FIANO LOVE FEST: NON SOLO VINO
LAPIO (AV) – L’attesa è finita: parte stasera il Fiano Love Fest, la 3 giorni totalmente dedicata al “re Fiano”, un’eccellenza irpina a livello mondiale. Quest’anno la kermesse costituisce la prima tappa di un itinerario turistico, rientrante in uno dei soli due progetti finanziati in Provincia di Avellino dalla Regione Campania con i Fondi POC 2014/20. La cultura del vino diventa folklore, storia, arte.
Cinque comuni dell’Irpinia: Lapio (capofila), Montemarano, Castelvetere sul Calore, Pratola Serra, Flumeri per un itinerario sensoriale che si dirama tra archeologia e borghi antichi trasformandosi in una suggestione turistica privilegiata. A dare il via all’itinerario l’assessore al turismo della Regione Campania, Corrado Matera intervenuto ieri alla conferenza stampa di presentazione insieme agli amministratori dei comuni coinvolti, presso il circolo della stampa di Avellino. Due tra i quattro DOCG campani vengono prodotti in questa terra: il Fiano e il Taurasi.
Lapio è la patria del Fiano. Lo stesso nome del borgo deriva da questo vitigno. Nella prestigiosa areale ricade anche Pratola Serra, con il fascino misterioso dei suoi Dolmen.
Ma Lapio è anche uno dei principali comuni di produzione del Taurasi, prodotto dal vitigno Aglianico, già noto in epoca romana come “Vitis Hellenica”.
Sulla via riconosciuta del Taurasi si trovano Castelvetere sul Calore e Montemarano. Città dove la gioia del vino si unisce a quella di manifestazioni antiche, che arrivano fino ai riti dionisiaci. Le baccanalie, che nei secoli sono diventate mascherate e Carnevali, si trasformano in Castelvetere e Montemarano in alcune delle espressioni carnevalesche più famose a livello regionale.
La cultura del vino e della terra che diventa folklore dalle forti motivazioni religiose. Bacco e Cerere si ritrovano spesso a condividere le stesse terre: i carnevali si sposano con le grandi feste delle città del grano. A Flumeri l’alzata dell’obelisco di grano è un inno alla fertilità e un ringraziamento per i buoni raccolti: prima un atto di fede nei confronti di Cerere, poi venerazione per San Rocco.
Impossibile seguire l‘itinerario dei grandi vini docg irpini senza rendersi conto che si sta percorrendo l’antico cammino dei greci su queste terre. Ed inevitabilmente ci si ritrova a percorrere parallelamente la strada di magnifici oliveti. Anche la nascita dell’oro giallo è dovuta ai coloni greci. Lapio è uno dei pochi comuni in Italia che può vantarsi di essere al contempo città del vino e dell’olio. E nell’Associazione nazionale delle città dell’olio siede al fianco di Flumeri.
Da stasera fino a domenica 6 agosto, con l’ottava edizione del Fiano Love Fest, parte la prima tappa di questo straordinario itinerario.
Soddisfazione per Carmelina D’Amore, consigliera del Comune di Lapio e ideatrice del progetto: “Un risultato importante che ha premiato la capacità di saper osare. Un itinerario per promuovere l’offerta turistica, non solo nel periodo estivo, ma andando ben oltre, attraverso la destagionalizzazione delle risorse. Lapio, Flumeri, Montemarano, Castelvetere sul Calore e Pratola Serra hanno delle carte importanti da giocare sul turismo. Il territorio può offrire forti potenzialità, con un piano credibile, articolato fondato sulle eccellenze storico-culturali e sulle tipicità locali”.
“Questo è un evento nato dalla proloco locale, così come accade per tante altre manifestazioni – ha commentato Giuseppe Silvestri, presidente provinciale UNPLI – Quando una comunità fa rete i vantaggi arrivano per tutti. Per dare continuità agli eventi occorre però fare un ulteriore sforzo: saper distinguere tra escursionisti e turisti, occorre trattenere i visitatori sul nostro territorio per un periodo più lungo che vada oltre la durata del singolo evento. Occorre alimentare la ricettività delle aree interne.”
Dello stesso avviso l’assessore regionale al turismo, Corrado Matera: “Per la prima volta i fondi POC hanno realmente puntato alla destagionalizzazione attraverso varie azioni: mettere insieme i capoluoghi di provincia, fare rete tra i territori, promuovere i prodotti tipici, valorizzare le aree interne, soggette allo spopolamento invernale. In Campania il turismo cresce grazie a 3 azioni: ascoltare il territorio, dare al turismo un ruolo centrale, costruire una prospettiva inversa partendo dalle piccole attrazioni delle aree interne. Ad esempio in Irpinia favorendo il turismo religioso, naturalistico ed enogastronomico.”
Per informazioni sul programma dettagliato è possibile visitare il sito
Le cantine presenti al Fiano Love Fest 2017:
FILADORO
FEUDO APIANO
ROMANO NICOLA
FEMìA
TENUTA SCUOTTO
MACCHIE SANTA MARIA
CANTINA RICCIO
ALABASTRA
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