Sono nato a Milano il 4 agosto. Non dico l’anno perché al riguardo sono un tantino ritrosetto ... Da oltre trent’anni vivo nella bergamasca. Ho due figli, Federico e Claudio. Istruzione: liceo scientifico e scienze politiche. Nessuna lode particolare: “È un ragazzo intelligente, ma non si applica abbastanza!” l’invariabile, ancorché poco appagante, giudizio dei miei insegnanti. Cosicché anni dopo la laurea è finita in soffitta, complice l’attività di famiglia, poi mia, dalla quale sono stato risucchiato. Ho anche fondato e diretto per una dozzina d’anni una rivista di settore. Passioni: il volo in parapendio ultima in ordine di tempo, cosa che mi ha portato a ricoprire da anni il ruolo di ufficio stampa nella FIVL (Associazione Nazionale Italiana Volo Libero – parapendio e deltaplano). Ovvio che non è stata la passione per il volo a spingermi a scrivere “Il Signore di Notte”, un giallo ambientato nella Venezia dei dogi! Lo è stata, invece, quella per la storia, da sempre. Ricordo che da ragazzino preferivo i sussidiari ai fumetti e leggevo la storia antica come fosse un romanzo d’avventura. Il vizio è rimasto in giovinezza e poi oltre, fino a oggi. Però come sia sorto l’interesse per la storia dell’antica Serenissima in particolare non saprei dire. Fatto sta che ho cominciato a leggere autori come Alvise Zorzi e altri storici che si sono occupati della sua storia lunga undici, forse tredici secoli. Quindi sono un lettore a senso unico: storia e ancora storia con qualche deviazione per la letteratura gialla. Congiunto alla passione per la storia, il vizio di non saper trattenere i ditini dalla tastiera. Prima la Olivetti “lettera 32” e poi il personal fin dagli anni ’70, quando costavano un botto. Anche la stilografica, prima di macchine da scrivere e computer, ha fatto il suo corso. Ecco perché “Il Signore di Notte” è insieme un racconto giallo con brevi riferimenti storici, una trama inventata, ma i personaggi sono reali, vissuti nel 1605, l’epoca dove l’ho ambientato. www.gustavovitali.it

Quando nell’antica Venezia si spadellava in cucina

Un altro appuntamento con la rubrica IL SIGNORE DI NOTTE. Per leggere gli articoli precedenti, basta cliccare QUI. Come tante delle cucine nostrane, anche quella veneziana ha origini lontane con piatti che sono arrivati fino a noi. Il pesce Cucinati secondo molteplici ricette, delizie spesso comuni sulle tavole plebee e nobili, erano diffusi piatti a base di “barbonzini” e “sfogi”, cioè piccole […]

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Quando a Venezia la si faceva a cazzotti

Un altro appuntamento con la rubrica IL SIGNORE DI NOTTE. Per leggere gli articoli precedenti, basta cliccare QUI. Castellani e Nicolotti Il sestiere di Dorsoduro a Venezia resta affacciato a settentrione sul canale della Giudecca, isola una volta chiamata Spinalonga per la sua forma di pesce. Il cambio del nome era dovuto al fatto che il governo dell’antica Serenissima un bel giorno […]

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Quando a Venezia fu inventato il ghetto. Seconda parte

Un altro appuntamento con la rubrica IL SIGNORE DI NOTTE. Per leggere la prima parte dell’articolo e gli articoli precedenti basta cliccare QUI. Allargamento del ghetto e nuovi accoglimenti Il Ghetto Nuovo si era allargato e poi congiunto al Ghetto Vecchio, istituito su iniziativa dei Savi alla Mercanzia per far posto ai Levantini, ebrei espulsi dalla penisola iberica nel 1492. Costoro erano […]

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Quando a Venezia fu inventato il ghetto. Prima parte

Un altro appuntamento con la rubrica IL SIGNORE DI NOTTE. Per leggere gli articoli precedenti basta cliccare QUI. Un rapporto complesso quello tra la comunità ebraica e l’antica Venezia, ma proficuo per entrambe: per le casse della Serenissima da una parte e per la tolleranza sconosciuta nel resto d’Europa che gli ebrei trovarono a Venezia. Le prime comunità in terraferma Pare che […]

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