RALPH SAMPSON: IL CENTRO SFORTUNATO
Alcune volte la cattiva sorte ha distrutto sogni e speranze di tanti sportivi o giovani promesse. Nel basket è successo a campioni del calibro di Yao Ming e Tracy McGrady che a causa dei tanti infortuni hanno ridimensionato le loro apparizioni sui parquet ed infine si sono ritirati. Uno dei casi più celebri e tristi di quando la sfortuna decide di rovinare una carriera è quello di Ralph Sampson.
Nasce in a Virginia, il 7 luglio del 1960, Ralph inizia ad appassionarsi al basket nelle scuole della sua città. Il ragazzo trascina la Harrisonburg High School a vincere due volte il titolo statale con statistiche dell’ultimo anno con 30 punti, 19 rimbalzi e 7 stoppate.
Sampson era alto 2 metri e 24 ma oltre all’altezza aveva come dote un’agilità impressionante che a quei tempi era difficile trovare in un centro, che correva in contropiede ed aveva un ottimo tiro da fuori. Venne soprannominato ” The Revolution”. Alla fine della scuola, arrivò il momento di passare al College, Sampson scelse University of Virginia. Sotto il piano personale saranno anni di soddisfazioni per il giovane Ralph, ed anche se non arrivarono grandi successi a livello di College, la fama di Sampson rimaese intatta. Nel 1983 venne nominato come prima scelta assoluta al Draft Nba dai Houston Rockets, ultima squadra a livello di vittoria.
La sua prima stagione NBA è eccezionale, con 21 punti, 11 rimbalzi e oltre 2 stoppate a partita. Al termine del suo primo anno Ralph vince il premio di Rookie of the Year ed ottiene anche la partecipazione all’All Star Game. Tuttavia i Rockest terminano la stagione con appena 29 vittorie.
Nel Draft 1984, Bill Fitch, coach di Houston, sceglie un altro centro, di grandi qualità il nigeriano Hakeem Olajuwon.
Fitch fa giocare l’agile Sampson nel ruolo di ala grande e Olajuwon in posizione di centro, Houston inventa il metodo delle ” Twin towers”. I due compagni riescono a segnare entrambi più di 20 punti e 10 rimbalzi di media a partita facendo arrivare i Rockets ai playoff. L’anno successivo i texani arrivano in finale, questo è l’apice della carriera di Sampson ma purtroppo i Boston Celtics di Larry Bird sconfiggeranno le Twin towers.
Purtroppo la sfortuna decide di rovinare Sampson ad appena 26 anni, le sue ginocchia si dimostrano fragili ed iniziano a tormentarlo. L’anno successivo riuscirà a giocare solo metà stagione tanto che i Rockets sono costretti a cederlo ai Golden State Warriors. E’ l’inizio del declino, viene scambiato a Sacramento, poi a Washington. Terminerà la sua carriera in Spagna al Malaga con appena 8 presenze Dopo Houston saranno anni difficili, nei quali Sampson, solo a sprazzi riuscirà a dimostrare quello che era il suo immenso talento.
Ralph Sampson non era un centro qualunque, anzi era una stella che avrebbe regalato al basket tante soddisfazioni. “The Revolution” non riuscì a rivoluzionare la NBA ma al suo apice era inarrestabile.
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