SCOPRI IL TUO TALENTO – CREA IL TUO LAVORO

20-09-2014

Cosa vorresti fare da grande? Hai un sogno nel cassetto?

Potrebbero sembrare abusati e scontati slogan per incoraggiare disoccupati o inoccupati ad intraprendere una “carriera” o un percorso formativo.

Sono invece alcuni degli argomenti trattati dalla Dott.ssa Emma Labruna , Life & Business Coach, nella presentazione del nuovo corso Scopri il tuo talento Crea il tuo lavoro, tenutasi il 18 settembre presso il Caffèletterario di Avellino.

 Il corso sarà costituito da cinque incontri e il suo costo totale è di 80 €.

 Durante il corso saranno proposti questionari sulla conoscenza di sé, trasformazione del sogno  in progetto, piano di azione , bilancio delle competenze, e piano di self-marketing, nonché simulazioni del   colloquio di lavoro, trasferimento nel curriculum di ciò che si vuole diventare.

Alla variegata, per età, professioni e aspirazioni, platea la Coach ha spiegato quanto sia importante lavorare su se stessi per riuscire a individuare i propri sogni e realizzarli in concreto.

Il punto di partenza è stato l’analisi del cambiamento di paradigma nella relazione individuo-società-mondo del lavoro, che si è registrata da 15-20 anni  ad oggi.

In passato l’individuo, aderiva alla proposta di una società “forte” che in cambio di una preparazione scolastica ottimale, garantiva l’accesso al mondo del lavoro. Con il perdersi dei valori sociali l’uomo non ha più trovato una rispondenza nella società e si è, di conseguenza,  affermata l’importanza dell’individuo come singolo, come persona che crea la propria ideologia.

Così ciascuna persona deve necessariamente porsi di fronte al mondo del lavoro in maniera proattiva, scegliendo come , dove, grazie  a quali guide e insegnamenti formarsi.

Egli, dotato  di formazione e cultura ha accumulato un sapere , potrebbe saper fare ma gli manca un requisito fondamentale che risponde al saper essere….

Oggi il mondo del lavoro ci chiede di saper essere, cioè di avere una chiara consapevolezza di chi siamo, che cosa voglia fare nella nostra vita, che obiettivi vogliamo raggiungere, quali sono le nostre aspirazioni  e, ancora di più, sapersi relazionare, giacché all’interno di un contesto lavorativo assumono un’importanza enorme le varie relazioni che si instaurano.

Fatta questa premessa si è affrontato l’argomento “rinuncia”, nodo spinoso dei nostri tempi in cui anche i giovani, influenzati da una visione pessimistica del futuro, rinunciano spesso a formarsi e a lavorare.

Così rinforzare il nostro saper essere diventa importantissimo per agire in maniera critica perché se è vero che molte professioni sono scomparse, è vero anche che ne sono nate tante altre, così la nostra formazione non può essere solo scolastica ma deve andare oltre.

Andando a fare un colloquio di lavoro, oggi, ci troveremmo di fronte a domande del tutto diverse da quelle che ci si aspettava non più di dieci-quindici anni fa.

Bisognerebbe essere pronti a rispondere a domande del tipo:

  • Perché vorrebbe lavorare con noi?
  • Potendo scegliere per quale lavoro nell’ambito della nostra azienda si proporrebbe?
  • Tra tre cinque anni dove si vede?
  • Potendo assumerla quale contributo pensa di portare alla nostra azienda?
  • Qual è il suo valore aggiunto?
  • Quali sono i suoi pregi e i suoi difetti?
  • Che tipo di persona è?

Durante il  seminario i partecipanti sono intervenuti per porre domande e raccontare la propria esperienza.

Con grande disponibilità la Coach ha risposto ad alcune mie riflessioni e curiosità.

La prima riguarda le domande dell’ipotetico colloquio di lavoro.

D: Mi rendo conto,  analizzando le domande,  di  come esse effettivamente vadano a informarsi sul saper essere di un individuo piuttosto che sul saper fare e a come potrebbero letteralmente “spiazzare” la persona che deve rispondere.  Quale consiglio potrebbe dare per aiutare a risolvere tale impasse?

R: Lavorare sul saper essere non è certo utile soltanto a chi deve cercare e trovare un lavoro da dipendente ma anche e soprattutto a chi vuole farlo mettendo in campo le proprie potenzialità, aspettative e sogni.

