RADICI

Prefazione al testo di poesie “Radici” di Maria Ronca edito da “IL Saggio”

Esiste uno schema prefissato ed è quello che ogni cosa creata debba necessariamente tornare alle proprie origini e questo avviene non soltanto alla fine dell’esistenza ma, ogni volta che il cuore registra un crollo delle speranze o un arresto del programma di vita intrapreso.

La Casa del passato è sempre lì, con la porta aperta per farci tornare nell’alveo dei ricordi più cari, quelli che hanno fatto germinare dall’amore l’albero della nostra vita.

Quando davanti a noi si apre una voragine e vi cadono dentro tutte le illusioni, non si può procedere per la stessa strada e si torna indietro fin verso i tempi e i luoghi dell’abbraccio totale, quando la felicità era sempre a portata di mano.

E’ l’aiuto che viene dal profondo di noi e ci riporta ai tempi e ai luoghi della felicità conosciuta perché nulla è cambiato della nostra disposizione ad accoglierla, ma gli ostacoli durante il percorso hanno frenato il nostro entusiasmo e rallentato i nostri passi.

E’ così che torniamo a tutto ciò che ci ha accolto, nel primo periodo della nostra vita, per ritrovare quelle emozioni, quelle persone, quelle esperienze che ci hanno fatto conoscere le cose semplici e straordinarie della quotidianità.

Nel ricordare, ad ogni frammento innalziamo un monumento, cerchiamo di eternare quella persona o quell’esperienza incorniciandole in una poesia, in un racconto, in una pagina di diario o semplicemente intessendole in un dialogo, ogni volta che se ne presenti l’occasione.

La nostra magnifica Autrice ci ha regalato in versi i suoi ricordi più cari, dedicando ai parenti, ai luoghi amati e consuetudini familiari un’appassionata ed incisiva rimembranza che tocca il cuore e ci fa sentire vicino a quel tempo passato.

Ci prende per mano e ci accompagna a ritroso nel tempo ai giorni felici dell’infanzia e della prima giovinezza e ci presenta tutte le persone che le hanno voluto bene.

E’ nello scrigno del cuore che ha suggellato le preziose esperienze prima che in questo libro e ha sentito la necessità di parteciparci questa parte della sua vita perché anche noi possiamo gioire di questi ricordi e sapere che è esistito anche per lei il tempo delle favole, della poesia, dell’incanto e che tali cose hanno diritto ad essere rivelate.

E’ anche un invito ad ognuno di noi a non dimenticare le cose belle e le persone care che hanno avuto cura di noi e ci hanno accompagnati e protetti quando ne avevamo più bisogno.

E’ nel momento della fragilità che abbiamo ricevuto di più e questo ci dovrebbe spingere a non disperare se in età più adulta non ci sono state riservate le stesse attenzioni, perché saremo sicuramente sollevati dalla Provvidenza, da persone nuove che ci comprenderanno e ci aiuteranno ad uscire dalla delusione e dall’angoscia.

Forti della salda bellezza delle nostre radici possiamo affrontare l’avvenire con maggiore consapevolezza e possiamo costruire su quelle fondamenta non solo il nostro avvenire, ma anche quello dei nostri discendenti regalando loro ricordi meritevoli di essere tramandati.

La Poetessa e Scrittrice Maria Ronca ha già avuto un grande successo con il suo precedente libro “Quello che lo specchio non riflette”che ha avuto una larga diffusione e tanti apprezzamenti, perché ha denunciato casi di crudeltà a danno delle donne da parte di chi avrebbe dovuto amarle e proteggerle.

Anche questa sua opera poetica avrà lo stesso successo perché molto aderente alla realtà. La sua scrittura è mirata, limpida come la sua intelligenza, la sua integrità morale, le sue affermazioni sicure e pertinenti e s’innalza nel mondo della letteratura con un anelito pedagogico, perché si tenga fede alle proprie origini e la vita s’innalzi dalle proprie forti radici verso le altezze dell’onore, del rispetto e della giustizia.

Chi la conosce sa che non abbandonerà la sua battaglia perché le vie dell’esistenza siano percorse dignitosamente, senza falsità, lasciando ai giovani onorevoli esempi di vita, degni di essere celebrati in Poesia.                 

                                             Angela  Furcas

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