La storia di Armando Izzo: l’eroe ordinario che ha steso l’Inter e restituito fiducia a una generazione

Basta un gol all’Inter per diventare un eroe? Armando Izzo lo sa, ed è pronto a rispondere di no. Lo sa, Armando Izzo, perchè lui eroe lo è diventato già, e non certo grazie alla rete che ha permesso alla squadra granata di superare i nerazzurri durante l’utlimo turno di Serie A, all’Olimpico di Torino.

A raccontare la sua storia – per chi non la conoscesse già – è stata la Gazzetta dello Sport, attraverso una recente intervista con cui Izzo ha svelato particolari e dettagli di un’ascesa fatta innanzitutto di sacrificio e dedizione, ma anche tanta sofferenza.

“Sono cresciuto a Scampia: papà lavorava anche 18 ore al giorno per garantirci una vita quasi normale. Poi una leucemia fulminante lo ha stroncato in due mesi. Aveva 29 anni, mia mamma 27 e io quasi 10. Sul letto di morte teneva stretto i miei 3 fratelli, tutti più piccoli.” racconta il difensore partenopeo.

Stavo sulla porta, cercavo di non piangere. Da lontano mi ha fatto un cenno con la mano: diventavo il capofamiglia, altro che studiare. E infatti sbaglio i congiuntivi.

Tutto ciò che ne è conseguito, è stato un susseguirsi di sacrifici e privazioni: “Senza lo stipendio di papà siamo precipitati in miseria. Per mesi la mia cena è stata latte e pane duro. Ma io col pallone ci sapevo fare, e all’età di 14 anni passai dalla squadra di Scampia al Napoli. Mamma diceva: “Ho sognato papà, aveva ali grandi. Dice di stare tranquilli: diventi calciatore”

IL PUPILLO DI MAZZARRI – Il primo a intravedere in Armando Izzo le qualità di grande calciatore è Walter Mazzarri, ex allenatore del Napoli. Il tecnico toscano lascia aggregare Izzo alla prima squadra durante il ritiro precampionato, ma è proprio in quell’occasione che si accorge di un piccolo particolare.

(Mazzarri) Mi porta in ritiro e quando vede che corro con le scarpe tre numeri più grandi, dà dei soldi al massaggiatore e gli dice di accompagnarmi in paese per prendermi quelle che preferivo.

“Il resto è frutto del sudore” aggiunge Izzo, che prima di approdare in Serie A (e poi in Nazionale) gioca straordinariamente a Trieste e ad Avellino, dove i tifosi lo ricordano ancora con grande affetto, affascinati dalla storia di un ragazzo che, oltre ad eccellere per doti tecniche e qualitative, ha fatto del sacrificio un proprio credo.

L’EROE ORDINARIO – E’ un ragazzo umile Armando Izzo. Lo confermano i compagni, lo certificano le parole che rilascia al quotidiano rosa. La sua, oltre a rappresentare uno spot per il calcio, è innanzitutto una storia di riscatto. Il temperamento di chi respinge i personalismi fa il paio con la tenacia di chi ha avuto innanzitutto la forza di credere in sé stesso. Senza mai far prevalare retorica banale o stereotipato qualunquismo, la favola di Armando Izzo lo erige a protagonista più o meno volontario di una missione delicatissima: restituire fiducia a una classe di coetanei che trova sempre più porte chiuse, da Nord a Sud, ma che deve avere il coraggio di non arrendersi. E magari cominciare ad aggraparsi agli eroi ordinari, quelli che sbagliano i congiuntivi ma hanno la forza di sovvertire le convenzionali convinzioni che rischiano di essere una zavorra per una intera generazione.

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About Angelo Damiano

Angelo Damiano, giornalista classe 1992. Avellinese e Napoletano di origine, meridionale per vocazione. Da anni collabora con varie testate (soprattutto online), spaziando dallo sport alla politica passando per la cronaca. Si è appassionato alla politica negli anni del liceo e continua a seguirla con occhio quasi sempre imparziale. Pregi: amante di football manager. Difetti: ossessivamente amante di football manager. Per contatti angelodamiano92@gmail.com