Riuscire a vedersi in prospettiva  in un progetto riguardante il lavoro è molto difficile oggi e davvero obbliga lavorare prima sulla conoscenza di sé.

Ognuno di noi ha una sua filosofia di vita formata dai valori che anche inconsapevolmente ha assunto e dai motivi che lo spingono ad andare avanti.

Il coaching è una metodologia che  mediante una relazione creativa, supporta a riconoscere i propri obiettivi e  la realizzazione degli stessi  in progetti trasformando gli ostacoli interiori in processi di cambiamento e progetti di sviluppo personali.

In qualsiasi processo di orientamento la parte più critica e più trascurata è quella di individuare i sogni che sono spesso la linfa che alimenta la motivazione a riuscire, che non ci fa demordere di fronte alle difficoltà che inevitabilmente si presentano   e se non si hanno aspirazioni non si riesce ad affrontare il mondo del lavoro in modo costruttivo. Spesso la causa del fallimento è proprio il non aver ascoltato le proprie vocazioni.

D:   Molti i richiami alla storia e alla psicologia come anche all’economia e alla società ma in particolar modo è stato più volte citato Maslow secondo il quale la realizzazione corrisponde al bene dell’anima: non possiamo sentirci soddisfatti se non riusciamo a realizzare le nostre potenzialità. Tutto questo implica anche una grande propensione al sacrificio quindi alla virtù.

Spesso additando una persona di successo, si tende a vedere il risultato ma a non considerare il processo:  ci si dimentica a quanti sacrifici abbia fatto per arrivare lì dov’è! La strada della realizzazione dei nostri sogni sebbene entusiasmante, richiama la necessità di esercitare la pazienza, la perseveranza, la capacità di non lasciarsi scoraggiare dagli inevitabili ostacoli, anche interiori che possiamo incontrare. E’ per questo che quando ci si pongono degli obiettivi di crescita fondati su una “motivazione intrinseca”, si cresce e si migliora complessivamente come persone. Acquisire la capacità di fare un progetto su di sé, diviene un nuovo modello di comportamento che può essere applicato anche più volte nella nostra vita.

In che modo si esprime l’autorealizzazione secondo Maslow?

R: L’autorealizzazione si esprime attraverso un forte grado di realizzazione di sé, l’assenza di paura dell’altro e delle proprie emozioni. Maslow afferma che: “le persone intelligenti dovranno usare le loro intelligenza, le persone dotate di occhi dovranno impiegarli, le persone dotate di capacità di amare avranno l’impulso e la necessità di amare per sentirsi sane. Le attitudini PRETENDONO di essere sfruttate e cessano di protestare soltanto quando vengono adoperate in misura sufficiente. Le capacità sono bisogni e pertanto sono pure valori intriseci”.

D: Infine mi è sembrato di capire che molto dipenda dall’amor proprio e dall’individualismo dato che chi è individualista sa bene quali sono i suoi obiettivi e li raggiunge a tutti i costi. Ma in presenza invece di problemi del tipo insicurezza, assenza di autostima  nonché di amarezza, nel caso ad esempio non tanto di un giovane che si affaccia al mondo del lavoro, ma per chi lo aveva e lo ha perso, quali sono i consigli che si sentirebbe di dare? Spesso le persone creano degli alibi a se stessi pur di non affrontare la delusione e la sofferenza di chi mette in discussione se stesso. Cosa ne pensa?

R: In primo luogo la filosofia del Coaching Umanistico (sulla quale mi sono formata) è basata sullo sviluppo delle principali virtù dell’individuo che sono saggezza, coraggio, giustizia, umanità, trascendenza e temperanza e che si declinano in un insieme di 24 potenzialità. Quindi l’autorealizzazione è legata allo sviluppo di tali virtù e non “a qualunque costo”. Lo scopo infatti  è quello della vita buona, della vita  felice, pertanto il perseguimento degli obiettivi lavorativi deve avvenire in armonia con gli altri valori dell’individuo.

L’autoefficacia, cioè la capacità di porsi degli obiettivi e raggiungerli, viene allenata, durante un percorso di coaching, così come attraverso il corso che propongo,  attraverso obiettivi che siano sfidanti per l’individuo in maniera graduale così da sviluppare progressivamente l’acquisizione di maggior fiducia in sé. Il superamento del pessimismo indotto dalle esperienze negative del passato, che può diventare persistente, pervasivo e permanente (come sottolinea Seligman nel suo” Imparare l’ottimismo”), avviene attraverso una serie di allenamenti che emergono dalla relazione creativa tra il coach e il cliente, relazione che è sempre unica e non standardizzabile.

