Monteforte Irpino, dalla rinascita del Castello al mito degli Argonauti

La visione dell’assessore Tomeo sul futuro del suo paese sta prendendo forma. Buono il lavoro di squadra dell’Amministrazione Giordano

Basta lasciare i vicoli e gli scorci del centro storico ed incamminarsi su per la Collina di San Martino, nucleo originario di Monteforte, per rendersi conto che qualcosa sta cambiando. Solo nove mesi fa annunciammo la ripresa dei lavori di messa in sicurezza e recupero dell’area del Castello e dell’area adiacente, intervistando il direttore dei lavori arch. Paolo Mascilli Migliorini.

Riprendono i lavori al Castello di Monteforte Irpino

Sono andata a vedere a che punto sono i lavori e sono rimasta senza parole, o quasi, perché c’è molto da dire sul lavoro che sta portando alla luce ambienti e strutture che fino ad ora erano rimaste sepolte o erano cadute in pezzi. Avevamo parlato qualche tempo prima del Covid anche del progetto.

Proseguono gli scavi al Castello di Monteforte Irpino

Prima e ora

Ad accompagnarmi l’assessore all’Urbanistica e Recupero Urbano arch. Carmine Tomeo, che ha mostrato di mettere in campo tutto il suo impegno e le sue competenze professionali perché si potesse disporre dei finanziamenti per realizzare un sogno: il recupero dell’area più antica e di maggiore valenza storica di Monteforte. Oggi davanti ai nostri occhi sta prendendo vita una vera meraviglia, sotto la stretta sorveglianza dell’esigente direttore Mascilli Migliorini, come mostrano le foto.

Paolo Mascilli Migliorini controlla i lavori

Materiali di recupero interno, pietre appartenenti al castello, elementi estranei per rimarcare in modo evidente le parti oggetto di restauro, daranno forma al progetto di recupero della struttura che sarà restituita alla collettività completamente fruibile per visite guidate, spettacoli ed eventi.

Tutto ciò che noi vedevamo coperto ora è venuto fuori dopo lo scavo e quegli spezzoni di mura, di cui vedevamo solo degli accenni, sono spuntati fuori delineando le geometrie perdute su cui si stanno ricostruendo le parti mancanti, con le pietre appartenenti al Castello.

Prima e ora, le pietre emerse sono utilizzate per la ricostruzione

Ma i lavori, che dovrebbero terminare questa estate, non finiscono qui, perché anche la Pineta è divenuta oggetto di interventi radicali, che vanno dalla pulizia e messa in sicurezza alla sistemazione dei sentieri a ghiaia e sponde realizzate con elementi naturali. Saranno così disponibili ai visitatori anche un’area pic-nic attrezzata di servizi, strutture per gli sport da esterno, una dettagliata cartellonistica turistica, info point e una strada di accesso in cui sarà curato anche l’effetto cromatico introdotto da elementi che ricorderanno i colori delle contrade storiche. Anche due aree di parcheggio, una in entrata in località Vetriera e l’altra sotto la Torre angioina, permetteranno il facile raggiungimento del luogo.

La Pineta

«Non si parlerà più di Castello, Chiesa di San Martino e Pineta come tre elementi separati – ci tiene a chiarire l’assessore. – Si parlerà, invece, della Collina di San Martino come di un sistema integrato, un’occasione per trascorrere una gradevole giornata all’aria aperta. La Collina di San Martino, nelle nostre speranze, diventerà un attrattore di turismo interno, che non si limiti più a consumare un pranzo o un pic-nic per poi andar via ma che spenda qui tutta la giornata. Per questo motivo stiamo pensando a un affidamento in gestione per attività di intrattenimento che valorizzino ulteriormente l’area e per la manutenzione e la cura senza ulteriori aggravi sulle finanze comunali.»

Ma le sorprese non sono finite, perché, abbandonando momentaneamente il centro storico, ho avuto modo di saperne di più anche su un altro curioso progetto che in questi giorni sarà completato, quello dell’area parco giochi di Alvanella. L’area, realizzata nella zona residenziale più prossima al casello autostradale di Avellino Ovest, mancante del tutto finora di strutture pubbliche di questo genere, presenta alcune innovazioni dal punto di vista dei materiali utilizzati. La pavimentazione dei vialetti conterrà degli elementi di marmo uniti da una resina drenante e all’interno della miscela ci saranno dei frammenti di vetro riciclato fotocatalitici di vari colori, che cattureranno la luce di giorno e di sera la restituiranno, creando un cammino stellato. L’area è videosorvegliata, provvista di gradinate per ospitare un po’ di pubblico per spettacoli all’aperto e le alberature sono state scelte apposta per offrire colori tutti i mesi dell’anno.

La vera particolarità, però, è il nome dato all’area: Giardino degli Argonauti. Perché? Ci risponde l’assessore Tomeo.

«Nell’avventura dei cinquantadue marinai alla ricerca del vello d’oro, narrata dal mito, ci ho visto un cambio di passo della visione del territorio che ha la nostra amministrazione comunale guidata da Costantino Giordano. Il vello d’oro guarisce tutti i mali, in questo caso noi abbiamo vinto una sfida in un luogo in cui non si riusciva mai a restituire una porzione di territorio ai cittadini, se non per fare solo abitazioni. Quindi gli Argonauti saremmo noi, convinti di aver sanato l’area sempre bistrattata di Alvanella. Il nostro viaggio verso la meta sta portando dei risultati.»

I lavori, continuano poco più avanti interessando un secondo lotto di progetto. Questi prevedono, a breve, la realizzazione di un orto delle essenze profumate e un’area per lo sgambamento cani, inesistente finora a Monteforte.

Sabato alle 16 gli amministratori incontreranno, proprio in questo luogo, i residenti per accogliere le loro domande e dare risposte a tutte le loro curiosità, per condividere ed accogliere suggerimenti.

E, per finire, non poteva mancare una visita alla camminata lungo il Torrente Fenestrelle, oggetto di un intervento di messa in sicurezza dell’alveo. La realizzazione di staccionate e di un percorso fluviale, con lampioncini, parcheggio e panchine, permetterà di dare spazio anche ai residenti di via Molinelle, all’estremo margine del paese, a ridosso del confine con il comune di Avellino. Qui l’assessore immagina, tra le altre iniziative possibili, che si possano in un prossimo futuro realizzare manifestazioni artistiche che abbiano come oggetto la decorazione con dei murales del muraglione che costeggia la parallela carreggiabile.

Lungofiume Fenetrelle

In effetti, tra una passeggiata e l’altra, attraverso alcune delle opere messe in campo da questa amministrazione in questi anni, che hanno captato finora, tra parentesi, 45 milioni di finanziamenti, il tempo è trascorso in modo diverso piantando in me una nuova speranza nel futuro. Speriamo che la rotta intrapresa sia tenuta il più a lungo possibile.

©Riproduzione riservata

Print Friendly, PDF & Email

About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.