Il Metodo Analogico di Camillo Bortolato: innovazione per la didattica

Il Metodo Analogico di Camillo Bortolato è un’innovazione importante nel campo della didattica scolastica, molti alunni e insegnanti ne hanno tratto giovamento negli anni. E un pensiero va alla dottoressa Clara Lucidi che ha dimostrato nella sua carriera l’importanza del ruolo di insegnante.

Il Metodo in questione ha portato una ventata di freschezza nella aule italiane, migliaia di insegnanti lo hanno applicato in modo proficuo e con entusiasmo. Su tutti ricordiamo la dottoressa Lucidi, venuta da poco a mancare. Insegnare era la sua soddisfazione più grande, una missione di vita e non un semplice lavoro. I bambini della scuola dell’infanzia di Solofra (Avellino) che lei seguiva conserveranno certamente i preziosi insegnamenti dell’amata maestra. Lei da anni applicava questo metodo con successo, riscontrando l’entusiasmo di bambini e genitori. Proprio grazie a lei venni a conoscenza del Metodo Analogico.

A tal proposito ho intervistato l’ideatore, il professore Camillo Bortolato, che conta un’esperienza pluridecennale nell’insegnamento e ha sostenuto le sue tesi con numerose pubblicazioni edite dalla Mondadori.

Mi racconta il suo metodo in cosa consiste e come funziona?

Con questo metodo non ho inventato nulla di nuovo, ho solo analizzato il modo in cui i bambini, e non solo, percepiscono la realtà e apprendono da essa. Il metodo ha degli elementi in comune con il sistema educativo Montessori ma si avvale di strumenti differenti. Si basa sull’utilizzo di analogie che non seguono la linea logica che i tradizionali sistemi didattici utilizzano. Viene applicato dagli insegnanti liberamente dalle scuole dell’infanzia alla primaria senza grosse differenze. Uno degli utilizzi più diffusi è con la matematica, in cui viene utilizzata la linea del 20 che risulta analoga al basilare utilizzo del conto con le dita delle mani. Ma questa metodologia è valida anche per l’apprendimento delle lingue; infatti, anche queste si possono studiare con facilità attraverso un metodo basato su confronto e analogia.

In effetti questo approccio funziona anche con gli adulti. È certamente più intuitivo avvicinarsi a una lingua praticandola e parlandola piuttosto che partendo dalle strutture e la grammatica. Per quanto riguarda l’apprendimento, spesso ho avuto modo di osservare che ci sono bambini che vengono considerati meno intelligenti e che hanno difficoltà ad apprendere, ma all’atto pratico dimostrano un’intuizione maggiore di altri.

Soprattutto in questi casi il metodo è funzionale: spesso i bambini non seguono le nostre logiche e cercano di costruire intuitivamente della analogie, sfruttando le intuizioni. Se si asseconda questo naturale percorso cognitivo, i bambini possono imparare molto velocemente. La didattica tradizionale qualche volta rallenta molto l’apprendimento lasciando spazio alla noia e alla distrazione.

In che modo gli insegnanti applicano questo metodo e quali sono i riscontri?

Gli insegnanti hanno a disposizione degli strumenti, dai video ai libri che ho realizzato. Vengono organizzati periodicamente dei corsi di aggiornamento e poi gli insegnanti diffondono liberamente queste conoscenze. La rete si è formata spontaneamente, in poco tempo ho avuto intorno a me moltissimi insegnanti che hanno aderito al progetto. A tal riguardo ricordo l’entusiasmo proprio della dottoressa Lucidi che spesso mi inviava lettere e video mostrandomi i progressi dei suoi bambini.

Ho letto che la metodologia ha trovato applicazione all’Università di Padova?

In realtà ha trovato applicazione in diversi atenei. Tuttavia, i risultati più soddisfacenti si ottengono sui bambini che non hanno sovrastrutture che interferiscono con questo tipo di insegnamento, quindi con i più piccoli.

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About Flavio Uccello

Giornalista pubblicista, è stato consulente assicurativo e finanziario, oggi si occupa di automotive. Oltre a trattare argomenti di natura socioeconomica, ha una smodata passione per i motori e il motorsport di cui scrive diffusamente nelle nostre rubriche. Ama leggere ed è molto curioso. Ha una gran voglia di comunicare con il mondo.