XXI EDIZIONE DEL “PALIO DELLA BOTTE” AD AVELLINO

 

Il parroco don Emilio Carbone, promotore dell’iniziativa, al lavoro per l’allestimento dell’apparato scenico.

Grande attesa per la rievocazione storica che interessa la città di Avellino dal 9 al 12 agosto. Una tradizione risalente alla seconda metà del Cinquecento  rianima le antiche contrade che allora accolsero l’arrivo della famiglia Caracciolo in città.

Solo nel 1998 per iniziativa del parroco della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, don Emilio Carbone, la tradizione venne recuperata e da allora praticamente ogni anno si celebra anche l’origine cristiana della rievocazione. Sembra, infatti, che i festeggiamenti fossero stati inizialmente rivolti anche al ritrovamento in contrata Tuoppolo di un’effige sacra raffigurante Santa Maria di Costantinopoli, appunto. Questa la presentazione che ne fa quest’anno lo stesso don Emilio Carbone. 

Palio della Botte” la nostra iniziativa di rievocazione storica è nata ed è cresciuta all’interno di tante altre iniziative di carattere religioso, culturale, sociale e ricreativo nel tentativo di sensibilizzare la città intera e le sue istituzioni ad un più attento interesse verso il suo centro storico e la città, la sua storia, le sue tradizioni, la sua vivibilità, la sua fede. 
Abbiamo voluto e creduto alla nostra manifestazione come ad una pietra lanciata in uno stagno che piccola o grande che sia, perfetta o imperfetta per la sua fattezza, riesce sempre, attraverso le sue onde, a toccare ed arrivare a tutti. Ognuno ne prende una parte, ad ognuno arriva qualcosa.

Un noto storico locale, Andrea Massaro, riassume in poche le vicende che dettero origine alla tradizione:

“Il Tuoppolo, antica contrada della città di Avellino, deve il suo nome dalla ridente collina, omonima, ove secondo la tradizione, alla fine del ‘500 fu ritrovata l’immagine della Vergine di Costantinopoli. Sin dalla prima rappresentazione del Palio della Botte, la contrada Tuoppolo si è identificata nella popolosa contrada di Rione San Tommaso, sede di una rigogliosa comunità di Avellino, notevolmente sviluppata negli ultimi decenni. A partire dal Medioevo, questa contrada era stata attraversata da un importante collegamento viario: “la via publica salernitana” che, solo da alcuni decenni, è stato sostituito da un percorso autostradale alternativo. La contrada “San Tommaso“, ovvero il Tuoppolo, ha un’origine antichissima ed é legato all’esistenza di una chiesa eretta in onore di san Tommaso, documentata sin dal 1177 in una pergamena conservata nell’archivio di Montevergine. La zona è conosciuta nell’antichità anche come “Guardia”. Questo toponimo deriva dal longobardo “Warda”, nel duplice significato di “posto di guardia” o “luogo sopraelevato “. Entrambi possono adattarsi alla nostra contrada sia per la posizione sopraelevata rispetto alla collina della Terra, sia perché la serie di colline che comprende: San Tommaso – Castagno di San Francesco – Chiaira, estendendosi da est ad ovest, rappresentava dei “posti di guardia” verso Salerno e verso Napoli. Sebbene la presenza di una chiesetta di San Tommaso abbia soddisfatto ai bisogni spirituali dei residenti nei tempi antichi, successivamente e per lungo tempo la contrada non ebbe luoghi di culto. Solo a metà Ottocento, il canonico Michele Adinolfi, spinto da un voto emesso durante l’epidemia di colera del 1837, fece erigere una cappella dedicata alla “Addolorata”, in un fondo di sua proprietà sito lungo la Via dei Due Principati in “Contrada Palombi”. Questa chiesetta venne consacrata dal vescovo Palma il 2 ottobre del 1843. Nel 1881, nella proprietà Adinolfi si insediò il Convento dei Padri Redentoristi, noti anche come Padri Liguorini. Nel 1909, venne costruita anche una nuova chiesa, che inglobò l’antica “Cappella Adinolfi”. Nel 1959, la chiesa venne elevata a parrocchia ed in questa nuova veste ha svolto la sua funzione fino al terremoto del 1980, quando è stata dichiarata inagibile e chiusa al culto. Una nuova chiesa sotto il titolo di Sant’Alfonso è stata edificata nel centro del quartiere di San Tommaso, sede della comunità dell’antica contrada del Tuoppolo”.

Ma questi ultimi giorni prima del Palio fervono i preparativi e il centro storico del capoluogo irpino si colora pian piano di bandiere, drappi e luci. Centinaia le  persone, da bambini ad adulti, che a titolo del tutto gratuito si adoperano da sempre, con passione ed impegno, nell’allestimento e nella cura nei minimi particolari per realizzare la XXI edizione del “Palio della Botte”, rendendo la rievocazione di volta in volta più interessante. 
Sono già a lavoro le sette contrade cittadine che, con entusiasmo e coinvolgimento, da giorni stanno preparando la grande sfida. Dalle signore addette ai costumi, ai figuranti, alle mamme che si divertono ad allenare i loro “Piccoli sbandieratori”, dagli improvvisati saldatori, elettricisti e falegnami, agli “allenatori” delle singole squadre in gara. In tale “giostra” anche i più piccoli delle contrade allenano la loro passione in vista del Palio dei bambini. Spiegano gli organizzatori che, nella preparazione dell’evento, ciascuno ha il suo “ruolo”: “c’è chi provvede a rifocillare quanti lavorano e chi, di tanto in tanto, alleggerisce i momenti di stanchezza con battute ed incoraggiamenti. Il dietro le quinte del Palio, dunque, si rivela una festa che anticipa l’evento; tanto lavoro, tanta stanchezza ma, al tempo stesso, tanta gioia e volontà di contribuire ognuno con le proprie capacità; il tutto è ripagato dall’atmosfera e dall’armonia di un gruppo ormai consolidato che sente forte lo spirito di questa manifestazione. Spirito di competizione e di unione convivono in nome di un evento che nasce dall’impegno dei cittadini e che rimane fortemente sentito e voluto dalla città di Avellino”.

 Un po’ di programma….

Il giorno 9 sono previste visite guidate al centro storico con partenza alle 18,30 dal palazzo vescovile in piazza Libertà; a seguire alle 21,30 un concerto dei “PAstellese Sound Group”.

Il 10, dalle 18 alle 21 sarà la volta dei Giochi antichi dedicati a bambini, ragazzi e famiglie, mentre proseguiranno le visite guidate dalle 18,30 con partenza dalla “Fontana dei tre cannuoli” in corso Umberto I.

L’11 agosto dalle 19 prenderà il via il Palio dei Bambini con gli sbandieratori e musici di Lanciano e il sorteggio delle contrade partecipanti.

Il 12 dalle 19 prenderà il via il Corteo Storico e seguirà l’omaggio floreale delle contrade alla Madonna Assunta e poi l’attesa gara del Palio.

Durante le giornate della manifestazione resterà aperta la mostra fotografica “Un po’ della nostra storia” nella Chiesa del Carmine.

Per visualizzare le foto della preparazione dell’evento entrare nella pagina facebook PALIO DELLA BOTTE

                                                                                                              Eleonora Davide

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