LA CRISI DEL COMMERCIO AD AVELLINO

AD AVELLINO LA CRISI DEL COMMERCIO DENUNCIATA IN UN LIBRO

PRESENTATO IL LAVORO DI ANTONIO CHIUMMO SULL’ABBANDONO DEL CENTRO STORICO

CHIUMMO ALLA CITTA’: “E’ NECESSARIO INVERTIRE LA ROTTA”

Antonio Chiummo è il suo autore.La crisi del commercio ad Avellino, presentato il 29 gennaio presso la libreria L’angolo delle storie ad Avellino, è un libro scritto da “una persona onesta”.

Alla  presentazione, che si è svolta con l’intervento di Eleonora Davide, giornalista e, in questa occasione moderatrice,  hanno partecipato avellinesi residenti nel centro storico ma non solo.

Il libro si presenta, inizialmente, come una lettera aperta ai cittadini e all’Amministrazione ma, man mano che l’incontro prosegue, essa si configura come una vera e propria denuncia di tutto ciò che ha contribuito alla crisi del commercio della città nonché alla sua completa spersonalizzazione.

 

Oggi Avellino è,infatti,  una città senza identità.

L’analisi di Antonio Chiummo parte dal passato, dal ricordo di un centro storico vivo, attivo e intriso di tradizione.

Prima del terremoto del 1980, Piazza del Popolo era il fulcro del commercio, dell’artigiano, c’erano le botteghe e le taverne. Oggi, tutto questo non esiste più.

Certo, i tempi sono cambiati, la modernità impone stili di vita diversi da allora, ma quella dell’autore non è un’analisi nostalgica del passato, è piuttosto il risultato di un’indagine che vede, dal sisma, in poi: “un terremoto per ogni nuova costruzione”.

La cosiddetta “ricostruzione” è stata selvaggia e irriverente di ogni abitudine della città. Da Via Nappi in poi si sviluppava tutto il commercio, il cinema Umberto era un centro di incontro che è stato abbandonato e si è perso perché tutti sono stati costretti ad andare via. La scelta è stata sicuramente politica, una decisione per arricchire qualcuno a danno di tanti altri. Una politica questa che ha stabilito di dare cariche istituzionali a personaggi che niente avevano mai avuto a che fare con il commercio né tantomeno con il centro storico, i quali  si trovano a prendere decisioni senza mai subirne le conseguenze. I fatti senza coerenza che avvengono ad Avellino fanno parte di un progetto ben architettato. Non si riesce a comprendere come mai, mentre nelle altre città la grande distribuzione è ubicata all’esterno, proprio per favorire il commercio del centro storico, favorendo le comunicazioni e la viabilità e dando alla gente la possibilità di fruire e usufruire di ciò che essa offre, ad Avellino, accada completamente il contrario: quel poco di bello che si ha e resta non è né valorizzato né reso fruibile.

Oggi Avellino è una luogo in cui, da un momento all’altro sorgono cantieri, i cui lavori purtroppo non vengono portati a termine, e non tengono proprio conto della vivibilità della città.

L’esempio di oggi è il nuovo cantiere sorto in Piazza Libertà, proprio per la ricostruzione della piazza. Eppure, se un cantiere può portare movimento e rumore, la prima impressione che si ha passando per la piazza recintata è quella di un silenzio spettrale, come se invece di una ricostruzione stesse avvenendo la sua morte.

Ogni nuovo cantiere crea disagio ma ad Avellino la proporzione è davvero enorme perché probabilmente esso, insieme al caos,  è creato  volutamente per nascondere qualcosa. Gli stessi cantieri sono “barricati”.

L’apertura del nuovo cantiere di Piazza Libertà desta, ancora, molta preoccupazione per quei pochi piccoli commercianti rimasti i quali, ovviamente, non sono stati neanche interpellati per dare un parere che potesse aiutare a non distruggerli completamente. Anche per il 2014, per il secondo anno, il centro storico è rimasto al buio, ancora una volta a testimoniare l’incuria da parte dell’amministrazione. Nonostante le iniziative proposte e sostenute dai commercianti le attività vanno morendo.

Si rende quindi necessaria innanzitutto la partecipazione dei cittadini, vittime di uno spettro politico e della vittoria amara della città burocratica a danno di quella viva, ma nello stesso tempo autori e attori di tutto ciò che tramite la politica è avvenuto ad Avellino.

“Invertire la rotta”, auspica Antonio Chiummo durante l’intervista per avere una città che rispetti la sua tradizione e il suo centro storico.

Alla presentazione ha partecipato anche Francesco Celli dell’Associazione Info Irpinia, che ha informato i presenti che l’Associazione si è fatta promotrice di una serie di proposte per migliorare la situazione della mobilità e del commercio avellinese.

Tali proposte sono state indirizzate al Sindaco, agli Assessori all’Urbanistica, ai Lavori Pubblici, ai Trasporti Urbani, al Bilancio.

Le proposte sono state accompagnate da una raccolta di firme che sta ancora continuando nella speranza che la cittadinanza si possa risvegliare dal suo assenteismo.

In allegato la proposta.

Maria Paola Battista

 

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