SMETTO QUANDO VOGLIO (NO SPOILER)

“Smetto Quando Voglio” è una commedia italiana del 2014 in programmazione nelle sale cinematografiche italiane a partire da giovedì 6 febbraio…

 

 

La pellicola è l’opera prima dell’esordiente regista salernitano Sydney Sibilia, 33enne alla sua prima avventura dietro la macchina da presa. Smetto Quando Voglio descrive uno spaccato dei nostri giorni: è la storia di Pietro Zinni (Edoardo Leo), ricercatore universitario 37enne a cui viene negato il rinnovo dell’assegno di ricerca dall’università. Decide così di mettere assieme una banda “criminale” molto particolare, composta da latinisti, economisti, archeologi e così via, e di sintetizzare con l’aiuto di un suo amico chimico una nuova sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal ministero, cosa di per sé legale ad eccezione dello spaccio e del lucro che ne derivano.

Il cast è formato per lo più da attori emergenti, come lo stesso protagonista Edoardo Leo, già apparso in miniserie televisive come “Dov’è mia figlia” o anche al cinema in “Tutta colpa di Freud” e “Viva l’Italia”, ma sempre in piccole parti e mai da protagonista. Edoardo Leo è affiancato da un cast emergente che non sfigura per nulla ma che, anzi, aggiunge qualcosa in più ai personaggi da loro interpretati, facendoceli sentire ancora più vicini e più “veri”: Valerio Aprea, Libero De Rienzo (“Santa Maradona”), la “iena” del programma televisivo Paolo Calabresi e Stefano Fresi, nei panni del chimico che ricorda tanto per comportamento e aspetto Zach Galifianakis di “Una Notte da Leoni”.

“Smetto Quando Voglio” non è la solita “commedia degli equivoci” italiana, ma è un film fresco, originale, unico nel suo genere: racconta una storia nell’Italia dei tempi della crisi ma messa in scena come se fosse un film hollywoodiano. Questo effetto è ottenuto grazie ad una fotografia realizzata con una color correction del tipo “flou pop”, acida e satura, e ad un montaggio e una sceneggiatura molto dinamica e vivace, con pochi attimi di calma.

Sibilia è abile nel “caratterizzare” nel dettaglio tutti i personaggi, anche quelli meno importanti, e riesce nell’intento di non annoiare mai lo spettatore, conducendolo ad un ritmo molto alto per tutto il film fino ad un finale con i fuochi d’artificio, tutto da gustare. Insomma, come opera prima ci siamo alla grande. E’ difficile scorgere difetti a questo film e la speranza è che registi emergenti come Sibilia possano rinnovare con idee originali il cinema italiano mai così povero di ispirazione come in questi anni.

 

Francesco Medugno

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