma la conosce, l’ha vista negli occhi delle migliaia di persone che continuamente si avvicendano sulla nave e che gli raccontano sensazioni, colori, profumi  e meraviglie che lui immagina tanto vividamente da sentirsi come se le avesse viste con i suoi, di occhi.

Ma questo libro ci parla anche di una scelta importantissima, quella di “vivere” , di andare avanti anche se a volte la strada ci sembra un’erta salita o una strada interminabile da percorrere, scelta che Novecento non farà, restando bloccato in una condizione quasi “bambinesca”, quella di una persona che, per paura del mondo, non vivrà nessuna delle esperienze bellissime, seppur  spesso spaventose, che rendono la vita il più spettacolare di tutti i viaggi.

 “Adesso so che quel giorno Novecento

 aveva deciso di sedersi davanti ai tasti bianchi e neri della sua vita

 e di iniziare a suonare una musica assurda e geniale,

 complicata ma bella, la più grande di tutte.

 E che su quella musica avrebbe ballato

 quel che rimaneva dei suoi anni.

E che mai più sarebbe stato infelice”

Claudia Tucci

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