LA CRISI DEL CENTRODESTRA DOPO L’ACCORDO BERLUSCONI-RENZI: IL FUTURO E’ OSCURO

L’assassino torna sempre sulla scena del crimine“, lo insegna la storia della letteratura gialla e lo confermano una serie di circostanziate statistiche che spiegano questa prassi attribuendole il peso di una tradizionale consuetudine. E’ un gioco masochista, forse, ma é quello in cui rischia di cadere il polo più deficitario dell’attuale scena politica italiana: il centrodestra.

C’è – a detta di altri esponenti politici – un fantomatico killer, il leader di Forza Italia, che avrebbe “assassinato” il centrodestra stringendo nel 2014 un accordo con il Partito Democratico. Dove? Proprio lì, a Largo del Nazareno, dove il partito Renziano getta radici e basi delle proprie strategie. Poco importa se, alla luce dell’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica, quel patto impopolare sia giunto alla rottura. Oggi, presumibilmente ad un anno dalle elezioni politiche più incerte degli ultimi anni, l’ultimo baluardo di una destra inerme stringe ancora una volta la mano all’ambizioso leader del centrosinistra, trovando un’intesa sulla legge elettorale che fa sbottare i Cinquestelle.

E’ un tentativo d’inciucio” ha gridato Di Maio, che conferma la propria allergia ai cosiddetti partiti tradizionali, ma soprattutto lascia trasparire – poco velatamente – una propensione verso il maggioritario.

Fitto-Alfano

Raffaele Fitto (a sinistra) e Angelino Alfano.

Ma il punto che più sta a cuore agli elettori è il futuro del centrodestra. La lenta regressione di Forza Italia ha aperto le porte alla Lega di Matteo Salvini, ma i numeri per battere i pugni sopra il tavolo sono ancora pochi, e il leader del Carroccio sembra essere destinato a doversi accontentare di un accordo con altre forze. Ancor meno stabile é la posizione di Giorgia Meloni e degli ex delfini del Cavaliere: Fitto (Direzione Italia) boccia la scelta dell’ex Presidente del Milan, mentre Alfano (Alternativa Popolare) strizza l’occhio a Renzi in attesa della scadenza del suo mandato da Ministro degli Esteri.

Gli elettori – che, nel frattempo brancolano nel buio – sembrano non essere preda di nessuno. Si punta agli indecisi, agli inattivi, agli astensionisti, ma mai ai sostenitori delusi di un centrodestra scomparso che fa fatica a rialzarsi.

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About Angelo Damiano

Angelo Damiano, giornalista classe 1992. Avellinese e Napoletano di origine, meridionale per vocazione. Da anni collabora con varie testate (soprattutto online), spaziando dallo sport alla politica passando per la cronaca. Si è appassionato alla politica negli anni del liceo e continua a seguirla con occhio quasi sempre imparziale. Pregi: amante di football manager. Difetti: ossessivamente amante di football manager. Per contatti angelodamiano92@gmail.com

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