LA STORIA DI BILLY RIESER: WHITE JESUS

Billy Rieser nasce nel 1960 nel quartiere di East Harlem più nota come Spanish Harlem.  Billy cresce in una famiglia italo-americana, composta anche da membri di spicco della mafia degli Stati Uniti, ad Harlem, dove  la popolazione è composta praticamente solo da neri e le strade sono dominate dalle gang, quando cresci in quel quaritere è difficile trascorrere una vita normale.

Da bambino passa i primi anni di elementari in una scuola pubblica dove la maggior parte degli studenti sono afroamericani e sono negli anni in cui vengono educati a disprezzare i bianchi. L’adolescenza di Bill sarà segnata da episodi di bullismo da parte di altri ragazzi afroamericani nei suoi confronti. Un giorno tornò sanguinante a casa e la madre decide di trasferirlo in una scuola privata gestita da suore, più costosa ma di gran lunga più sicura. Durante il periodo alla scuola privata, Bill gioca a baseball e si convince che quello sarà il suo sport, ma in una giornata di sole, un suo compagno gli chiede di far parte di una squadretta di basket della scuola. Lui accetta giusto per divertimento senza aspettarsi che quella sarebbe stata la sua volta. Da quel momento in poi Bill abbandona il baseball e inizia a giocare a basket con la squadra della sua scuola con una media di 25 punti a partita e di quasi altrettanti rimbalzi Billy capisce che può davvero sfondare nello sport che gli ha permesso di sfogare la sua rabbia per l’adolscenza travagliata.

Nell’estate 1978, le folle del Rucker Park, uno dei più famosi playgroun al mondo, venivano  intrattenute da un protagonista inaspettato, era un 17enne che saltava e schiacciava come nessun altro bianco nella storia di New York City, indossava una maglietta dei Led Zeppelin con un jeans a vita bassa e aveva i capelli lunghi  Si chiamava Billy Rieser, 1.92, da East Harlem, dirottato nella nerissima Benjamin Franklin High School. Portava lunghi capelli, una maglietta dei Led Zeppelin, jeans a vita bassa. Si trattava di Billy che al campetto ha la fortuna di osservare giocatori come Julius Erving e Connie Hawkins, due star NBA ed ha l’ooportunità di giocare contro altre leggende del basket di strada come  di Joe “The Destroyer” Hammond e Herman “Helicopter” Knowings . Dopo vari anni al Rucker Park viene soprannominato “White Jesus” che deriva sia dal suo colore della pelle, sia dalle ferite sui polsi dovute alla forza delle sue schiacciate. Ciò che lo rese famoso fu l’abilità di poter saltare 111 cm da fermo, volava sopra la testa di chi aveva davanti e compiva incredibili schiacciate. 

Era tempo di college, ma Rieser ignora l’interesse delle potenze cestistiche quali St. John’s, North Carolina, Notre Dame, Purdue, Louisville e UCLA e viene attirato dal Centenary College di Shreveport dato che uno dei proprietari che ha preso a benvolere quel ragazzo bianco di Harlem, gli riempie le tasche tra i 100 e i 300 dollari a partita e inoltre gli consegna una Cutlass nuova. Tuttavia questa sua scelta portò al suo declino,  Bill scelse di seguire i soldi, e alla fine di ogni partita si ritrova sotto il sedile la sua paga, più alta in base allo spettacolo dato in partita, indipendentemente dal risultato, purtroppo senza rendersene conto, il suo eccezionale atleticismo e il suo talento da cestista viene trasformato in un fenomeno da baraccone. Con tutti quei soldi, un 18enne che vive ad Harlem si da facilmente ad ogni forma di divertimento, secondo la leggenda Billy si ruppe il ginocchio durante una partitella al campetto, secondo altri cadendo dalle scale dopo una serata a bere birra rischiando il coma etilico.

Dopo essersi sottoposto all’operazione al ginocchio, ritorna in campo appena due mesi dopo, il 3 Gennaio, ma ormai White Jesus era diventato solo l’ennesimo ragazzo sfortunato a un lungo cammino da Harlem, ormai il ginocchio faceva male e non riusciva a fare le grandi cose che lo avevano reso famoso. A distanza di 30 anni Billy Rieser ha pubblicato la sua autobiografia: “They called me white Jesus”, racconta del suo ritorno ad Harlem: ” fu un periodo bellissimo per me, ero di nuovo a casa, davanti alla gente che mi conosceva e a cui piacevo per quel che ero. A renderlo ancora più speciale fu il fatto che ero ancora in grado di giocare al Rucker Park. . È il posto dove le partite ordinarie si trasformavano in straordinarie attraverso quell’aura, quella magia che ne pervade l’atmosfera». 

White Jesus ricevette offerte per giocare da professionista, in Venezuela e in Francia. Ma le ginocchia avevano ricominciato a scricchiolare, la schiena e le caviglie cigolavano sempre più forte a ogni palleggio, a ogni schiacciata così tutti quegli infortuni lo condizionarono e decise di smettere.
Rieser e famiglia si trasferiscono nel Kentucky, dove Billy gestisce un’azienda di telecomunicazioni, fioca a golf e legge la Bibbia e  diventa un fervente evangelista fino a essere tutt’oggi uno dei predicatori di spicco della sua chiesa. Passa le giornate nelle comunità di recupero per alcolisti raccontando la sua esperienza e cercando di tenere i ragazzi lontani da un certo tipo di ambiente.

A differenza di altri fenomeni di Harlem, lui può ancora raccontare le sue esperienze nei campetti e la sua leggenda si aggira ancora in quel di Harlem. Billy Rieser, uno dei più grandi talenti che però non ha mai messi piede in NBA, della serie: siamo sicuri che i più grandi abbiano giocato in NBA?



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