La Repubblica delle stragi impunite


Un giudice che presenta il suo libro in un incontro organizzato dal Movimento Cinque Stelle: si tratterà delle solite invettive o di una manipolazione del Diritto Costituzionale …

Niente di tutto questo: si tratta di storia, storia dei nostri giorni, storia del nostro Paese, storia che tutti dovrebbero conoscere e, soprattutto, non dimenticare.

La Repubblica delle stragi impunite …

è il titolo del libro del giudice  Ferdinando Imposimato, Presidente Onorario della Suprema Corte di Cassazione,presentato il 1 marzo ad Avellino presso una gremita sala della Biblioteca Provinciale.

L’incontro comincia con la presentazione delle stragi impunite che hanno fatto tremare l’Italia nel periodo della cosiddetta strategia della tensione: un periodo buio della nostra storia, iniziato con Portella della Ginestra il 1° maggio 1947, rafforzato con la Strage di Piazza Fontana a Milano, l’uccisione di Giangiacomo Feltrinelli e poi Piazza della Loggia e il treno Italicus nel 1974,il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, la Strage di Bologna il 2 agosto 1980 che segnò uno degli ultimi atti della strategia della tensione e,infine, l’attentato dell’Addaura e quelli ai Giudici Falcone e Borsellino.

I video mostrati sono riprese dei telegiornali e dei quotidiani del periodo, intervallati da brevi commenti del giovane Deputato della Repubblica Carlo Sibilia, il quale pone  degli interrogativi come, ad esempio, chi ha armato le braccia del  terroristi di turno  o espone considerazioni  come  la “vicinanza territoriale” dell’Irpinia  all’evento dell’uccisione di Aldo Moro riferendosi a personalità di spicco della politica di quel tempo e ricordando il battaglione che partì dalla caserma di Avellino a monitorare per quarantacinque giorni il luogo della prigionia di Aldo Moro. Non ultima, per importanza, la sottolineatura della mancanza di conoscenza del periodo stragista: i giovani non lo conoscono, qualcuno ha dimenticato , qualcun altro lo ignora per scelta.

La platea resta sgomenta assistendo al video che mostra un breve stralcio del processo a Francesca Mambro, riconosciuta colpevole della Strage di Bologna insieme a Valerio Fioravanti provando, forse, un po’ di vergogna e pudore per qualcosa che offende  l’orgoglio di essere uomini.

La parola poi, passa all’autore del testo, il Giudice Ferdinando Imposimato, il quale racconta che al momento della strage di Piazza Fontana si trovava in tribunale, distante poco più di cinquecento metri, quindi, dal luogo dell’attentato e ricorda che tutto ciò che aveva potuto conoscere sulla strage lo aveva appreso dai giornali i quali non riportarono fedelmente ciò che era nella realtà.

Essa fu imputata agli anarchici e ai fascisti e raccontata da una stampa  che preferiva attaccare piuttosto che documentare.

Il racconto delle indagini sull’assassinio di Aldo Moro è molto toccante perché, effettivamente, riporta indietro nel tempo e fa rivivere quel periodo a chi ovviamente (come nel mio caso) lo conosceva.

Perché oggi un testo come quello del Giudice Imposimato è importante? Perché oggi stiamo vivendo  un momento di grande svolta politica e analizzando ciò che è avvenuto nel passato, durante il periodo stragista, si nota chiaramente che il filo conduttore di ogni avvenimento è l’andamento politico .

La conoscenza del passato è fondamentale per lo sviluppo del futuro: non si può avere un futuro migliore se non si conosce ciò che è avvenuto in passato.

Un ruolo fondamentale è riconosciuto al potere mediatico che spesso è “oscurato” dal volere dei potenti che prima con il terrorismo ed oggi con l’economia dirigono la storia dell’umanità. Un invito è rivolto ai giovani, a coloro che oggi sembrano entusiasmarsi per un nuovo tipo di politica ma a cui manca spesso la forza della conoscenza.

Maria Paola Battista

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