“IL SIMBOLISMO IN EUROPA”, LA MOSTRA A MILANO

Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è la prima grande esposizione del 2016 di Palazzo Reale di Milano, dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno segnato il  passaggio  dall’Ottocento  al  Novecento. Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group, la mostra è curata dA Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet

 

Dal 3 febbraio al 5 giugno sarà possibile ammirare più di cento capolavori italiani  e stranieri, mai visti in Italia e provenienti dai più importanti musei d’Europa come la straordinaria donna/ghepardo  di  Fernad  Khnopff, la  testa  di  “Orfeo galleggiante”  sull’acqua  di  Jean  Delville,  entrambi provenienti  dal  Musées  Royaux  des  Beaux-Arts de  Belgique  di  Bruxelles, “l’Eletto” di  Ferdinand  Hodler  dall’Osthaus  Museum  di  Hagen  e “Il  silenzio  della  foresta” di  Arnold Böcklin, dalla Galleria Nazionale di Poznan.

Una delle sezioni più scenografiche sarà quella che renderà omaggio alla Biennale del 1907 dove, insieme all’istallazione sonora dell’artista vicentino Alberto Tadiello, sarà esposto il ciclo pittorico di Giulio Aristide Sartorio, “Il poema della vita umana”, che nella famosa Sala dell’Arte del Sogno rappresentò, agli inizi del Grande Secolo, la consacrazione ufficiale del Simbolismo in Italia.

Attraverso 18 sezioni tematiche il percorso espositivo accompagnerà il visitatore tra le atmosfere oniriche delle poesie di Baudelaire tratte dalla raccolta ‘I fiori del Male’, le rappresentazioni demoniache di Odillon Redon, quelle dei miti di  Gustave  Moreau fino a “Le Mille e una notte”, il ciclo decorativo realizzato da Zecchin alla vigilia della Grande Guerra.

Le  interpretazioni del simbolismo italiano attraverso le opere di Giovanni Segantini, di Gaetano Previati e Galileo  Chini  renderanno  conto dell’importanza  del  movimento artistico nel nostro Paese, permettendo così di scoprire anche nomi meno conosciuti: Luigi Bonazza, seguace italiano di Klimt, Leo Putz, Giorgio Kienerk e gli scultori Leonardo Bistolfi e Amleto Cataldi. 

La mostra, oltre a permettere un approfondito e aggiornato studio del periodo, che vede la pubblicazione di importanti saggi di approfondimento nel catalogo edito da 24 ORE Cultura, ha reso possibile il restauro, la pulitura e la manutenzione di oltre dieci opere provenienti da Ca’ Pesaro di Venezia tra cui: “l’Autoritratto” di Arnold  Böcklin  della  Galleria  degli  Uffizi  di  Firenze  e  le  cornici  de “L’Eroica” di  Gaetano  Previati, dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, “Le Vergini Savie”  e  “Le  Vergini  Stolt”,  di  proprietà  della  Galleria  Comunale  d’Arte  Moderna  di  Roma. 

Questa importante operazione dimostra come le mostre temporanee, oltre a valorizzare le opere, possano essere anche l’occasione per una partecipazione attiva alla conservazione del patrimonio artistico italiano grazie ai finanziamenti che da esse ne derivano.

Ulteriori informazioni sono reperibili su www.mostrasimbolismo.it

@Riproduzione riservata                                   Gemma Alifano

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