Signori: il Castello Normanno di Monteforte! Buona la prima

Finalmente ha avuto luogo un evento che a Monteforte Irpino (AV) era atteso da tempo: la presentazione del Castello al pubblico. Lo affermo con soddisfazione, avendo seguito dal primo momento il percorso che oggi ha portato a tutto ciò.

Con la felice occasione dell’inserimento nella XXIII Giornata dei Castelli e la collaborazione dell’Ordine degli Architetti, l’Amministrazione Comunale, impegnata da tre anni nel recupero dei resti del maniero, a cui sono state affiancate tre campagne archeologiche condotte dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha potuto inaugurare il sito storico. Molto di ciò si deve all’impegno del consigliere arch. Carmine Tomeo, che, già dagli anni in cui ricopriva la carica di assessore all’Urbanistica, mette con vera passione a servizio dell’amministrazione e del suo paese le proprie competenze per valorizzare questo sito, particolarmente caro alla memoria di tutti.

Cronaca di una gioiosa giornata

I visitatori, raggruppati in quattro turni, a causa delle tante prenotazioni, dopo essere giunti in navetta alla collina su cui sorge il Castello, sono stati accolti dal sindaco Costantino Giordano, entusiasta di poter presentare questo tesoro, dall’arch. Paolo Mascilli Migliorini, che ha diretto i lavori e dal presidente dell’Ordine, Erminio Petecca. I partecipanti sono stati poi guidati dallo storico e scrittore Armando Montefusco e dalla professoressa Giovanna della Bella, cultrice di storia locale, che hanno illustrato loro la storia del castello dalle origini al 1943, cioè al momento in cui i tedeschi in fuga si rifugiarono tra quelle mura; l’archeologo Mariano Prodomo, che ha trattato nella sua tesi di laurea proprio questo sito, ha accompagnato invece i visitatori a percorrere gli ambienti della struttura, recuperati in modo da lasciare intuire la loro forma originale, per poi condurli nella Chiesa di San Martino, adiacente al Castello, che ha origini duecentesche. Di questa sono state rese visitabili anche la sagrestia e il suggestivo ipogeo, completo di scolatoi mortuari.

I visitatori, tra cui molti architetti, invitati dall’Ordine, provenienti da diversi luoghi della provincia, sono stati contenti del percorso e meravigliati per l’importanza del sito archeologico. Questo infatti conserva rilevanti testimonianze storiche sulla sua origine e sull’articolato sviluppo della struttura; in più, dagli studi condotti, sono emerse informazioni che permettono di classificare il Castello come normanno e non longobardo, come erroneamente era stato fatto in passato. A sottolinearlo è stato Armando Montefusco, che ha più volte auspicato un cambio di denominazione in tutte le guide che riguardano l’Irpinia e i suoi castelli. Un’altra notizia, rivelata dagli archeologi, riguarda il periodo di utilizzo della struttura, che slitterebbe fino al XVII secolo, prolungando di parecchio la vita del Castello.

Non sono mancati neanche i prodotti locali sono stati al centro della giornata con una simpatica esposizione e una degustazione delle prelibatezze dolciarie di “Briciole”, dei prodotti della terra di “Filomena Quaresima”, delle nocciole e derivati di “Nonno Giovanni”, dei formaggi di “Malvizza”. E non sono mancate neanche le ambientazioni storiche, diligentemente state curate da Maurizio Merolla con la partecipazione di figuranti in costume che hanno rievocato due periodi storici significativi per Monteforte: quello medievale, legato alle origini del Castello e del borgo, e l’epoca del brigantaggio, che vide il paese coinvolto nel passaggio difficile tra il Reame e il sopraggiunto Regno d’Italia.

Una mostra di pannelli illustrativi sulle campagne di restauro e di scavo, allestita nei locali della sagrestia, ha accolto i visitatori a fine percorso, insieme a una piccola mostra di pubblicazioni, preparata dai giovani dell’Associazione “Amici della Biblioteca”, che hanno presentato il patrimonio librario legato al paese, omaggiando i visitatori di materiali sull’argomento.

