IL CIMITERO DI PRAGA – Umberto Eco

Un successo editoriale annunciato. Un modo diverso di vedere il problema, un interessante pproccio che, tra ironia e sarcasmo, Umberto Eco adotta per affrontare la questione del popolo ebreo. Con”Il Cimitero di Praga”, un giallo che si dipana attraverso gli anni più caldi della storia d’Italia, in prossimità della celebrazione del 150° dell’Unità, l’autore ci regala una verità vestita da romanzo e ci restituisce il popolo perseguitato per eccellenza, quale protagonista di una truffa meschina e abbietta che si perpetua ai suoi danni poggiando sull’ignoranza e sulla superstizione. Ma non sono solo ignoranza e superstizione a convincere, nel racconto dello smemorato  capitan Simonini, capi di Stato e generali che il nemico è l’Ebreo, massone e diabolico, dedito all’infanticidio, responsabile a prescindere di ogni male dell’umanità. Un ruolo decisivo è giocato nella vicenda dalla naturale propensione dell’uomo malvagio a credere a ciò che gli fa più comodo.  L’odio ingiustificato per il popolo che dette i natali a Nostro Signore sfociò, però, in una delle peggiori persecuzioni che si siano mai verificate sulla Terra, che vide coinvolte più di una nazione, mentre poggiava le sue basi su un razzismo che serpeggiava in Europa da parecchio tempo e per motivi spesso legati all’insolvenza di sovrani e potenti nei confronti dei creditori ebrei. Eco non fa altro che inventare un’altra storia, altrettanto possibile, ma questa volta dalla parte del più debole, e non risparmia neanche l’odio atavico alimentato contro le donne  dalla cultura della paura e della prevaricazione. L’antipatia naturale, che il lettore sviluppa nei confronti del protagonista del romanzo, cinico, spietato, egoista, bugiardo e di un’intelligenza diabolica, fa grande l’autore, già spesso cinico nei suoi commenti sullo stato della cultura d’oggi. Rispetto a Dan Brown con i suoi Codice da Vinci e Angeli e Demoni, Eco investiga di più l’animo umano e le possibilità che questo ha di sovvertire la realtà. Il giallo si svolge, quindi, nella mente di Simonini, autore di falsi originali, credibili più della realtà stessa, al punto da poter essere falsificati a loro volta. Dopo aver letto il Cimitero di Praga non si guarderà più la Storia con gli stessi occhi.

Eleonora Davide

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