OMAGGIO A RICHARD STRAUSS AD AVELLINO

Torna la musica classica d’autore grazie all’ASSOCIAZIONE ZENIT 2000 di Avellino,  con la Rassegna di Concerti ZENIT 2000 – UNO SGUARDO AL FUTURO – Edizione 2014, nell’ambito del Cartellone I TEMPI DELLA MUSICA. La Rassegna si svolge al Centro Sociale Samantha Della Porta di Avellino, la direzione artistica è a cura del M° Massimo Testa.

Il Concerto prevede la prima esecuzione assoluta in Avellino di Metamorphosen, di Richard Strauss, omaggio al compositore tedesco nel 150° dalla sua nascita.

In programma, inoltre i Funf Stucke op. 44 per orchestra d’archi di P. Hindemith e il “Duett mit zwei obligaten Augenglaesern”per viola e violoncello di L.V. Beethoven, nella versione in due movimenti come da ritrovamento nel manoscritto originale. Eseguono Francesco Venga alla viola e Cristiano Della Corte al violoncello.

La Rassegna prevede biglietti e abbonamenti per l’ingresso, con sensibili riduzioni per gli studenti. A tal fine sono attivi tre punti prevendita in Avellino: 

CLED ART MUSIC, Via Circumvallazione, 134; GIAMIRA TRAVEL, Via Giacomo Mazas, 3; WORLD OFFICE, Corso Umberto I, 101/103. 

 

METAMORPHOSEN – Omaggio a Richard Strauss.
Studio per 23 Archi Solisti, sottotitolato “In memoriam”, è stato composto durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, dall’agosto 1944 al marzo 1945. Strauss lo dedicò al direttore d’orchestra Paul Sacher, che curò la prima rappresentazione nel gennaio 1946 con il Collegium Musicum di Zurigo. 
È opinione diffusa che Strauss scrisse l’opera come una dichiarazione di lutto per la distruzione della Germania durante la guerra, con riferimento al devastante bombardamento di Monaco di Baviera, in particolare luoghi come il Teatro dell’Opera. Questo punto di vista è stato sostenuto e rafforzato da appositi studi protrattisi fino al 1951, anche se Strauss, morto nel 1949, non ha mai confermato questa tesi. Una visione diversa è stata pubblicata nel 1990 da Timothy L. Jackson che, dopo un’attenta analisi del manoscritto, ha concluso che Metamorphosen era un filosofico studio goethiano sulle cause del concetto di guerra in generale; la causa è la natura bestiale dell’uomo. A giudizio di Jackson in Metamorphosen Strauss ha utilizzato il concetto classico di metamorfosi come processo di trascendere dal mondano nel divino, ma invertendo il percorso, per cui il risultato della metamorfosi non è un raggiungimento del divino, ma piuttosto una discesa in bestialità. 
Alla fine del brano alcune battute del tema della marcia funebre dalla Sinfonia Eroica di Beethoven sono citate esplicitamente nella parte di basso, accompagnata dalle parole “In Memoriam!” nella partitura. Il tema dall’Eroica è legato motivicamente ai temi principali di Metamorphosen, ma Strauss ha scritto che la relazione non è stata da lui ricercata se non quando la stesura era alla fine. Ci sono diverse teorie su come e perché Strauss ha citato Beethoven, e a chi o a cosa si riferisce “in memoriam”. Nel 1947 il critico Matthijs Vermeulen ha sostenuto l’intero brano essere era un’elegia per il regime nazista, e “in memoriam” riferito allo stesso Hitler. Questa teoria è stata poi rapidamente e fortemente negata da Willi Schuh, che era stato coinvolto nel lavoro dall’inizio. Schuh ha sostenuto che “in memoriam” si riferisca non a Hitler, ma a Beethoven, e la maggior parte degli studiosi da allora hanno sostenuto questa idea. Un’altra teoria riporta all’Eroica di Beethoven inizialmente dedicata a Napoleone, ma dopo la delusione di Beethoven con Napoleone riconsacrata “alla memoria di un grande uomo”, mentre Napoleone era ancora vivo e al potere. La citazione di Strauss dell’ Eroica e la dicitura “in memoriam” possono avere dunque interessanti paralleli con il coinvolgimento personale di Strauss e il rifiuto di Hitler e del regime nazista. Beethoven aveva ironicamente “sepolto” e immortalato Napoleone ancora vivente. Strauss avrebbe potuto dunque riferirsi a un famoso precedente per il suo rifiuto di un tiranno che una volta aveva sostenuto. 

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