MODENA: INAUGURATA “EFFIMERA – RELAZIONI DISARMONICHE”

Da oggi fino al 22 maggio, la mostra dedicata ai fenomeni creativi legati al web e alla net art. Protagonisti Eva e Franco Mattes, Carlo Zanni e Diego Zuelli.

Opere immateriali, che vivono all’interno dello spazio espositivo ma anche sul web, che si trasformano in tempo reale a seconda delle infinite connessioni e possibilità di scambio offerte dall’interattività, mai uguali a se stesse. Sono le opere presentate da “Effimera – Relazioni disarmoniche”, la nuova mostra allestita al Mata, che è stata inaugurata oggi alle 18, i cui protagonisti sono i tre artisti italiani Eva e Franco Mattes, Carlo Zanni e Diego Zuelli, che sono intervenuti all’inaugurazione.

“Effimera”, il cui nome evocativo si ispira anche all’ephemera, un piccolo insetto acquatico simile a una libellula la cui vita adulta dura meno di un giorno, e una spiccata componente effimera hanno infatti i lavori degli artisti di ultima generazione, è curata da Fulvio Chimento e Luca Panaro e organizzata in collaborazione con la Galleria civica di Modena. La mostra è visitabile fino al 22 maggio, a ingresso libero. Al termine dell’inaugurazione di sabato, alle 20.30, “Effimera” diventerà inoltre scenografia di un gioco di ruolo di fantascienza che da “Play” emigrerà fino al centro storico. L’affascinante dinamica di “A thousand stars and no home” vedrà impegnati trenta profughi nel tentativo di raggiungere Cultura, la prospera federazione al centro della Galassia.

L’esposizione, allestita nello spazio dedicato alla cultura contemporanea, si concentra su tre artisti nati, come gli stessi curatori, negli anni Settanta (Zanni nel 1975, Eva e Franco Mattes nel 1976, Zuelli nel 1979), che utilizzano tecnologie innovative, legate in particolare a internet e ai cambiamenti che ha generato, e che sono noti a livello internazionale. “Effimera” si pone quindi pienamente nel campo dei fenomeni creativi legati al web e alla “net art”, ed è una delle prime mostre allestite in uno spazio pubblico dedicata a questo tema, proponendo una riflessione sull’epoca nella quale viviamo, sul rapporto che abbiamo con il web, sui confini e sulle debolezze del mondo virtuale, con opere che creano spazi di condivisione e dialogo con il pubblico. Uno tra i principali obiettivi di “Effimera” è fornire gli strumenti per comprendere e codificare le dinamiche collettive e voyeuristiche innescate dalla rete. Gli artisti presenti padroneggiano gli strumenti tecnologici che usiamo, a volte inconsapevolmente, ogni giorno: uno smartphone, un tablet, una webcam, o programmi di grafica o montaggio in dotazione su qualsiasi pc. Con questi strumenti i tre artisti producono opere che non sono oggetti materiali, manufatti artistici o artigianali, ma prodotti immateriali, la cui presenza nello spazio espositivo è solo uno dei modi possibili di fruizione.

Il sottotitolo “Relazioni disarmoniche” è riferito al rapporto diretto con lo spettatore: la lettura dell’opera, infatti, non è sempre frutto di un insieme coerente di dati e di sensazioni percettive, ma è spesso una condensazione di significati contraddittori e dissonanti. Per comprendere i lavori degli artisti bisogna rintracciare le relazioni che coinvolgono le singole componenti dell’opera con il suo intero corpo. Bisogna superarsi per “vedere attraverso”, indagare il campo del non detto, della comunicazione invisibile, dei vuoti e delle distanze cognitive.

 

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