ELEZIONI FRANCIA 2017: SE IL FRONTE ANTI-LE PEN RICORDA L’ACCOZZAGLIA REFERENDARIA

Le sensazioni e i pronostici preelettorali sono stati confermati dai voti delle urne: al primo turno delle elezioni presidenziali francesi del 2017, Emmanuel Macron e Marine Le Pen – rispettivamente al 23.9 % e 21.4 % – staccano gli inseguitori e accedono al secondo turno, in programma Domenica 7 Maggio. Non abissale il distacco registrato dal moderato Fillon (19.9 %) e dall’estremista di sinistra Mélenchon (19.6), mentre più netto è stato il vantaggio nei confronti di Hamon (6.3 %), Dupont-Aignan (4.7 %) e gli altri 5 candidati.

Sarà dunque il ballottaggio a decretare il nome del prossimo Presidente della Repubblica Francese, anche se la sensazione emersa dalle dichiarazioni a caldo degli “sconfitti”, é che si prospetti una rivisitazione tutta transalpina di quella che Matteo Renzi definì “accozzaglia“, in occasione del compatto fronte del “no” al Referendum del 4 Dicembre del 2016.

Lo stesso François Fillon si è erto a ruolo di capofila nella crociata anti-Le Pen, assumendosi le colpe della propria sconfitta (“Sono l’unico responsabile“, ha detto) e invitando il suo elettorato ad esprimersi in favore di Macron al ballottaggio di Maggio. “E’ un atto dovuto contro un partito estremista – ha dichiarato il Repubblicano – noto per la sua violenza e intolleranza“. Parole evidentemente forti, che cercano di convincere l’elettorato francese a tagliare definitivamente le gambe a Marine Le Pen, il cui compito sembra essere diventato decisamente più arduo dopo il fronte comune creatosi attorno alla figura accentratrice di Emmanuelle Macron.

Paradossalmente più moderata è stata invece la reazione di Jean-Luc Mélenchon, che a dispetto della sua appartenenza a “La France Insoumise” e la longeva militanza nell’estrema sinistra – che avrebbe fatto facilmente ipotizzare una dura presa di posizione nei confronti di Marine Le Pen – ha preferito lasciare “libertà di coscienza” al ballottaggio.

La vera sfida sarà dunque non solo nel tete-a-tete tra i due superstiti del primo turno, ma anche e soprattutto nell’entità del risultato che scaturirà dalle urne del 7 Maggio. Una sconfitta di misura permetterebbe al Front National di continuare la sua battaglia politica, mentre la tanto paventata esplosione di Macron rappresenterebbe la fine di una stagione – quella lepeniana – che ha riunito sotto un’unica bandiera i disagi e le esasperazioni delle periferie dimenticate dai tecnocrati, nell’ambito di un confronto – quello tra il populismo e il sedicente riformismo – che registra proseliti in quasi tutto il mondo. Ma questa è un’altra storia.

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About Angelo Damiano

Angelo Damiano, giornalista classe 1992. Avellinese e Napoletano di origine, meridionale per vocazione. Da anni collabora con varie testate (soprattutto online), spaziando dallo sport alla politica passando per la cronaca. Si è appassionato alla politica negli anni del liceo e continua a seguirla con occhio quasi sempre imparziale. Pregi: amante di football manager. Difetti: ossessivamente amante di football manager. Per contatti angelodamiano92@gmail.com

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