D: Nell’insieme delle caratteristiche che rendono unico ogni individuo abbiamo visto che esistono anche diversi tipi di intelligenze?

R: Secondo uno studio condotto da H. Gardner e pubblicato in un libro dal titolo “Formae Mentis” ( che prendeva spunto dal famosissimo “Intelligenza emotiva” di D. Goleman), esitono ben sette forme di intelligenza: linguistica, musicale, logico- matematica, spaziale, corporeo-cinestetica, intrapersonale ed interpersonale. Se si considera che nella scuola vengono privilegiate  l’intelligenza linguistica e quella logico-matematica è evidente che le persone dotate di altri tipi di intelligenza (si pensi a quella corporeo-cinetetica), non potranno inserirsi in modo armonico in un contesto scolastico tradizionale, sebbene possano poi avere talenti atletici fuori dal comune e siano essi gli strumenti di autorealizzazione di quegli individui.

D: Quale consiglio vuole dare a chi si trovi in situazioni di difficoltà in relazione al lavoro?

R: In primo luogo non isolarsi,  e non temere di esprimere il proprio disagio. Si tratta come abbiamo visto di un fenomeno sociale e culturale che investe chiunque si trovi in una fase di passaggio che sia dalla scuola al mondo del lavoro, o dalla condizione di lavoratore a quella di disoccupato o spesso anche da lavoratore a  pensionato. Il bisogno che sottende a tale disagio è quello di sentirsi ancora utili, di relazionarsi attraverso le proprie capacità e competenze di preservare la proprio indipendenza ed autonomia. E bisogna trovare il metodo per soddisfare tale necessità. La figura del coach ad esempio è un buon supporto per affrontare situazioni di difficoltà che  chiunque può attraversare nel corso della vita. La persona si sente accettata e compresa e da tale relazione potranno creativamente emergere nuove prospettive di sviluppo basate sulle caratteristiche positive che ogni persona possiede.

Grazie per la disponibilità alla nostra Coach Emma Labruna e auguri per il corso.

 

Di seguito alleghiamo il programma del corso.

Maria Paola Battista

Programma del Corso

SCOPRI IL TUO TALENTO – CREA IL TUO LAVORO

1)Domenica 28 settembre 2014

Ore 16:30 – 18:00

Rispolveriamo i sogni: Conoscere se stessi attraverso l’analisi della personale concezione della felicità, le potenzialità espresse e non espresse, le intelligenze, le motivazioni. Definizione degli obiettivi  complessivi.  Esercitazioni e questionari per fa emergere le aree di maggior interesse.

2) Domenica 5 ottobre 2014

Ore 16:30 – 18:00

Sviluppare le qualità per riuscire: Analisi e esercizi di allenamento delle qualità generalmente utili alla propria realizzazione umana e professionale (fiducia in se stessi, autoefficacia, sapersi relazionare, creatività, assumere rischi, ecc). Competenze comunicative e relazionali.  Analisi di punti di forza e debolezza personali. Questionari esercitazioni.

3) Domenica 19 ottobre 2014

Ore 16:30 – 18:00

Piano di self marketing: Definizione della mission personale,  bilancio delle competenze, (risorse disponibili e risorse mancanti rispetto agli obiettivi complessivi)  analisi del settore d’interesse,   analisi  minacce e opportunità del contesto in cui vogliamo realizzarli. Redazione del curriculum vitae. Questionari esercitazioni.

4) Domenica 26 ottobre 2014

Ore 16:30 – 18:00

Il Piano di Azione per realizzare gli obiettivi, con impegni specifici, misurabili, realistici, temporalmente delimitati ed eccitanti. Pianificazione a breve, medio e lungo termine: obiettivi ostacoli, azioni e tempi. Lo spirito imprenditoriale. Esercitazioni.

5)Domenica 9 novembre 2014

Ore 16:30 – 18:00

Cercare lavoro: Le fonti di informazione, come si leggono gli annunci, le forme di inserimento professionale. La lettera di presentazione. Simulazione di un colloquio di lavoro.

 

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