Skyfall

Skyfall è il 23° film della serie di spionaggio che vede come protagonista l’agente segreto 007, serie prodotta dalla EON Productions, ossia la casa di produzione cinematografica fondata nel 1961 allo scopo di produrre i film tratti dai romanzi di Ian Fleming con protagonista la spia britannica James Bond…

 

Il regista è Sam Mendes, vincitore dell’Oscar alla migliore regia nel 2000 per “American Beauty”, per la prima volta alle prese con l’agente segreto più famoso del grande schermo. L’intenzione di Mendes è stata fin dall’inizio delle riprese quella di combinare il “vecchio” con il “nuovo”, quindi elementi tradizionali di James Bond con altri meno prevedibili. Il risultato di questa scelta è un film fantastico, forse tra i migliori di sempre della serie. Mendes, come nessuno mai prima di lui, approfondisce psicologicamente il personaggio “James Bond”, ne indaga le diverse sfumature. E, in effetti, Skyfall è il primo caso di un film di 007 che racconta qualcosa del passato di 007, rimasto orfano a soli undici anni in seguito ad un tragico incidente alpinistico in cui muoiono i genitori. Si tratta di un Bond più vulnerabile, che, dopo essere stato vicino alla morte, ha perso le certezze che aveva. L’impressione che si avverte è quella che Mendes, dichiaratosi grande appassionato dei film di James Bond, abbia voluto dare un tocco personale, d’autore, inserendo elementi e scene che egli stesso avrebbe voluto vedere in  un film di Bond.

Che il film abbia qualcosa in più rispetto ai “soliti 007” lo si capisce subito dall’incredibile sequenza iniziale, forse la migliore in assoluto della serie: un inseguimento mozzafiato tra le vie strette e polverose di Istanbul, prima, e tra i mercatini del Grand Bazar, poi, per Bond intento a recuperare un hard disk di alta sicurezza,  contenente le identità degli agenti NATO infiltrati nelle maggiori organizzazioni terroristiche e criminali mondiali. L’intera sequenza termina con i titoli d’apertura accompagnati dal brano “Skyfall” della cantante britannica Adele, brano vincitore del Golden Globe e dell’Oscar per la miglior canzone. 

La trama, come da tradizione nella serie, è davvero avvincente: l’MI6, ovvero l’agenzia di spionaggio della Gran Bretagna, e, in particolare, la direttrice M (interpretata per la sesta volta da Judi Dench) è vittima degli attacchi di un ex agente segreto dell’MI6, Raoul Silva, intento a screditare e poi uccidere M, che egli accusa di un tradimento ai suoi danni risalente al periodo in cui i due lavoravano insieme. Questo è l’antefatto che porterà, in classico stile 007, ad una serie di inseguimenti mozzafiato e roccambolesche sequenze di lotta che lasciano lo spettatore a bocca aperta.

Diciamo la verità, chi, tra i “maschietti”, non ha mai sognato da bambino di diventare un giorno l’agente 007, sempre impegnato a salvare il mondo, circondato da donne bellissime e alla guida di auto costosissime e con gadget sempre nuovi. Questo sogno lo ha realizzato Daniel Craig, ormai alla sua terza apparizione come Bond (dopo Casino Royale del 2006 e Quantum of Solace del 2008). L’attore britannico è maestoso nell’interpretazione, sostiene praticamente da solo il peso di un simile film, riuscendo bene sia nelle scene di lotta che in quelle sentimentali, e in più dona un tocco personale a 007, rendendolo più “dark” e cupo. Craig era già stato diretto da Mendes in “Era mio padre” e voci di corridoio rivelano che sia stato proprio Craig a volere fortemente il regista britannico per Skyfall.

Il “cattivo” di turno è, invece, l’ex agente dei servizi segreti inglesi Raoul Silva, interpretato da un eccentrico e bizzarro Javier Bardem. Anche in questo caso, l’attore ha voluto dare un tocco personale al personaggio; un personaggio che è corroso dal desiderio di vendetta e pronto a tutto pur di metterla in atto.

La Bond Girl (appellativo che viene dato al personaggio femminile principale dei film di 007) è Severine (interpretata da Berenice Marlohe), salvata dal mondo della prostituzione da Silva/Bardem, salvo poi essere costretta a lavorare per lui per saldare il debito. Altri membri del cast sono Judi Dench, nei panni di M ormai per la sesta volta (dal 1996), Ralph Fiennes e Naomie Harris. Una menzione merita, inoltre, la colonna sonora, composta da Thomas Newman, autore delle musiche di altri film diretti da Sam Mendes, diventando il nono compositore nella storia della serie.

In conclusione, la scelta di dare carta bianca a Sam Mendes per ricreare un personalissimo James Bond è stata azzeccata: per dirla tutta, gli ultimi film di James Bond, eccetto forse per Casino Royale, stavano prendendo una piega abbastanza monotona, per non dire noiosa. Skyfall ha regalato una ventata di freschezza a tutta la serie e quello che la critica e il pubblico hanno maggiormente apprezzato è che dietro la cinepresa non ci sia stato solo un regista, ma soprattutto un vero appassionato di James Bond.

 

Francesco Medugno

 

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