Intervista a Vincenzo Spadafora, a cura di Carmine Leo
Abbiamo intervistato l’onorevole Vincenzo Spadafora, già ministro delle Politiche giovanili e sport nel governo Conte II, oggi membro della VII Commissione cultura, in occasione della presentazione del suo libro “Senza riserve” a Pietrastornina (AV).
In questo libro sei si racconta, perché ha sentito oggi la necessità di raccontarsi?
È importante raccontarsi nel momento in cui si sente il bisogno di dire qualcosa, io sentivo che avevo qualcosa da raccontare: raccontare tre anni particolari di politica, raccontare la mia vita privata, in un momento in cui sul sistema dei diritti civili in Italia si fa ancora poco, raccontarla in un momento in cui veramente ho sentito questo bisogno. E spero che chi leggerà questo libro possa apprezzarlo.
Tutti i politici si rivolgono ai giovani, ma nel concreto la mancanza di lavoro, la difficoltà di raggiungere almeno una parte dei traguardi che lei ha raggiunto, l’impossibilità di programmare e vivere un futuro dignitoso è di là da venire?
Oggi noi abbiamo una grande opportunità per far ripartire il Paese e in questa opportunità i giovani sono i protagonisti. I Fondi Europei PNRR creeranno nuovi posti di lavoro e soprattutto creeranno nuove professioni e professionalità che assicureranno un futuro certo.
C’è disaffezione per la Politica, l’astensionismo lo dimostra, quali sono le cause? Quali sono le colpe dei politici di ieri e di oggi?
Noi politici abbiamo molte colpe e spesso i cattivi esempi dei politici sono la causa principale dell’allontanamento dei cittadini dalla vera politica. Questo porta all’astensionismo e anche alla crescita della criminalità che, sulla protesta e sul malcontento, crea la sua manovalanza. Com’è avvenuto nella mia terra, la “terra dei fuochi e dei veleni” e in tante altre regioni.
Lei ha un curriculum invidiabile: appena diciottenne sceglie l’impegno sociale e missionario, è il più giovane presidente dell’UNICEF Italia e poi ricopre vari incarichi istituzionali di alto valore, come sottosegretario e ministro. Come si fa ad arrivare così in alto?
Credo: impegno, competenza e un po’ di fortuna. Queste sono gli ingredienti per riuscire nella vita. Bisogna credere in un progetto, in quello che si vuole realizzare; bisogna impegnarsi a fondo per raggiungere l’obiettivo; bisogna prepararsi per avere le dovute competenze e poi non fa male un po’ di fortuna che spesso è quella che direziona la vita!
La Campania è terra dei fuochi ed è terra di criminalità organizzata, Ultimamente si aggrava il fenomeno delle “baby gang”; i giovani sono facilmente attratti dal facile denaro per mancanza di lavoro e per la mancanza dello Stato, come fare per arginare la camorra?
Io penso che in Campania ci siano molti fenomeni criminali come ci sono, oggi, in tutte le regioni. La criminalità si è spostata anche nelle regioni del Nord, ma al di là della Campania o delle altre regioni l’importante è che la presenza dello Stato sia forte e che la risposta sia forte, attraverso tutte le sue articolazioni, come garantire un reddito ai giovani per dare loro una speranza che qualcosa possa cambiare. E quindi il mio pensiero è rivolto a tutti quei giovani che operano perché avvenga questo cambiamento.
Perché qualsiasi governo quando ha bisogno di trovare fondi taglia sempre sugli stessi settori: scuola, cultura, sanità e giovani?
È vero, questo è stato sempre il modo di operare di tutti i governi e io faccio mea culpa anche per il mio partito che all’inizio ha commesso degli errori, ma oggi sono proprio questi i settori che devono essere maggiormente sostenuti. Se pensiamo che in molte zone c’è una povertà materiale, che è una vergogna, e ad essa si aggiunge una povertà culturale, la mancanza di una sanità efficiente, la mancanza di lavoro, allora capiamo quanto sia importante utilizzare i fondi PNRR per questi settori.
Quando è stato all’apice di varie Istituzioni, ha provato a combattere la burocrazia, i dictat dei partiti politici, a oggi persistono ancora queste sacche di potentati?
La burocrazia c’è, ma deve essere gestita soprattutto da chi fa politica; si devono fare leggi snelle e comprensibili, ma se per burocrazia intendiamo tutte quelle norme che servono a mandare avanti lo Stato, quella è necessaria.
Grazie Onorevole Spadafora per averci concesso questa intervista e in bocca al lupo per il suo libro!
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