I turni di visita si sono sempre conclusi, con gran piacere dei partecipanti, con un rinfresco offerto dall’Ordine degli Architetti e allestito dall’Hostaria de Sancti Martini, che ha i suoi locali a metà strada tra il Castello e la Chiesa.

Il bilancio della manifestazione

Cosa ne pensa il sindaco Costantino Giordano

«Sabato è stata una giornata molto emozionante. Abbiamo riscoperto il nostro Castello Normanno in una veste autentica, rinnovata, gradevole e accogliente. Non posso che esserne orgoglioso, perché il Castello è un simbolo di Monteforte e della sua storia, e come amministrazione siamo ben lieti di averlo potuto rivalorizzare attraverso un’opera di restauro importante, apprezzata anche dall’Istituto Italiano dei Castelli, che ha voluto premiare la nostra iniziativa inserendo Monteforte nell’ambito circuito nazionale. Non posso che ringraziare ed elogiare il lavoro del consigliere Carmine Tomeo, sempre attento e sensibile verso questa tipologia di iniziative. Un ringraziamento particolare anche al professor Armando Montefusco, storico e profondo conoscitore di tutti i dettagli relativi al nostro territorio, alla sua storia, ai suoi monumenti e alla professoressa Giovanna della Bella. Grazie anche ad Amici della Biblioteca che ha installato un punto di distribuzione di opuscoli e libri relativi alla storia di Monteforte, dando vita ad una sintonia importante

Le parole del presidente dell’Ordine degli Architetti di Avellino, Erminio Petecca

«È stato bello riprendere con i percorsi che promuovevamo come Ordine degli Architetti per far conoscere i tantissimi castelli della nostra provincia. Ci siamo fermati per due anni a causa della pandemia ma adesso è il momento di ripartire. Monteforte è stata la prima tappa per ricominciare a promuovere e tutelare le bellezze del nostro territorio. In quanto architetti abbiamo il dovere di farlo per noi e per chi verrà dopo di noi. L’Irpinia: un patrimonio di storia e di tradizioni in un paesaggio per certi aspetti aspro e allo stesso tempo ricco di contaminazioni culturali, perché conquista di popoli diversi.»

Il bilancio di Carmine Tomeo: il castello sarà visitabile ancora nel prossimo futuro?

«Monteforte ha saputo cogliere l’occasione della XXIII Giornata dei Castelli per aprirsi al mondo esterno e mostrare la ricca vetrina culturale, con la sua storia, la sua arte, i suoi prodotti enogastronomici, esaltando le tradizioni che da secoli vengono tramandate da padre in figlio.
L’evento della Giornata del 24 settembre parte all’indomani della conclusione dei lavori di restauro del castello, oltre che della rigenerazione della Pineta e della messa in sicurezza della strada che conduce alla collina di san Martino.
Il tutto nasce da una combinazione di competenze, visione e soprattutto di passione di chi ci ha creduto dal primo momento, in contrasto ad un sistema locale che spesso privilegia i numeri oscurando tutto il resto.
È importante che venga data continuità a eventi simili, coinvolgendo studiosi, associazioni, giovani e appassionati della società civile.
Bisogna lavorare su due percorsi paralleli: continuare nella ricerca storica-archeologica dei luoghi e rendere gli stessi fruibili e vivi attraverso le visite di studiosi e appassionati.
Abbiamo un ruolo di responsabilità e di sostenibilità verso le future generazioni: tramandare i caratteri tipologici dei nostri borghi e ogni traccia storica in essa contenuti.
La storia resta il custode della nostra provenienza e origine. Studiare la storia di Monteforte e dei suoi luoghi va ad appagare l’esigenza di conoscenza, dando risposte a chi volgendo lo sguardo vuole realmente comprendere l’origine del nostro contesto quotidiano e della nostra cultura.
Spero con il mio modesto apporto di aver contribuito a tutto questo. Lascio al Paese e alla comunità degli obiettivi raggiunti, prima di voltare pagina all’esperienza amministrativa.
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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.